In Arpagone, Il protagonista della commedia, l'avarizia ha soffocato ogni sentimento e offuscato ogni residuo barlume di coscienza. Sordido, autoritario, egoista, egli progetta di sistemare i suoi due figli, Elisa e Cleante, secondo il proprio tornaconto, senza alcun rispetto per la loro volontà e i loro affetti. Il denaro è il suo demone, il suo assoluto, la passione che io devasta. Dietro la figura tradizionale dell'avaro, che molto deve a Plauto, Molière lascia intravedere un personaggio del XVII secolo, un ricco borghese parigino con l'anima del finanziere e dell'affarista che sarà propria dei suoi epigoni balzachiani, da Grandet a Mercadet. Molière non è un censore dei vizi né un pedante apologeta della moderazione: si limita a ritrarre gli uomini come sono, a disegnare campioni di dissennatezza, monomaniaci in bilico tra commedia e tragedia che suscitano il riso ma anche amare riflessioni sulla natura umana.
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L'avaro. Testo francese a fronte
Titolo | L'avaro. Testo francese a fronte |
Autore | Molière |
Curatore | Sandro Bajini |
Argomento | Poesia e studi letterari Letteratura teatrale |
Collana | I grandi libri |
Editore | Garzanti |
Formato |
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Pagine | XXXVIII-256 |
Pubblicazione | 01/2015 |
Numero edizione | 20 |
ISBN | 9788811810926 |