Essere scrittori significa trovarsi spesso a trasfigurare la realtà, giocare continuamente con la fantasia, al punto di confondere talvolta ciò che è reale con ciò che non lo è, vivendo in un eterno altrove che spesso compromette gli stessi rapporti con le persone che vivono accanto a noi ma che finiscono per sentirsi estranee, come tagliate fuori da un mondo al quale non hanno accesso, significa portarsi addosso una diversità per la quale spesso ci si troverà a pagare un prezzo molto alto. Perché se sei nato scrittore niente altro potrà dare un senso alla tua vita se non la scrittura e la speranza che prima o poi ti venga riconosciuto il valore e l'impegno di ciò cui hai dedicato tutta una vita. Come la pittura o la musica per un artista. Quando un libro scaturisce esclusivamente da una nostra esigenza, da quando lo abbiamo immaginato comincia a vivere con noi in una sorta di mondo parallelo, prendendo dimestichezza con i personaggi che andiamo costruendo, presenti da allora in ogni momento della nostra giornata, magari mentre stiamo guardando un film o sediamo a tavola con gli amici dai quali ci allontaniamo a loro insaputa, e ciò non perché lo vogliamo ma perché i nostri fantasmi ce lo impongono pretendendo la nostra attenzione.
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Una vita non basta più
| Titolo | Una vita non basta più |
| Autore | Vittorio Schiraldi |
| Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
| Editore | la Bussola |
| Formato |
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| Pagine | 228 |
| Pubblicazione | 06/2023 |
| ISBN | 9791254743195 |
€20,00
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