Michele, un giovane geologo, precipita sulla parete di una montagna al confine fra l'Argentina e il Cile, durante un volo in elicottero alla ricerca di un giacimento d'oro. Gravemente ferito, in attesa dei soccorsi si abbandona a sogni e ricordi, ripercorrendo i passi decisivi della sua esistenza. Per lui esistere significa in definitiva dover essere, e dover essere significa dover fare. Da qui la sua difficoltà nello stabilire rapporti umani e la sua concezione di amicizia, che si esaurisce nella condivisione di esperienze e di una sessualità che dovrebbe seguire ed esaltare la conoscenza del mondo altrui e invece la precede. Ne emerge un quadro inquieto, dentro il quale il disagio del protagonista si dissolve soltanto nel rapporto con la tecnologia - il controllo sulle macchine conduce a oasi di tranquillità - e nel contatto con la natura - sempre cercata e sempre presente, si tratti della lussureggiante foresta dell'Africa australe, dei terreni incantati e pericolosi delle Ande argentine o dei pendii assolati e imbiancati di neve dell'Appennino centrale.
Aria
| Titolo | Aria |
| Autore | Raffaello Triglia |
| Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
| Collana | NarrativAracne, 1 |
| Editore | Aracne |
| Formato |
|
| Pagine | 152 |
| Pubblicazione | 03/2013 |
| ISBN | 9788854859036 |
€12,00
0 copie in libreria

