Il mondo fisico è infinitamente complesso, eppur la maggior parte di noi riesce a orientarsi. Camminiamo lungo strade sconosciute, mantenendo il senso della direzione, prendiamo delle scorciatoie su sentieri che non abbiamo mai percorso e ricordiamo per molti anni luoghi che abbiamo visto una volta sola: sono tutti fatti notevoli. In "Il cervello trova la strada" Michael Bond spiega com’è possibile: in che modo il nostro cervello elabora le “mappe cognitive” che ci permettono di orientarci anche in luoghi sconosciuti; in che modo ci poniamo nello spazio e come la nostra visione del mondo esterno influenza la nostra psiche e i nostri comportamenti. La concezione dello spazio fisico è un elemento cruciale nella nostra evoluzione: la capacità di muoversi su lunghe distanze in età preistorica ha dato all’Homo sapiens un vantaggio sul resto degli ominidi. I bambini sono istintivamente degli esploratori e appena incominciano a muoversi acquisiscono una comprensione dello spazio. E ciononostante, oggi pochi di noi fanno buon uso delle facoltà ereditate dai nostri avi peripatetici. E la maggior parte di noi non capisce cosa stiamo perdendo.
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Il cervello trova la strada. Come si sviluppa il senso dell'orientamento e perché in alcuni è più forte che in altri
Titolo | Il cervello trova la strada. Come si sviluppa il senso dell'orientamento e perché in alcuni è più forte che in altri |
Autore | Michael Bond |
Traduttore | Francesco Zago |
Collana | Saggi |
Editore | Corbaccio |
Formato |
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Pagine | 256 |
Pubblicazione | 04/2021 |
ISBN | 9788867006359 |