Svegliarsi la mattina, correre in un prato, abbracciare il proprio figlio, parlare al telefono, mangiare un panino, tirare un pizzicotto. Occhi, gambe, braccia, orecchie, bocca, mani. E poi naso, piedi, pancia. Insomma corpo. Passarci attraverso, farne il mezzo per la comprensione del mondo, amare e farsi amare, camminare le giornate percependo la vita attraverso papille, falangi, ciglia, unghie e lobi. E poi i dolori, i crampi, le fratture, le cadute, le carie. In un circolo virtuoso in cui nascita e giovinezza, maturità e vecchiaia, si leggono tra le rughe, nella successione di passi, nello sbattere di palpebre. Nell'impietosa fotografia dei giorni il corpo è testimonianza tangibile della vita vissuta da ciascuno di noi, quei noi che vivono e si vivono nel tranquillo fluire del tempo e quei noi che fanno del proprio corpo il santuario plastico e posticcio di un'eterna giovinezza.
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Quando la pelle non ci separava. Il corpo
Titolo | Quando la pelle non ci separava. Il corpo |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Editore | LAB |
Formato |
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Pagine | 278 |
Pubblicazione | 10/2010 |
ISBN | 9788863161410 |
€15,00