Nel secolo che si è appena concluso vi è un avvenimento ' lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale ' che sembra farsi col tempo sempre più visibile e presente, al punto di diventare un genere storiografico permanente. Perché? Per quali ragioni quel passato non riesce a «passare»? Perché, tra i molti genocidi perpetrati nel corso degli ultimi decenni, quello degli ebrei è andato rivestendo un significato storico sempre più rilevante? L'«olocausto» continua a turbare le coscienze e a sollecitare l'attività degli studiosi: soltanto per senso di colpa? per non dimenticare? In questo libro - apparso per la prima volta nel 1997 e successivamente ampliato, nella versione che qui si presenta - Sergio Romano, con sicura capacità di sintesi e lucida chiarezza, cerca di dare una risposta laica a tali domande, sforzandosi di leggere il passato (e il presente) senza pregiudizi ideologici o religiosi: non per condannare o assolvere, né tantomeno per giustificare, ma più semplicemente per comprendere.
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Lettera a un amico ebreo
| Titolo | Lettera a un amico ebreo |
| Autore | Sergio Romano |
| Collana | TEA storica, 57 |
| Editore | TEA |
| Formato |
|
| Pagine | 194 |
| Pubblicazione | 10/2004 |
| ISBN | 9788850205981 |
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