Questa selezione di lettere scritte a Canova e da Canova vuole mettere in luce alcuni aspetti della sua personalità. Canova è stato un grande artista, protagonista assoluto della scultura neoclassica, ma ha anche svolto ai margini del Congresso di Vienna una complessa missione diplomatica al fine di recuperare le opere trafugate dall'armata napoleonica durante la campagna d'Italia. Nei quasi quattro mesi del suo soggiorno tra Parigi e Londra riesce a portare a termine questa difficile trattativa, ma trova il tempo di incontrare alcuni dei collezionisti inglesi che aveva conosciuto a Roma nel suo studio nei pressi di Via di Ripetta e con alcuni dei quali aveva intrecciato rapporti di sincera amicizia. Ne visita le residenze di campagna e ne ammira le ricche collezioni. Entra poi nella querelle sull'attribuzione a Fidia dei Marmi Elgin, confermandola con la famosa frase: Le opere di Fidia sono la vera carne, cioè la bella natura. A Londra trova il tempo di far visita a Mary Berry, una gentildonna conosciuta a Roma nei primi anni della sua attività con la quale aveva intrecciato una affettuosa amicizia che durò quasi quaranta anni. Emerge dalla lettura di queste lettere non solo il ritratto di un artista raffinato, ma anche quello di un uomo di cultura dotato di sensibilità e aperto ai valori dell'amicizia. Tuttavia nell'arco di questi quattro mesi mentre sovrintende alle complicate operazioni di imbarco delle opere d'arte recuperate, il suo pensiero non si stacca mai dalle opere incompiute che lo attendono nel suo studio di Roma.
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Antonio Canova. Lettere inglesi
| Titolo | Antonio Canova. Lettere inglesi |
| Autore | Teresa Calvano |
| Argomento | Biografie e storie vere Biografie generali |
| Collana | Arti visive, architettura e urbanistica |
| Editore | Gangemi Editore |
| Formato |
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| Pagine | 112 |
| Pubblicazione | 12/2021 |
| ISBN | 9788849241495 |
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