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Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento: I carati

Polifemo. La cecità dello straniero

Polifemo. La cecità dello straniero

Mario Ricca

Libro

editore: Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento

anno edizione: 2016

pagine: 176

Cosa ha da dire Omero sulle migrazioni d'oggi? Quale messaggio è cifrato nelle avventure del suo eroe, Ulisse? Forse 'nulla' è la risposta più esatta. Entrambi ormai tacciono. Ma è la storia a far riecheggiare le loro parole trascorse. A distanza di 2700 anni dal tempo del padre-poeta dell'Occidente, il migrare si è fatto condizione intrinseca persino dell'essere stanziali, e il muoversi, per riflesso, significa attraversare mondi già resi familiari dalla comunicazione globale. Essere migrante è divenuta insomma connotazione universale dell'esperienza umana. Retrospettivamente, come in un esercizio fantastico di archeoantropologia letteraria, è possibile e in un certo senso inevitabile rintracciare nelle avventure di Ulisse il prototipo dell'odierna grammatica dello spostamento e dell'incontro, del fuori e della casa, dell'anelito attraverso l'altrove alla creazione di una propria dimora. Tutto è condensato nel paradigma dell'ospitalità, trasfigurato e perciò scarnificato nel confronto tra Ulisse e Polifemo.
13,00

Il ghigno di Esopo. Uno sguardo zoologico sui diritti umani

Il ghigno di Esopo. Uno sguardo zoologico sui diritti umani

Mario Ricca

Libro

editore: Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento

anno edizione: 2016

pagine: 116

In un futuro immaginario, Esopo il 'favoliere' ritrova un fascio di fogli: la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Legge e inizia a sghignazzare. Nella sua mente prendono forma esilaranti e beffarde metafore. Cittadini democratici diventano cammelli che defecano nei torrenti e presto si ritrovano, trasportato dalla corrente degli eventi, il loro stesso sterco in faccia, metafora delle malefatte dei governanti che si sono scelti. Migranti fiduciosi nella tutela umanitaria si trasformano in schiavi candeggiati dai loro padroni alacremente impegnati nel tentativo di "sbiancarli". E così via... fino alla distruzione di ogni ingannevole speranza su noi stessi. Sullo sfondo di una nitida, trascendente e razionale umanità, artisticamente restituita dalla pura regolarità dei quadri di Mondrian, la fantasia di Esopo ci smaschera invece solo come animali, poco più che bestie. Quel che ci contraddistingue, forse, consiste nell'essere scimmie sognanti. L'inconsapevole nostalgia dei nostri sogni, troppo spesso scambiati per realtà, spinge Esopo a ghignare, a provocarci. Un tentativo spettacolare e affascinante, eppure rimasto ancora senza successo, di svegliarci dall'incubo di quel che ci abita.
12,00

Dilettante per professione
14,00

Verranno giorni migliori. Lettere a Vincent van Gogh

Verranno giorni migliori. Lettere a Vincent van Gogh

Vincent Van Gogh, Theo Van Gogh

Libro

editore: Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento

anno edizione: 2013

pagine: 156

"Verranno giorni migliori" è al contempo un auspicio e un monito che Theo van Gogh rivolge al fratello Vincent, che pochi anni dopo la morte diventerà famoso nel mondo dell'arte per la sua geniale follia. In queste trentanove lettere, per la prima volta riunite in un corpus unico in edizione italiana, si possono ricostruire, anche se per grandi linee, i rapporti tra i fratelli van Gogh, non dalla prospettiva di Vincent, ma da quella di Theo. Un fratello, quest'ultimo, premuroso e amabile, conscio sia delle capacità di Vincent, sia della sua fragilità. Il primo, forse, a comprendere che van Gogh sarebbe divenuto uno dei più grandi maestri della storia dell'arte universale, ma altrettanto consapevole che il fratello non avrebbe visto la sua gloria in vita. Alle lettere di Theo scritte tra il 1875 ed il 1890 se ne aggiungono, nel presente volume, cinque inviate dalla cognata Johanna e quindici dall'amico Paul Gauguin. Attraverso questo intrigo di missive senza risposta, il lettore rimane affascinato nel ricostruire egli stesso quel dedalo di rapporti familiari e amicali che contribuirono alla maturazione artistica e spirituale del più innovativo e controverso artista della seconda metà dell'Ottocento.
18,00

Pantheon. Agenda della laicità interculturale

Pantheon. Agenda della laicità interculturale

Mario Ricca

Libro

editore: Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento

anno edizione: 2012

pagine: 466

Cronache dal passato futuro. "All'inizio del secondo millennio ogni luogo sembrava essersi fatto imbuto del mondo. La popolazione del pianeta pareva colpita da un'epidemia di mobilità. Le strade di ogni nazione pullulavano di lingue, divinità, gesti, venuti da lontano. Il presente ubiquo, di tutti i luoghi, era divenuto esotico. La modernità era in affanno ad affrontare le conseguenze del suo ormai plurisecolare disseminarsi attraverso i confini del mondo. Stava diventando vittima di se stessa. Il danaro, trasformato in numeri, semplici cifre costantemente in viaggio sulle autostrade informatiche, dominava lo spazio. La quotidianità era succube della sua velocità di spostamento, della sua capacità di eludere ogni senso del luogo. La casa del danaro era divenuta il mercato, ribattezzato globale". Nel mutamento, per molti, si annida il pericolo. Ma l'unico modo per non essere travolti dalla velocità delle trasformazioni è sintonizzarsi sul loro ritmo. Molto dell'oggi verrà rapidamente travolto, trasmutato, insieme a convinzioni, confini, abitudini, saperi. Non per questo l'ieri svanirà. La cultura è una forma di energia rinnovabile. Questo libro è un semplice invito a contribuire alla scrittura delle cronache dal passato futuro sopra ironicamente abbozzate... Una proposta lanciata come una navicella nello spazio possibile del domani. Perché forse è vero, il mondo di ieri è in pericolo. Ma "dove c'è pericolo cresce anche ciò che ci salva" (Hölderlin).
24,00

Polifemo. La cecità dello straniero

Polifemo. La cecità dello straniero

Mario Ricca

Libro: Libro in brossura

editore: Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento

anno edizione: 2011

pagine: 140

Cosa ha da dire Omero sulle migrazioni d'oggi? Quale messaggio è cifrato nelle avventure del suo eroe, Ulisse? Forse 'nulla' è la risposta più esatta. Entrambi ormai tacciono. Ma è la storia a far riecheggiare le loro parole trascorse. A distanza di 2700 anni dal tempo del padre-poeta dell'Occidente, il migrare si è fatto condizione intrinseca persino dell'essere stanziali, e il muoversi, per riflesso, significa attraversare mondi già resi familiari dalla comunicazione globale. Essere migrante è divenuta insomma connotazione universale dell'esperienza umana. Retrospettivamente, come in un esercizio fantastico di archeoantropologia letteraria, è possibile e in un certo senso inevitabile rintracciare nelle avventure di Ulisse il prototipo dell'odierna grammatica dello spostamento e dell'incontro, del fuori e della casa, dell'anelito attraverso l'altrove alla creazione di una propria dimora. Tutto è condensato nel paradigma dell'ospitalità, trasfigurato e perciò scarnificato nel confronto tra Ulisse e Polifemo.
14,00

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