«La Francia della Terza Repubblica da sempre, in guerra come in pace, è dominata da banchieri (l'oro) e fabbricanti di armi (i cannoni). Sono loro, seguendo concreti interessi, a determinare le scelte della politica e delle alleanze. Terminato il primo conflitto mondiale, la Francia si è arroccata su posizioni di inflessibile ostilità nei confronti dell'Unione Sovietica. Poi, con l'arrivo di Hitler al potere in Germania nel 1933, si è avvicinata a Mosca, arrivando addirittura nel maggio 1935 a firmare a Parigi un patto franco-sovietico. La mescolanza di oro, cannoni e democrazia ha fatto sprofondare la Terza Repubblica nella corruzione imperante. Il danaro è il principale motore della vita politica. Zappa descrive come costruttori di armi e banchieri (pubblici e privali) si sono trovati uniti durante la guerra. Finito il conflitto si sono separati, nel contesto di una pace armata. La moderna società industriale assegna al capitale una funzione primaria. Pertanto, sono i banchieri a condurre le danze. Con risultati devastanti, allora come oggi» (dall'introduzione di Claudio Siniscalchi).
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Oro, cannoni e democrazie
| Titolo | Oro, cannoni e democrazie |
| Autore | Paolo Zappa |
| Introduzione | Claudio Siniscalchi |
| Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
| Collana | Streit, 52 |
| Editore | Oaks Editrice |
| Formato |
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| Pagine | 380 |
| Pubblicazione | 03/2024 |
| ISBN | 9791280190390 |

