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A mia madre

A mia madre
Titolo A mia madre
Autore
Argomento Arti, cinema e spettacolo Fotografia e fotografi
Editore Roberto Nicolucci Editore
Formato
Formato Libro Libro: Libro rilegato
Pagine 160
Pubblicazione 11/2022
ISBN 9788894659771
 
35,00

 
0 copie in libreria
Un bottone cucito con filo sottile sugli scranni di una chiesa. Un nome e una data scolpiti con pazienza nel marmo delle mura. Pagine consumate riemerse da un passato che sembra ormai troppo lontano per essere compreso: «Eco dei racconti/ La pelle del marmo è custode delle storie dei soldati», storie che chiedono di essere riportate alla luce, voci di ragazzi che implorano di essere ascoltate. È proprio nel tentativo di raccogliere e raccontare quelle storie che nasce "A mia madre" di Yvonne De Rosa, una raccolta di fotografie e materiali d’archivio, un metaracconto di ciò che può significare essere un giovane soldato, lasciare gli affetti più cari, combattere la paura, perdere la spensieratezza infantile e diventare, improvvisamente e inevitabilmente, grandi. A testimonianza di quell’innocenza perduta, un giovane soldato invoca il nome della madre, con la speranza di alleviare il proprio dolore e lenire le proprie ferite: «In ogni avversità, davanti alle più dure fatiche, anche quando mi sembrava di impazzire bastava che pronunziassi il tuo dolce nome perché riuscissi ad assuefarmi al duro destino». L’idea di questo volume nasce tra le suggestive mura della Chiesa della Nunziatella di Napoli, al cui interno, l’eco delle vite dei giovanissimi – che tra quelle mura si sono formati – è ancora vivo. In passato, molti di questi ragazzi hanno vissuto l’esperienza della guerra. "A mia madre" è un viaggio nella memoria che tenta di raccontare, attraverso immagini, carteggi d’epoca, diari, disegni e poesie, le storie dei giovani caduti, «quelli che inconsci ma devoti, furono ghermiti dalla fosca dea improvvisa; quelli che crudamente perirono nelle mute vigilie; quelli che animati da una sublime speranza, nell’ardore della battaglia, offrirono la vita per conquistare l’invocato destino». Tra essi c’era l’appena diciottenne Achille Balsamo che perì, per ultimo, pochi attimi prima dell’armistizio della Prima Guerra Mondiale.
 
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