Un inappagabile anelito verso l'assoluto, espresso nei modi del jazz, tra Gautama Buddha e Charlie Parker. È questo il cuore di "Mexico City blues" (1959), il più ricco, emblematico e importante libro poetico di Kerouac, scritto durante il soggiorno messicano del 1955 in un momento nodale della sua evoluzione personale e letteraria: un poema composto da 242 "chorus" - l'unità di un tema jazz sulla quale i solisti improvvisano - in cui si intrecciano sapienza buddhista, dati personali, memorie familiari, l'esperienza beat (ribellione, droga, viaggi), il fantasma di Neal Cassady, gli indios del Messico e gli indiani di quel Canada del quale la famiglia Kerouac era originaria... Un libro di scabra bellezza e paradossale potenza, pervaso da una caotica, folgorante sete di spiritualità, qui presentato con un ampio glossario che ne mette in luce le fonti di ispirazione e l'aspetto musicale.
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Mexico City blues
| Titolo | Mexico City blues |
| Autore | Jack Kerouac |
| Traduttore | L. Carra |
| Collana | Oscar moderni |
| Editore | Mondadori |
| Formato |
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| Pagine | 544 |
| Pubblicazione | 07/2020 |
| ISBN | 9788804726319 |

