"Luigi Pruneti appartiene alla stirpe dei cercatori di aletheia, crede fermamente nella Chimera che, del resto, gli ha già concesso i suoi favori. Calzato il sandalo iniziatico di Edipo dialoga con la Sfinge alle porte di Tebe e, gran ierofante e poeta, affida al vento la sua palinodia in onore degli dei. In onore di Pan, innanzi tutto, del divino aulete, che muta l’ora canonica nell’eterna immobilità dell’attimo rivelatore; ma il canto successivo è per Orfeo, teologo della zoe, in cui ricompone l’epifania del fanciullo divino […] Conclude la silloge poetica con una Iside dolente, che china sul corpo dello sposo, per un attimo invoca l’umano dolore per comporre il suo lutto divino […] Non il trono stellato vicino al sole, non la maternità […], non la magia di cui costudisce il segreto potranno riempire il vuoto lasciato da quel dio che Iside Amava […] Anche questo è il chiuso trovar le caras rimas, il linguaggio segreto del Gran Ierofante." (Estrapolato e riadattato dal saggio introduttivo di Maria Concetta Nicolai)
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Il vento e la cetra
Titolo | Il vento e la cetra |
Autore | Luigi Pruneti |
Introduzione | Maria Concetta Nicolai |
Editore | L'Arco e la Corte |
Formato |
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Pagine | 80 |
Pubblicazione | 12/2019 |
ISBN | 9788894398397 |
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