Edith quasi non ci crede quando scopre che Fadila, la sessantenne domestica a ore marocchina, è completamente analfabeta. Come fa una persona che vive a Parigi nel terzo millennio a non saper né leggere né scrivere? Come fa a prendere l'autobus o la metropolitana, come fa a pagare un bollettino alla posta o prelevare dei soldi al bancomat? Per la brava donna è un disagio come un altro, ma per Edith è inconcepibile. Decide così di insegnarle a leggere e scrivere cominciando dall'alfabeto. Scoprirà presto che insegnare a un'adulta con la testa già formata è ben più difficile che istruire un bambino. Le lezioni, che si svolgono nei ritagli di tempo di entrambe, procedono lentamente e faticosamente tra momentanei entusiasmi e più lunghi cali di tensione. Ma durante quegli incontri si crea poco a poco una conoscenza reciproca che sfocia in amicizia e stima, e che va molto al di là dei blandi successi didattici. Edith, signora colta e decisamente francese, entra in contatto con una vita diversa, la vita di un'immigrata che ha passato una sofferta gioventù in Marocco e conduce una sofferta esistenza nel ricco Occidente. Eppure, nonostante gli stenti e le privazioni, la vita di Fadila emana dignità e consapevolezza, in una strana miscela di fatalismo arabo e buonsenso di madre di famiglia. Chi delle due dà realmente lezione all'altra? Il finale, commovente e imprevedibile, ci fa capire che entrambe hanno imparato qualcosa.
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Mandorle amare
Titolo | Mandorle amare |
Autore | Laurence Cossé |
Traduttore | Alberto Bracci Testasecca |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Collana | Dal mondo |
Editore | E/O |
Formato |
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Pagine | 167 |
Pubblicazione | 09/2012 |
ISBN | 9788866321583 |