Quali conseguenze ha la definizione del paesaggio come «componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni e fondamento della loro identità», sancita dalla Convenzione europea del paesaggio? Emerge l’idea che ci troviamo di fronte a un’area intermedia tra esterno e interno, abitata dagli equilibri e dalle tensioni fra lo spazio fisico, che va indagato nella sua natura, e l’universo psichico, e che il nostro rapporto con esso prenda vita nell’incontro tra percezione, cognizione, memoria e risonanze emotive, dal quale scaturisce un’intonazione tra il visto, il pensato, il vissuto e l’immaginato. Ecco perché il paesaggio ha un carattere polifonico che può essere colto solo attraverso il nesso con il nostro progetto, con le nostre azioni intenzionali, non solo di costruzione, ma anche di conferimento di significato ai luoghi che abitiamo.
Il paesaggio che siamo e che viviamo
| Titolo | Il paesaggio che siamo e che viviamo |
| Autore | Silvano Tagliagambe |
| Collana | Le Navi, 1 |
| Editore | Castelvecchi |
| Formato |
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| Pagine | 71 |
| Pubblicazione | 05/2018 |
| ISBN | 9788832822878 |
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