Che cosa significa odiare, oggi, nel nostro Occidente ipersensibile? E perché l’odio è diventato il sentimento più sospetto, quello da cui la nostra società sente maggiormente il bisogno di difendersi? Questa indagine non vuole certo giustificare l’odio, né tantomeno celebrarlo. Si propone piuttosto di comprendere quale ruolo possa avere, nella vita morale e politica, un’emozione tanto antica quanto controversa. A partire da una semplice domanda – può esistere un “diritto di odiare”? – il libro attraversa la filosofia, la storia politica, la psicologia mettendo bene in chiaro che esiste una netta distinzione tra ciò che si prova e ciò che si fa, tra sentimento e azione, tra parola e violenza. Ne emerge una piccola esplorazione della libertà e dei suoi limiti, che mette in evidenza l’equilibrio fragile tra la tutela della sensibilità personale, divenuta il nuovo principio morale del nostro tempo, e la necessità del dissenso. Un percorso che invita a riflettere non sull’odio in sé, ma su ciò che la nostra difficoltà a tollerarlo rivela del tempo in cui viviamo.
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Il diritto di odiare? Una piccola inchiesta
| Titolo | Il diritto di odiare? Una piccola inchiesta |
| Argomento | Società, scienze sociali e politica Società e cultura: argomenti d'interesse generale |
| Collana | Le nuvole, 1 |
| Editore | Liberilibri |
| Formato |
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| Pagine | 96 |
| Pubblicazione | 11/2025 |
| ISBN | 9791280447722 |
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