L’opera sfugge a qualsivoglia tentativo di definizione: un romanzo esistenziale, a tratti didascalico, o forse un giallo la cui trama trae spunto dalla morte più o meno recente dei due grandi assenti - i genitori di Carlo, il protagonista – giungendo a interrogarsi con un afflato universale sulle umane vicende legate al dolore. Centrale nel romanzo è il suicidio di Ljuda: a interrogarsi sulle cause del fatale gesto sono, contemporaneamente, Pickwick, professore di sociologia, e Carlo, figlio della donna. Quello che appare sin dagli esordi il fulcro centrale della trama si presta altresì a fungere da pretesto per il sapiente delineamento di una serie di figure minori che con le loro umanissime vicende popolano l’elegante cornice del narrato: l’Annel College. L’autore dispiega così lungo tutta la narrazione uno stile di scrittura estremamente evocativo, aulico senza risultare tuttavia atemporale, ricorrendo spesso ad ampi interventi che risultano esplicativi, per analogia o metafora, rispetto al fluire del racconto, in una sorta di metanarrazione, puntuale e mai puramente esornativa.
- Home
- Narrativa
- Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)
- La cecità del vicolo
La cecità del vicolo
Titolo | La cecità del vicolo |
Autore | Piero D'Alfonso |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Editore | La Rondine Edizioni |
Formato |
![]() |
Pagine | 300 |
Pubblicazione | 10/2018 |
ISBN | 9788899135898 |
€19,90
0 copie in libreria
Libri dello stesso autore
La dimensione parallela. La dispersione scolastica nell'immaginario e nelle aspettative di testimoni privilegiati
Donata Fabbri Montesano, Piero D'Alfonso
Erickson
€14,90