Per Vasilij Kandinskij le composizioni sceniche sono opere artistiche che si differenziano dalla pittura solo perché esprimono il sentimento allo stato puro con mezzi diversi, ossia suoni, colori e movimenti, al fine di far vibrare l’anima dello spettatore, di vivificare la sua fantasia, di chiamarlo a partecipare all’opera rappresentata. Ma è soprattutto il colore che raggiunge il culmine dell’espressività. L’uso del caleidoscopio e dei fari cromatici dà vita a passaggi di forme astratte colorate che nascono dal nulla, come lampi, e nel nulla scompaiono. In queste composizioni sceniche Kandinskij intende riproporre la stessa dimensione spirituale della sua pittura, in cui lo spazio aleggia come un vapore inafferrabile che si espande all’infinito. È uno spazio in cui si può entrare, è un universo emozionale, che offre la possibilità di «far vagare lo spettatore, di costringerlo a dimenticarsi», di trascendersi, di avvicinarsi così al tempo nuovo, il tempo della Grande Spiritualità.
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Il suono giallo e altre composizioni sceniche
| Titolo | Il suono giallo e altre composizioni sceniche |
| Autore | Vasilij Kandinskij |
| Curatore | Gabriella Di Milia |
| Traduttore | Carlo Mainoldi |
| Collana | Carte d'artisti, 23 |
| Editore | Abscondita |
| Formato |
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| Pagine | 192 |
| Pubblicazione | 02/2023 |
| ISBN | 9791254720455 |
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