La violenza costituisce uno dei mali peggiori dell'età contemporanea e, insieme, uno di quelli contro cui la Grecia antica si è battuta con maggior forza. Essa ha conosciuto la violenza, e in varie forme; ha conosciuto un'interminabile serie di guerre nel corso delle quali ha applicato misure repressive che appaiono oggi estremamente crudeli: guerre e massacri, "ritorsioni" ed efferatezze mostruose. Esempi che sono pervenuti non certo per caso, né grazie a testimonianze imparziali e indifferenti, ma da parte di autori e testi che li evocano per protestare contro di essi e per condannarli. La grande originalità della Grecia antica consiste proprio nell'analisi su ogni dato di fatto, su ogni problema, su ogni circostanza. E lo ha fatto in particolare attraverso la letteratura. Essa infatti non vale solo come fonte di informazione: mentre i fatti sprofondano in un passato più o meno dimenticato, le letteratura continua a vivere. La Grecia antica ha conosciuto la violenza, ma tutta la letteratura attesta anche la sua condanna. Questo studio dà voce agli autori, ai testimoni, in modo che parlino della violenza e delle ragioni per cui la rifiutano.	 
			
    
    
    La Grecia antica contro la violenza
| Titolo | La Grecia antica contro la violenza | 
| Autore | Jacqueline de Romilly | 
| Traduttore | S. Regazzoni | 
| Collana | Opuscula | 
| Editore | Il Nuovo Melangolo | 
| Formato | 
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| Pagine | 138 | 
| Pubblicazione | 11/2007 | 
| ISBN | 9788870186512 | 

