Scrive Paolo Vian: «Manselli era convinto che l'eresia catara, una risposta all'eterno problema del male, abbia rappresentato la più grande sfida, la più insidiosa minaccia al cristianesimo medievale in Occidente. L'anti-Chiesa catara, con la sua organizzazione, con la sua capacità di persuasione, con la sua diffusione capillare, permeò molteplici espressioni della vita sociale, politica e culturale dell'Europa fra XII e XIII secolo (era cataro Farinata degli Uberti). Poi, agli inizi del Trecento, scomparve quasi senza lasciare traccia. Di fronte a questa sparizione, Manselli tornò a interrogarsi sul ruolo dei "vinti" nella storia: al di là della sconfitta, quale fu la loro funzione? Il vincitore uscì trasformato dal conflitto: per vincere i Catari "la Chiesa - scrisse Manselli - ha dovuto approfondire e rinnovare in direzioni precise il suo bagaglio culturale, ha dovuto modificare profondamente le sue strutture. Domenicani e francescani (...) sono una diretta conseguenza dei catari e non minore conseguenza ne è l'Inquisizione». «Ma più di tutto forse la Chiesa cattolica venne portata ad un riesame di sé stessa, a migliorarsi, a riformarsi, senza tregua, per due secoli».
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L'eresia del male
Titolo | L'eresia del male |
Autore | Raoul Manselli |
Collana | Segnavento |
Editore | Fuorilinea |
Formato |
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Pagine | 440 |
Pubblicazione | 01/2021 |
ISBN | 9788896551745 |
€22,00
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