Libri di Paolo Bertella Farnetti
La storia liberata. Nuovi sentieri di ricerca
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 242
La Public history, la storia intesa come bene comune, che ha il pubblico come destinatario e partecipante del prodotto della ricerca storica, apre grandi possibilità di ampliare i sentieri della ricerca e i modi della narrazione/restituzione al pubblico degli studi sul passato, anche grazie allo sviluppo delle tecnologie multimediali e a una società sempre più informatizzata e social. Questi saggi vogliono essere esplorazioni del nuovo territorio aperto dalla Public history, per una storia “liberata” dalla torre d’avorio in cui si era rinchiusa da sola. La storia ha tutto un mondo nuovo con cui confrontarsi, con la possibilità di non essere solo un salotto per dotti ma un luogo di confronto civile, partecipato da tutti, per la costruzione di un discorso collettivo. Il public historian vuole divertirsi e trasmettere non solo informazioni ma anche emozioni, gli piace la storia e cerca di farla capire ma soprattutto di farla amare, interagisce con il pubblico, con i suoi colleghi e con chiunque sia utile per un progetto condiviso che valorizzi la conoscenza del nostro passato/presente.
Pantere nere. Storia e mito del Black Panther Party
Paolo Bertella Farnetti
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 302
"Pantere Nere" è la storia di un leggendario gruppo di rivoluzionari neri nel “ventre della bestia” Usa, che ha caratterizzato in modo unico il movimento degli anni Sessanta del secolo scorso. La loro immagine – giovani armati e risoluti che volevano controllare gli abusi della polizia nel ghetto e liberare la colonia nera – ha scatenato il prurito sensazionalista dei mass media e spaventato a morte l’America bianca. Partite da un Martin Luther King nel 1968 – crebbero fino a diventare un’organizzazione nazionale, definita “la più grande minaccia alla sicurezza interna degli Stati Uniti” da J. Edgar Hoover, direttore dell’Fbi. Il Black Panther Party fu affrontato dalle istituzioni con tutti i mezzi possibili, legali e illegali, e fu creato uno specifico programma segreto dell’FBI per annientarlo. La “guerra sporca” dello Stato e le contraddizioni interne riuscirono a neutralizzare le Pantere Nere, ma il loro esempio, che ha ispirato movimenti in tutto il mondo, è tuttora vivo nella cultura e nei valori degli africano-americani.
Public history. Discussioni e pratiche
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 38
Nonostante le sue contraddizioni e l'eterogeneità delle sue pratiche la Public History è riuscita a mantenere un'identità di disciplina accademica e, dopo uno sviluppo fortunato negli Stati Uniti, ha iniziato un suo percorso di internazionalizzazione, soprattutto nei paesi linguisticamente affini, trovando solo da poco uno spazio nell'Europa continentale. Nel suo sviluppo internazionale si confrontano definizioni e applicazioni variegate, con diversi percorsi nazionali alla Public History. La Public History non è una disciplina "altra" rispetto alla storia, quanto piuttosto un approccio fondato sulla priorità di portare in pubblico la storia, di mediare con il pubblico la conoscenza storica accettando una negoziazione costante con le memorie e gli sguardi altri sul passato. Il public historian è prima di tutto uno storico che condivide con la comunità scientifica i fondamenti metodologici e le acquisizioni della storiografia più avvertita. Il suo scopo è quello di riconoscere la domanda che proviene dalla società, modulare di conseguenza la propria attività e su queste basi aprire un cantiere comune, in grado di attrezzare un percorso condiviso che conduca il pubblico dal passato alla storia, dal fatto all'interpretazione, un processo collaborativo e coinvolgente che condivida interrogativi e "autorità", che si chieda cosa significhi pensare storicamente, che espliciti quanto la conoscenza del passato sia sempre una costruzione e non un ritrovamento.
Sognando l'impero. Modena-Addis Abeba (1935-1941)
Paolo Bertella Farnetti
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2007
pagine: 350
Questa ricerca deve molto allo stimolo venuto dai promotori: associazioni umanitarie che operano oggi in Etiopia, e che hanno spinto per riaprire una pagina buia - che anche per questo va compresa - della nostra storia, quando altri italiani si recarono in Etiopia, con ben diverse intenzioni, portando morte e distruzione. Questo studio ripercorre e riflette l'esperienza coloniale di una città (Modena) e dei suoi abitanti: come si viveva nel fronte interno ai tempi delle adunate generali e della lotta contro le "inique sanzioni", come nel fronte di guerra del lontano Corno d'Africa si conquistava e si costruiva l'effimero impero fascista. Le memorie e le immagini di quella guerra, portate a casa dai conquistatori, sono uscite dai cassetti e dalle soffitte dove si trovavano grazie ai molti che hanno accettato di contribuire a questa ricerca consegnando fotografie e documenti del loro passato familiare. È emersa in questo modo una preziosa e inedita memoria dal basso, un contributo alla riflessione civile su un evento tragicamente straordinario, con cui non siamo ancora riusciti a fare i conti.
Pantere nere. Storia e mito del Black Panther Party
Paolo Bertella Farnetti
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2010
pagine: 253
Organizzazione politica o gang criminale? Terroristi o militanti politici di base? Paradossalmente è possibile leggere la storia delle Pantere Nere in un modo o nell'altro, modificando la prospettiva con cui si guarda alle fonti: i rapporti di polizia o la letteratura del Black Panther Party, i giornali conservatori o la controinformazione. Nate nel 1966, l'anno del "black power", le Pantere Nere divennero in pochi anni la più famosa organizzazione rivoluzionaria degli afroamericani negli Usa. Passando da una microformazione di Oakland, in California, a un'organizzazione con diramazioni internazionali, le Pantere furono consacrate come avanguardia dal movimento di opposizione bianco e considerate una minaccia da estirpare a qualunque costo dalle istituzioni. Tutto in loro sembrava eccessivo: armati, troppo giovani, troppo arroganti, troppo determinati, troppo "visibili". Le Pantere hanno catturato l'immaginazione delle diverse generazioni ribelli di tutto il mondo, dagli anni Sessanta fino ai rapper dei nostri giorni. Il Black Panter Party è stato cancellato dalla repressione ma non rimosso dalla coscienza critica degli afroamericani, e il vuoto che essi hanno cercato di riempire senza fortuna rimane tuttora aperto.
Pantere nere. Storia e mito del Black Panther Party
Paolo Bertella Farnetti
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2006
pagine: 253
Organizzazione politica o gang criminale? Terroristi o militanti politici di base? Paradossalmente è possibile leggere la storia delle Pantere Nere in un modo o nell'altro, modificando la prospettiva con cui si guarda alle fonti: i rapporti di polizia o la letteratura del Black Panther Party, i giornali conservatori o la controinformazione. Nate nel 1966, l'anno del "black power", le Pantere Nere divennero in pochi anni la più famosa organizzazione rivoluzionaria degli afroamericani negli Usa. Passando da una microformazione di Oakland, in California, a un'organizzazione con diramazioni internazionali, le Pantere furono consacrate come avanguardia dal movimento di opposizione bianco e considerate una minaccia da estirpare a qualunque costo dalle istituzioni. Tutto in loro sembrava eccessivo: armati, troppo giovani, troppo arroganti, troppo determinati, troppo "visibili". Le Pantere hanno catturato l'immaginazione delle diverse generazioni ribelli di tutto il mondo, dagli anni Sessanta fino ai rapper dei nostri giorni. Il Black Panter Party è stato cancellato dalla repressione ma non rimosso dalla coscienza critica degli afroamericani, e il vuoto che essi hanno cercato di riempire senza fortuna rimane tuttora aperto.
Gli Stati Uniti e l'unità europea (1940-1950). Percorsi di un'idea
Paolo Bertella Farnetti
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2005
pagine: 304
L'autore ricostruisce il processo decennale che portò gli Stati Uniti a diventare gli inaspettati e decisivi promotori dell'unità europea: un percorso tortuoso e poco esplorato, visto attraverso gli archivi di personaggi chiave come l'esule Richard Coudenhove-Kalergi, pioniere dell'unione europea, J. William Fulbright, senatore dell'Arkansas e europeista ostinato, George Kennan, primo "pianificatore globale" della superpotenza americana, e molti altri. Paolo Bertella Farnetti lavora come ricercatore nel Dipartimento di economia politica dell'Università di Modena e Reggio Emilia, dove insegna Storia contemporanea e Storia economica e politica dell'Unione Europea.