Libri di Yvonne De Rosa
Corrispondenze
Yvonne De Rosa
Libro: Libro rilegato
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2025
pagine: 186
Yvonne De Rosa è una narratrice visiva che utilizza la fotografia per esplorare e rappresentare le emozioni umane. Partendo dallo studio di due carteggi amorosi dei primi del ’900, esplorando le tematiche della memoria, del desiderio e dell’amore, emerge l’evidenza di come queste esperienze umane siano sostanzialmente universali e atemporali, capaci di fornire uno spunto per riflettere sulla natura dei desideri umani. Il libro di Yvonne De Rosa ci regala briciole di vita che non ci appartengono ma con cui possiamo, e vogliamo, catarticamente empatizzare. Epoche diverse, a noi lontane, che però sentiamo nostre nell’universalità della parola scritta e dei sentimenti. Francesco, studente di Giurisprudenza affronta l’inizio della vita adulta spinto dalla voglia di far bene per la sua amata, ma quello stesso amore diventa occasione per esprimere il suo malessere, un profondo senso di inadeguatezza, una spasmodica ricerca di conferme sociali. Ida, la donna amata, ci mostra indirettamente la vita di una ragazza napoletana all’inizio del ’900, la libertà di esibirsi come pianista che si contrappone alla “prigionia” della casa e della famiglia, che non le concede neanche quella “stanza tutta per sé” in cui poter scrivere e tenere la sua corrispondenza privata. A quella di Francesco si contrappone la storia di Magda, italiana emigrata in America dove vive una vita autonoma, anche con una certa spregiudicatezza. La sua indipendenza però è maschera di una solitudine abissale che la donna prova a colmare iniziando una corrispondenza – come era d’uso in quel periodo – con un soldato italiano sul fronte eritreo. Il carteggio di Magda è un grido pieno di desiderio e tenerezza che si scontra con i palazzoni newyorkesi e la freddezza di un popolo a lei non affine. Se a Francesco è concessa la fortuna di vivere nella quotidianità, seppur in segreto, il suo amore, Magda invece non ha la possibilità di vedere Edoardo; il loro amore, fin dove ci è permesso di leggere e vivere, è fatto esclusivamente di parole… Con l’aiuto di una psicologa esperta in grafologia, l’artista approfondisce la conoscenza della personalità dei soggetti scriventi. L’analisi grafologica permette di decifrare la scrittura come un vero e proprio “ritratto grafico” della persona che l’ha prodotta. De Rosa ha lavorato e trasformato il contenuto emotivo di quanto scoperto in immagini: correlativi oggettivi che donano ai protagonisti una nuova vita e, per quanto possibile, l’impressione di un loro movimento nel presente. La sua opera è esempio contemporaneo di come i confini tra le discipline artistiche possano essere sfumati e interconnessi, rivelando nuovi modi di comprendere e rappresentare la realtà e la memoria.
A mia madre
Yvonne De Rosa
Libro: Libro rilegato
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2022
pagine: 160
Un bottone cucito con filo sottile sugli scranni di una chiesa. Un nome e una data scolpiti con pazienza nel marmo delle mura. Pagine consumate riemerse da un passato che sembra ormai troppo lontano per essere compreso: «Eco dei racconti/ La pelle del marmo è custode delle storie dei soldati», storie che chiedono di essere riportate alla luce, voci di ragazzi che implorano di essere ascoltate. È proprio nel tentativo di raccogliere e raccontare quelle storie che nasce "A mia madre" di Yvonne De Rosa, una raccolta di fotografie e materiali d’archivio, un metaracconto di ciò che può significare essere un giovane soldato, lasciare gli affetti più cari, combattere la paura, perdere la spensieratezza infantile e diventare, improvvisamente e inevitabilmente, grandi. A testimonianza di quell’innocenza perduta, un giovane soldato invoca il nome della madre, con la speranza di alleviare il proprio dolore e lenire le proprie ferite: «In ogni avversità, davanti alle più dure fatiche, anche quando mi sembrava di impazzire bastava che pronunziassi il tuo dolce nome perché riuscissi ad assuefarmi al duro destino». L’idea di questo volume nasce tra le suggestive mura della Chiesa della Nunziatella di Napoli, al cui interno, l’eco delle vite dei giovanissimi – che tra quelle mura si sono formati – è ancora vivo. In passato, molti di questi ragazzi hanno vissuto l’esperienza della guerra. "A mia madre" è un viaggio nella memoria che tenta di raccontare, attraverso immagini, carteggi d’epoca, diari, disegni e poesie, le storie dei giovani caduti, «quelli che inconsci ma devoti, furono ghermiti dalla fosca dea improvvisa; quelli che crudamente perirono nelle mute vigilie; quelli che animati da una sublime speranza, nell’ardore della battaglia, offrirono la vita per conquistare l’invocato destino». Tra essi c’era l’appena diciottenne Achille Balsamo che perì, per ultimo, pochi attimi prima dell’armistizio della Prima Guerra Mondiale.