"Je suis comme je suis" ci avverte Jacques Prévert prima di offrirci i suoi versi disparati e sorprendenti tanto da sembrare una variegata collezione di dischi a cui ognuno è libero di attingere secondo il proprio capriccio o umore. Non si presenta né come un poeta-vate, né come un poeta-eroe, né tanto meno come un poeta-professore esteta e umanista, ma come un uomo che si rivolge alla gente nel suo stesso linguaggio, con una sorta di "poesia parlata", piena di composizioni a scatole cinesi, giochi di parole, doppi sensi ricavati dal cuore di etimologie arbitrarie, falsi proverbi e soprattutto lo fa in argot. È per questo che l'"anti-poesia" con cui celebra i piccoli e grandi piaceri della vita - il bacio in un mattino d'inverno al Parc Montsouris, a Parigi, i suoi ponti e i suoi vagabondi, le sue belle ragazze, i suoi fiori, i suoi bambini, le vrai soleil -risulta così familiare e il lettore, ancora oggi, riesce a trovare in queste pagine sollievo e piacere. Con uno scritto di Vittorio Sereni.
Poesie. Testo francese a fronte
Titolo | Poesie. Testo francese a fronte |
Autore | Jacques Prévert |
Traduttori | M. Cucchi, G. Raboni |
Collana | Le Fenici |
Editore | Guanda |
Formato |
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Pagine | 242 |
Pubblicazione | 05/2012 |
ISBN | 9788823500501 |
€10,00