ShaKe: Black Prometheus
Kebra Nagast. La Gloria dei Re. Bibbia Rastafari
Libro: Libro in brossura
editore: ShaKe
anno edizione: 2013
pagine: 224
Il "Kebra Nagast", in lingua ge'ez "La Gloria dei Re", proclama la discendenza della monarchia etiope dalla stirpe di Davide, a cui appartiene lo stesso Gesù Cristo. Il nucleo più antico del libro ha origine tra il IV e il VI secolo d. C. Il "Kebra Nagast" è un testo sacro denso e affascinante che si presta a molteplici letture. È il racconto avvincente e poetico dell'amore tra Salomone e Makeda, la regina di Saba, vicenda soltanto velatamente accennata nella Bibbia. È un classico della letteratura sacra dell'Africa cristiana. È infine il testo fondamentale del Rastafarianesimo. Il "Kebra Nagast" è infatti sacro per tutti i credenti della religione rastafariana, convinti che l'Etiopia sia il nuovo Israele e che il Negus Neghesti Haile Selassie I sia letteralmente un Cristo ritornato, colui che realizza concretamente la profezia sul regno terreno che deve instaurarsi prima della fine del mondo. Al centro del libro c'è il trasferimento in Etiopia dal Tempio di Gerusalemme di Zion, dell'Arca dell'Alleanza, segno concreto della presenza divina nel mondo. Dalla Giudea all'Etiopia fino alla Giamaica e ai suoi aneliti di liberazione, l'Arca, simbolo di giustizia e di speranza a cui affidarsi e per cui lottare, rappresenta oggi l'eredità profonda di questo libro alle future generazioni.
Black music. I maestri del jazz
Amiri Baraka
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2012
pagine: 238
Il blues e il jazz sono stati l'esperienza fondamentale attraverso la quale si è forgiata l'identità degli ex schiavi negli Stati Uniti: l'esperienza con cui il popolo afroamericano ha espresso il massimo di autonomia culturale rispetto all'America bianca. Da Duke Ellington ad Art Tatum, da Thelonious Monk a John Coltrane, da Sun Ra a Miles Davis, sono molti gli eroi che hanno indicato ai neroamericani la strada per diventare se stessi, resi dal lirismo poetico di Baraka nella loro cifra esistenziale, nel loro privato, ma anche nelle loro scelte politiche. Sempre testimone in prima persona, oltre che grandissimo appassionato di jazz, Baraka riesce nell'impresa di ritrarre con felice mano poetica un intero universo - il mondo e i valori della Black Music e della sua eredità culturale - e a trasporli in questa grande galleria di ritratti.
Il popolo del blues. Sociologia degli afroamericani attraverso il jazz
Amiri Baraka
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2010
pagine: 218
Il popolo del blues è il classico per eccellenza sulla musica afroamericana. Scritto a metà degli anni sessanta analizza con rigore e passione l'inestricabile intreccio che lega il blues e il jazz alla vicenda dei neri, dallo schiavismo alle lotte per l'emancipazione e i diritti civili. Nel delineare tale percorso, Amiri Baraka, pur considerando il peso delle radici africane, sottolinea i processi di ibridazione e meticciato che caratterizzano il blues e le altre forme musicali e culturali afroamericane. Nella prefazione appositamente scritta per l'edizione italiana, inoltre, l'estetica del blues viene chiamata in causa per riconsiderare le nuove forme della musica black, il rap in particolare.
Can't stop won't stop. L'incredibile storia sociale dell'hip-hop
Jeff Chang
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2009
pagine: 451
Con uno stile avvincente, degno del miglior giornalismo anglosassone, Jeff Chang racconta l'evoluzione della musica rap e della cultura hip-hop. A partire dalle sue origini giamaicane negli anni sessanta e ai suoi primi vagiti nelle feste di caseggiato nel Bronx, il rap ha raggiunto in pochi anni una dimensione di largo consumo popolare. I passaggi che caratterizzano la storia di questa musica così popolare sono illustrati ripercorrendo la parabola dei diversi stili, i tanti DJ, MCs, b-boy che hanno lasciato un segno importante sulla musica, il graffitismo, il ruolo dell'ideologia nazionalista nera, i single e gli album più importanti, oltre alle feste di strada che hanno dato forza al movimento radicandolo fin da subito nella consapevolezza della gente.
Il blues. La musica del diavolo
Giles Oakley
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2008
pagine: 302
Dai campi di schiavi ai bordelli honky-tonk di New Orleans, dalle barrelhouses del Delta del Mississippi alle prigioni con le catene ai piedi, dalle grandi cantanti degli anni Venti alle registrazioni sul campo dei rural blues singers del Sud, per arrivare al blues urbano della Grande Depressione e alle influenze recenti, Giles Oakley scrive una storia che si affida alle testimonianze dirette di quegli uomini e di quelle donne che hanno vissuto e cantato il blues, di cui viene approfondito ogni aspetto e che fa di questo libro un vero e proprio classico.
Trick baby. La storia di un negro bianco
Iceberg Slim
Libro
editore: ShaKe
anno edizione: 2003
pagine: 256
Con ogni mezzo necessario. Discorsi e interviste
Malcolm X, Ferruccio Gambino
Libro
editore: ShaKe
anno edizione: 1997
pagine: 186
Robert Johnson. Crossroads. Il blues, il mito
Tom Graves
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2011
pagine: 122
Da ragazzo, Robert Johnson frequentava i bordelli per ascoltare i grandi maestri del blues come Son House. Non gli ci volle molto per imbracciare una chitarra, ma le sue performance non erano apprezzate. "Faceva solo del gran casino" raccontava Son House. Due anni dopo, quando House riascoltò Johnson suonare, rimase letteralmente a bocca aperta davanti a tanta maestria. Secondo la leggenda, per diventare così bravo in così poco tempo, aveva stretto un patto con il diavolo a un incrocio di strada. Poco dopo, quando morì per cause misteriose a soli 27 anni, qualcuno disse che il demonio era venuto a chiedere la sua anima come pagamento. E da allora continua a essere venerato come il più grande bluesman della storia.
King Suckerman
George P. Pelecanos
Libro: Libro in brossura
editore: ShaKe
anno edizione: 2010
pagine: 251
Washington, 1976, mentre al cinema furoreggia la storia disperata di King Suckerman, il magnaccia più temuto e invidiato di tutti i tempi, si sta consumando un sanguinoso regolamento di conti. Da una parte Marcus Clay, nero, veterano del Vietnam e proprietario di un negozio di dischi, e il suo amico Dimitri Karras, piccolo spacciatore di origini greche, dall'altra due veri e propri "assassini nati": Wilton Cooper, un nero appena uscito di galera, e Clagget, suo giovane amante, un bianco psicopatico pelle e ossa con il viso devastato dall'acne. Le vite di questi uomini si incrociano per caso mentre Karras sta acquistando una partita di marijuana da un nuovo pusher, e da quel momento, per loro, nulla sarà più come prima.
Pantere nere. Storia e mito del Black Panther Party
Paolo Bertella Farnetti
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2010
pagine: 253
Organizzazione politica o gang criminale? Terroristi o militanti politici di base? Paradossalmente è possibile leggere la storia delle Pantere Nere in un modo o nell'altro, modificando la prospettiva con cui si guarda alle fonti: i rapporti di polizia o la letteratura del Black Panther Party, i giornali conservatori o la controinformazione. Nate nel 1966, l'anno del "black power", le Pantere Nere divennero in pochi anni la più famosa organizzazione rivoluzionaria degli afroamericani negli Usa. Passando da una microformazione di Oakland, in California, a un'organizzazione con diramazioni internazionali, le Pantere furono consacrate come avanguardia dal movimento di opposizione bianco e considerate una minaccia da estirpare a qualunque costo dalle istituzioni. Tutto in loro sembrava eccessivo: armati, troppo giovani, troppo arroganti, troppo determinati, troppo "visibili". Le Pantere hanno catturato l'immaginazione delle diverse generazioni ribelli di tutto il mondo, dagli anni Sessanta fino ai rapper dei nostri giorni. Il Black Panter Party è stato cancellato dalla repressione ma non rimosso dalla coscienza critica degli afroamericani, e il vuoto che essi hanno cercato di riempire senza fortuna rimane tuttora aperto.
Pantere nere. Storia e mito del Black Panther Party
Paolo Bertella Farnetti
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2006
pagine: 253
Organizzazione politica o gang criminale? Terroristi o militanti politici di base? Paradossalmente è possibile leggere la storia delle Pantere Nere in un modo o nell'altro, modificando la prospettiva con cui si guarda alle fonti: i rapporti di polizia o la letteratura del Black Panther Party, i giornali conservatori o la controinformazione. Nate nel 1966, l'anno del "black power", le Pantere Nere divennero in pochi anni la più famosa organizzazione rivoluzionaria degli afroamericani negli Usa. Passando da una microformazione di Oakland, in California, a un'organizzazione con diramazioni internazionali, le Pantere furono consacrate come avanguardia dal movimento di opposizione bianco e considerate una minaccia da estirpare a qualunque costo dalle istituzioni. Tutto in loro sembrava eccessivo: armati, troppo giovani, troppo arroganti, troppo determinati, troppo "visibili". Le Pantere hanno catturato l'immaginazione delle diverse generazioni ribelli di tutto il mondo, dagli anni Sessanta fino ai rapper dei nostri giorni. Il Black Panter Party è stato cancellato dalla repressione ma non rimosso dalla coscienza critica degli afroamericani, e il vuoto che essi hanno cercato di riempire senza fortuna rimane tuttora aperto.