“Producevo in quegli anni manufatti in ceramica disegnati per me da personaggi rappresentativi del design italiano contemporaneo. Chiesi a Ruggero Cappuccio, totalmente estraneo a quel mondo, di curare una piccola collezione. Interpellò Vincenzo Cerami, Raffaele La Capria, Toni Servillo e Mimmo Paladino, che suggerirono ciascuno un oggetto e lo descrissero nelle sue qualità interiori. Egli stesso scelse una chiave e mi consegnò quella del suo palazzo di Serramezzana. Realizzai così cinque oggetti, traslati dal mondo dell'immaginazione, che formavano assieme una raccolta improbabile e incongrua come le composizioni che Breton amava chiamare squisito cadavere: un’opera composita, sommatoria di cinque parti che hanno ciascuna una identità indipendente. Poi Ruggero scrisse un racconto, “Micol”. Mi inventai anch'io una storia, “L'incontro”, e chiesi a Fabio Donato di unirsi a noi con le foto che ritraggono non solo gli oggetti ed i luoghi che li hanno generati, ma anche gli autori così come egli li ha conosciuti in quarant'anni di attività professionale ed artistica: foto che ritraggono storie cui egli ha messo nome “archivi”» (Giuseppe Coppola)
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Nel quale la donna si specchia
Titolo | Nel quale la donna si specchia |
Autori | Ruggero Cappuccio, Giuseppe Coppola, Fabio Donato |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Arte e design industriale e commerciale |
Collana | Derive, 1 |
Editore | Terre Blu |
Formato |
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Pagine | 128 |
Pubblicazione | 11/2019 |
ISBN | 9788899377014 |