Telemaco (Acerenza): Narciso
Le spoglie della memoria. Storie di reliquie
Libro: Libro in brossura
editore: Telemaco (Acerenza)
anno edizione: 2018
pagine: 124
"Le reliquie non sono e non possono essere soggetto, sono soltanto (ma non è poco nell'economia del pensiero) oggetto della nostra azione, punto di attenzione, di un interesse assorbente, o persino ossessivo. (...) La definizione rigorosa dei resti (avanzi, macigni, o lievi preziosità) ha tracciato i confini convenzionali, linguistici e sostanziali, della reliquia. Per convenzione, e nelle definizioni lessicali, la reliquia appartiene in origine al sistema delle religioni, ai segni della fede: né l'uno né gli altri ne hanno oggi l'esclusiva, a seguito di una apertura logica alla laicità, in una dialettica o piuttosto opposizione rivendicata ormai da secoli. (...) In questa raccolta di saggi sono rappresentate alcune delle forme, storiche o sperimentali, secondo le quali si vanno a ordinare le reliquie; testimoniano in tal modo la varietà, la gamma e lo spettro del tessuto storico e concettuale della reliquia". (Da Bruno Pompili Reliquia liquida.)
Suggestioni neoteniche in un borgo medioevale
Angelo Schiavone
Libro: Libro in brossura
editore: Telemaco (Acerenza)
anno edizione: 2018
pagine: 100
È un’esperienza affascinante visitare un borgo medioevale arroccato sull’Appennino nel cuore dell’entroterra meridionale, uno di quei borghi che, come dice Castronuovo nella prefazione di questo volume, il visitatore scorge da lontano come un bianco scalpello intento a scalfire il cielo. Qui respiri silenzio a pieni polmoni, qui puoi ascoltare le pietre che parlano un linguaggio afono. Il linguaggio delle pietre infatti è evocativo, le parole sono immagini non sempre definite da un disegno preciso, talvolta sconfinano in forme mostruose a dar conto delle nostre paure o alludono a creature affascinanti che evocano le nostre metamorfosi interiori. Angelo Schiavone percorre tutti i vicoli del borgo poi entra nella cripta dei misteri nelle viscere della cattedrale di Acerenza e qui riconosce semi di modernità che provengono dal pressoché sconosciuto Rinascimento lucano, una realtà suggestiva ancora tutta da scoprire per il grande pubblico.

