Considerata a lungo un episodio poco luminoso del nostro nazionalismo, la guerra italo-turca fu in realtà molto più complessa, e meno provinciale, di quanto possa sembrare. La vollero non solo i nazionalisti, ma anche i cattolici, buona parte dei democratici e persino alcuni socialisti. Per ragioni diverse suscitò consensi nella borghesia del Nord e fra i contadini del Sud. Giovanni Giolitti, allora primo ministro, la preparò forse controvoglia perché il Paese gliela chiedeva. L'Italia che guardava alla "quarta sponda" come alla terra promessa andò alla conquista della Libia per ansia di riscatto, ma, attaccando l'impero ottomano, rischiava di riaccendere un braciere tutt'altro che spento, con focolai prossimi a nuove scintille (crisi marocchina e guerre balcaniche) e che sarebbe esploso, due anni dopo, nel primo conflitto mondiale. Completato da un interessante capitolo dedicato alla Libia di Gheddafi. La quarta sponda è una resoconto minuzioso di una vicenda importante non soltanto per la nostra storia, ma anche in prospettiva europea, per la presenza, fin da quegli anni, di elementi comuni ai conflitti che oggi affliggono i rapporti tra Occidente e Islam.
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La quarta sponda. La guerra di Libia 1911-1912
| Titolo | La quarta sponda. La guerra di Libia 1911-1912 |
| Autore | Sergio Romano |
| Collana | TEA storica, 67 |
| Editore | TEA |
| Formato |
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| Pagine | 302 |
| Pubblicazione | 01/2007 |
| ISBN | 9788850213092 |
€9,20
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