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Io porto memoria. Vicende, legami e destini tra discriminazione e persecuzione

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Io porto memoria. Vicende, legami e destini tra discriminazione e persecuzione
Titolo Io porto memoria. Vicende, legami e destini tra discriminazione e persecuzione
Autore
Prefazione
Argomento Casa, hobby, cucina e tempo libero Interesse locale, storia familiare, ricordi
Collana Tracce del Novecento
Editore Il Prato
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 164
Pubblicazione 09/2025
ISBN 9788863366778
 
18,00

 
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Il libro nasce dalla condivisione di memorie famigliari ed è frutto di anni di ricerca e passione. Si snoda, tra Storia e Memoria, attraverso la ricostruzione di vicende che hanno coinvolto non solo una famiglia, i Sinigaglia, ma una piccola comunità, negli anni Trenta e Quaranta a Udine. La narrazione si dipana in percorsi che si intrecciano nel loro sviluppo, ricostruendo vicende e destini che il tempo aveva disperso, dimenticato o taciuto. Rivivono così le esperienze vissute dai pochi bambini ebrei, espulsi nel 1938 dalle scuole pubbliche a Udine. Per loro fu istituita una pluriclasse, con maestre e lezioni private, per assicurare una parvenza di normalità. La narrazione segue le tragiche vicende che segnarono la vita di questi alunni e delle loro famiglie, in anni marcati da angosce, fughe e clandestinità, proiettandoli poi verso un destino di pace e rinascita. Emergono dall'oblio e trovano il loro riscatto anche le drammatiche vicende che investirono l'amata maestra Marcella Zaban, Sara Rina Luzzatto, il rabbino Aldo Orvieto e le loro famiglie, tutti deportati nei lager nazisti. Il libro dà spazio inoltre alla ricostruzione della straordinaria giovinezza, tra impegno artistico e slancio patriottico, di Giustino Sinigaglia: dal teatro all'impresa di Fiume con il Comandante D'Annunzio. Giustino poi subirà il dramma della discriminazione e della perdita dei diritti prima, della persecuzione e della lotta per il riscatto poi. La narrazione si chiude, come un cerchio, con gli eventi che seguirono la Liberazione a Udine, tornati alla luce grazie alle pagine di un diario arrivato da lontano (nel tempo e nello spazio), sulle note struggenti del canto «La Speranza».
 
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