«Per ritrovare un'intensità paragonabile a quella del teatro di Wole Soyinka il lettore e lo spettatore occidentali devono fare un viaggio a ritroso nel tempo, dimenticare il teatro borghese, i suoi rovelli psicologici, la retorica del silenzio e la desolazione dei dialoghi interpersonali. Nel teatro di Soyinka non c'è dialogo interpersonale, psicologico, ma dialogo tra l'uomo e le forze che incarnano o adombrano il destino. Soyinka, da grande scrittore, traduce la realtà africana e yoruba della sua tradizione orale in una forma declinabile sul palcoscenico occidentale. Sempre che si guardi, come modelli supremi, all'Occidente della Tempesta e del Dottor Faustus e non a quello di Cechov o Pirandello. Prescindere da tale tradizione è impossibile, a patto che si consideri che se Soyinka scrive è per fondare una tradizione scritta, proprio come fecero gli elisabettiani con i miti germanici o le novelle popolari italiane.» (Roberto Mussapi)
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La morte e il cavaliere del re
| Titolo | La morte e il cavaliere del re |
| Autore | Wole Soyinka |
| Traduttore | Grazia Bellini |
| Argomento | Poesia e studi letterari Letteratura teatrale |
| Editore | Calabuig |
| Formato |
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| Pagine | 109 |
| Pubblicazione | 11/2020 |
| ISBN | 9788899066352 |
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