"Baudrillard, ovvero le seduzioni dell'immaginario come potenza che muove il mondo, lo distrugge e lo ricrea di continuo". Così è stato scritto in occasione della recente scomparsa di un pensatore al quale il linguaggio contemporaneo deve alcune parole chiave, tra cui almeno quelle di "simulacro" e "iperrealtà". Il consumo è per Baudrillard un processo di comunicazione che trasforma gli oggetti in simboli di un codice inteso a classificare e contrassegnare. Nuove gerarchie sociali rimpiazzano così le vecchie differenze di classe. Il consumatore vive le proprie scelte come libere, e tuttavia egli stesso - vittima della coazione a distinguersi - cessa di essere persona per farsi oggetto tra gli altri. Sullo sfondo, un sistema di produzione che postula la perpetua eccedenza dei bisogni rispetto ai beni. A oltre trent'anni dalla pubblicazione, quest'opera fondativa - anticipatrice di tanti studi sul consumo mediatico, del sesso e del tempo libero - non ha perso nulla della sua forza profetica.
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La società dei consumi. I suoi miti e le sue strutture
Titolo | La società dei consumi. I suoi miti e le sue strutture |
Autore | Jean Baudrillard |
Traduttori | G. Gozzi, P. Stefani |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Società e cultura: argomenti d'interesse generale |
Collana | Biblioteca paperbacks, 23 |
Editore | Il Mulino |
Formato |
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Pagine | 256 |
Pubblicazione | 08/2010 |
ISBN | 9788815139214 |
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