Se «la costellazione Occidente» nasce dal contaminarsi, scontrarsi e comporsi di varie culture, hanno un particolare rilievo in questo processo la civiltà greca e quella giudaica. La visione che i Greci ebbero del mondo — di cui è emblema la vicenda di Edipo — viene qui designata «metafisica del tragico»: di fronte a una natura violenta e crudele, l'uomo è posto nel gioco spietato della vita e della morte e non può che far fronte al suo destino. Cifra del pensiero giudaico — esemplificato nelle figure di Giobbe e Qoèlet — è invece la «teologia del patto», la cui specificità è l'unico Dio con il quale Israele ha stipulato un'alleanza per sempre che richiede l'osservanza della Legge. Natoli confronta uomo tragico e uomo biblico facendone emergere il tratto comune: la consapevolezza della finitudine umana a fronte dell'indomabile.
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Uomo tragico, uomo biblico. Alle origini dell'antropologia occidentale
Titolo | Uomo tragico, uomo biblico. Alle origini dell'antropologia occidentale |
Autore | Salvatore Natoli |
Argomento | Scienze umane Filosofia |
Collana | Piccoli fuochi, 1 |
Editore | Morcelliana |
Formato |
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Pagine | 80 |
Pubblicazione | 10/2019 |
ISBN | 9788837232955 |
€8,50
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