Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Zanichelli: Commentario Codice di procedura civile

Art. 290-294. Contumacia

Art. 290-294. Contumacia

Clarice Delle Donne

Libro

editore: Zanichelli

anno edizione: 2017

pagine: 368

80,50

Art. 737-795. Disposizioni comuni ai procedimenti in camera di consiglio. Copia e collazione di atti pubblici. Procedimenti relativi all'apertura delle successioni...

Art. 737-795. Disposizioni comuni ai procedimenti in camera di consiglio. Copia e collazione di atti pubblici. Procedimenti relativi all'apertura delle successioni...

Enrico Del Prato

Libro

editore: Zanichelli

anno edizione: 2017

pagine: 616

I gruppi di norme in commento hanno contenuto eterogeneo. Mentre gli art. 737-742-bis (disposizioni comuni ai procedimenti in camera di consiglio) ineriscono anche al processo contenzioso svolto mediante il rito camerale, le norme successive riguardano precipuamente l’attività notarile (art. 743-746: copia e collazione di atti pubblici; art. 747-783: procedimenti relativi all’apertura delle successioni; art. 784-791-bis: scioglimento di comunioni; art. 792-795: processo di liberazione degli immobili dalle ipoteche).
131,50

Atti processuali. Disposizioni generali Art. 121-162

Atti processuali. Disposizioni generali Art. 121-162

Chiara Besso-Marcheis, Matteo Lupano

Libro

editore: Zanichelli

anno edizione: 2016

pagine: 880

Il volume raccoglie il commento alle disposizioni del titolo VI del primo libro del codice di rito, che detta la disciplina generale dell'atto processuale civile. Il titolo è infatti articolato in tre capi, dedicati, rispettivamente, alle forme degli atti, ai termini e alla nullità. Il processo non è altro che la somma dei suoi atti, somma che culmina nella pronuncia della decisione della lite. I principi che regolano la materia rivestono quindi grande interesse non solo teorico, ma anche applicativo, venendo ad incidere - per i profili relativi alla fisiologia e soprattutto alla patologia dell'atto - sul diritto della parte a ottenere la decisione nel merito sulla pretesa fatta valere. La disciplina generale dell'atto è stata oggetto nel corso degli ultimi anni di continui e profondi mutamenti, normativi e giurisprudenziali. Basti pensare ai cambiamenti strutturali subiti dalla sentenza ed all'utilizzo sempre più frequente delle forme dell'ordinanza e del decreto per i provvedimenti decisori; alle conseguenze dell'introduzione del processo civile telematico; all'importanza crescente assunta dall'istituto della rimessione in termini. L'opera si sofferma con particolare attenzione sulla disciplina delle comunicazioni e delle notificazioni, prendendo in esame le svariate questioni ancora irrisolte e i più recenti orientamenti giurisprudenziali.
177,50

Art. 31-40. Modificazioni della competenza per ragioni di connessione. Difetto di giurisdizione, incompetenza e litispendenza

Art. 31-40. Modificazioni della competenza per ragioni di connessione. Difetto di giurisdizione, incompetenza e litispendenza

Roberta Tiscini

Libro

editore: Zanichelli

anno edizione: 2016

pagine: 656

È duplice il blocco di disposizioni del codice di procedura civile esaminate in questo volume. Da un lato, gli art. 31-36 cod. proc. civ. relativi alle "modificazioni della competenza per ragioni di connessione", dall'altro gli art. 37-40 cod. proc. civ. in relazione a "difetto di giurisdizione, incompetenza e litispendenza". La connessione tra cause è al centro dell'attenzione. Il caso in cui un solo attore agisca nei confronti di un solo convenuto a tutela di un unico diritto è ipotesi che nella pratica si verifica ben più raramente che non quella del "giudizio cumulato" (o perché più parti entrano in gioco, ovvero perché anche tra due sole parti plurimi sono i diritti fatti valere). Gli art. 31-36 cod. proc. civ. si occupano del tema sotto il profilo degli spostamenti di competenza consentiti per favorire lo svolgimento congiunto delle cause. Al fondo, si nascondono istituti di particolare interesse (l'accessorietà, gli accertamenti incidentali, la compensazione, la garanzia, la riconvenzione) la cui logica e la cui funzione vanno ben oltre i profili di competenza. Obiettivo dello studio svolto nel presente volume è quello di "attualizzare" i fenomeni ivi trattati - e già ampiamente scandagliati nel pensiero teorico non meno che nelle prassi applicative - alla luce dell'esperienza più recente (si veda, ad esempio, Cass., sez. un., 4 dicembre 2015, n. 24707 e Cass., sez. un., 19 aprile 2016, n. 7700, in tema di garanzia).
141,50

Art. 306-310. Estinzione del processo

Art. 306-310. Estinzione del processo

Francesca Cuomo Ulloa

Libro

editore: Zanichelli

anno edizione: 2016

pagine: 432

L'estinzione è disciplinata tra le "vicende anomale del processo" e tuttavia costituisce un esito tutt'altro che infrequente dei giudizi civili, se è vero che un numero elevato di procedimenti viene annualmente definito a seguito di rinuncia o inattività delle parti. In alcuni casi l'estinzione costituisce un esito patologico del giudizio, non adeguatamente coltivato dalle parti; in altri casi, essa non è altro che la manifestazione della sopravvenuta superfluità del processo per la soluzione di una controversia che ha trovato altrove la sua composizione. In tutti i casi, il perfezionamento della fattispecie estintiva pone delicate questioni applicative per lo più dovute alla non agevole interpretazione delle norme che disciplinano l'istituto. La riforma attuata con la legge n. 69 del 2009 che ha modificato il regime di rilevabilità dell'eccezione, restituendo al giudice il potere di dichiarare anche d'ufficio l'estinzione ha, a sua volta, sollevato nuovi dubbi interpretativi sui quali la giurisprudenza ha cominciato a prendere posizione; al contempo la riduzione dei termini processuali realizzata dalla medesima riforma per accelerare i tempi del processo ha reso più stringente il regime della inattività, accentuando la funzione sanzionatoria dell'estinzione.
93,00

ART. 702 bis-702 quater

ART. 702 bis-702 quater

Alberto M. Tedoldi

Libro

editore: Zanichelli

anno edizione: 2016

pagine: 880

Il procedimento sommario di cognizione è lo strumento che il legislatore processuale ha dato a chi postuli giustizia per ottenere più rapida risposta dai tribunali, quando la controversia non sia connotata da complessità. Occorrono operatori pronti e giudici inclini a coniugare la scarnificata deformalizzazione del procedimento con le garanzie difensive e l'accuratezza nell'esame e nella soluzione della quaestio facti e della quaestio iuris. Si tratta di uno strumento offerto a chi operi nella giustizia civile che, ove opportunamente utilizzato e fruito, può contribuire ad accelerare e semplificare i processi, secondo modelli che tendono a sostituire nel tempo a forme più articolate e complesse procedure sempre più semplici e snelle, per concentrarsi sui profili essenziali della controversia, nella costante e doverosa osservanza del contraddittorio. Si potrà così recuperare quel minimo d'immediatezza, di oralità e di aperto confronto dialettico, in poche udienze in sequenza e concentrate nel tempo, che una sovrabbondanza di atti scritti, poco o nulla letti, e la dilatazione dei tempi processuali hanno per lo più cancellato, nonostante il processo civile proclami solennemente d'essere orale, con tautologia sin qui evanescente, ma che il procedimento sommario vorrebbe, in buona misura, valorizzare. Il libro è aggiornato al d.l. 27 giugno 2015, n. 83, conv., con modificazioni, dalla l. 6 agosto 2015, n. 132, e alla l. 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016).
184,50

ART. 75-81. Parti

ART. 75-81. Parti

Filippo Corsini

Libro

editore: Zanichelli

anno edizione: 2016

pagine: 400

Gli art. 75-81 cod. proc. civ. disciplinano la capacità processuale, la rappresentanza processuale (legale, organica, volontaria), la nomina di un curatore speciale e la sostituzione processuale. Il testo di queste norme è rimasto sostanzialmente inalterato dal 1940, non essendo stato interessato dallo stillicidio di riforme che hanno riguardato il codice di rito, specie negli ultimi due decenni. Essendosi nel frattempo sensibilmente evoluto il contesto socio-economico, è inevitabile che non trovino compiuta disciplina nuovi centri di imputazione di diritti soggettivi emersi nella prassi e che talvolta neppure sono esaustivamente regolamentati dal codice civile e dalle leggi speciali. A ciò si aggiunga che gli art. 75 e segg. cod. proc. civ. sono stati concepiti nell'ottica di un processo di matrice esclusivamente individuale, mentre la più moderna tecnica processuale ricorre, sempre più frequentemente, a forme di tutela giurisdizionale di interessi collettivi o diffusi, che pongono peculiari problematiche. Questo libro si propone di risolvere tali ed altre più tradizionali questioni, attraverso un'attenta analisi del dettato normativo e degli orientamenti giurisprudenziali (fino alla sentenza di Cass., sez. un., n. 2951/2016), muovendo dai risultati cui la dottrina classica è giunta quanto all'inquadramento sistematico degli istituti disciplinati dagli art. 75-81 cod. proc. civ., al loro oggetto e alla loro funzione.
84,50

Art. 700-702. Dei provvedimenti d'urgenza

Art. 700-702. Dei provvedimenti d'urgenza

Andrea Panzarola, Rosaria Giordano

Libro

editore: Zanichelli

anno edizione: 2016

pagine: 512

I provvedimenti d'urgenza dell'art. 700 cod. proc. civ. costituiscono, per comune convincimento, l'asse portante del sistema italiano di tutela dei diritti. I giudici italiani, ad iniziare dai pretori, si sono avvalsi dell'art. 700 cod. proc. civ. per assicurare, attraverso il processo, la tutela di diritti che il legislatore tardava a garantire. In non pochi casi si è così realizzata una vera e propria "rivoluzione legale" attraverso uno strumento processuale. La tematica dei provvedimenti di urgenza si riallaccia perciò a fenomeni più generali, alla produzione del diritto ad opera dei giudici ed insieme alla espansione del potere giudiziario nelle democrazie contemporanee. Il loro successo è giunto inaspettato. Il codice di rito del 1940, introducendo il rimedio cautelare atipico dell'art. 700 cod. proc. civ., sconosciuto al previgente codice del 1865, ne aveva probabilmente immaginato un utilizzo più circoscritto e sorvegliato. Questo volume ruota intorno a questi ed altri delicati temi connessi alla interpretazione della categoria dei provvedimenti d'urgenza. Facendo perno su una analitica lettura della prospettiva giurisprudenziale e dottrinale, non disgiunta dalla considerazione del dato comparatistico, gli autori mettono a fuoco la varietà di impieghi dell'art. 700 cod. proc. civ., ne definiscono i presupposti fondamentali e ne indagano le più difficili questioni applicative, collocandole nel contesto della tradizione processualcivilistica nazionale ed europea.
117,50

Procedimento per convalida di sfratto. Art. 657-669

Procedimento per convalida di sfratto. Art. 657-669

Rosaria Giordano

Libro

editore: Zanichelli

anno edizione: 2015

pagine: 416

Le norme commentate nel volume regolano un procedimento di rilevante interesse pratico, che si caratterizza per le significative peculiarità rispetto al processo ordinario di cognizione ed agli stessi procedimenti sommari, e l'interpretazione delle disposizioni del quale è resa particolarmente complessa dall'esigenza di tener conto della mutevole disciplina di diritto sostanziale in tema di locazione degli immobili urbani. La disciplina del procedimento di convalida di licenza o sfratto, specialmente a seguito di alcuni interventi additivi della Corte Costituzionale, cerca di contemperare il diritto del locatore a riottenere celermente la disponibilità dell'immobile con quello, parimenti rilevante, del conduttore a permanere nel godimento della propria abitazione o del luogo ove esercita la propria attività lavorativa e commerciale. Particolarmente importanti, in questa prospettiva, sono le questioni che attengono ai presupposti per l'emanazione dell'ordinanza di convalida dello sfratto e dell'ordinanza provvisoria di rilascio e quelle afferenti gli strumenti di gravame esperibili avverso tali provvedimenti. Non meno rilevante è, poi, la disciplina dell'esecuzione dei provvedimenti, in alcune delle contraddizioni della quale è evidente il tentativo di bilanciare i contrapposti diritti delle parti.
99,50

Art. 51-56. Astensione, ricusazione e responsabilità dei giudici

Art. 51-56. Astensione, ricusazione e responsabilità dei giudici

Alberto M. Tedoldi

Libro

editore: Zanichelli

anno edizione: 2015

pagine: 584

Le norme del codice di procedura civile su astensione e ricusazione del giudice, che fungono da lex generalis anche per i processi davanti alle giurisdizioni speciali (amministrativa, tributaria, contabile), appartengono all'"archeologia giudiziaria". Esse affondano le proprie radici, anche per lessico, in regole remote della practica iudiciaria, infuse di uno spirito autoritario con il sopravvento dell'Assolutismo giuridico, divenuto oggi incompatibile con una visione autenticamente democratica dello Stato e della giurisdizione, che veda nel giudice non più un funzionario dello Stato-apparato, bensì un civil servant, che rende alla comunità un servizio pubblico fondamentale per la composizione delle controversie civili, quando le parti non siano state in grado di risolverle in via autonoma attraverso uno degli strumenti alternativi che l'ordinamento pone a loro disposizione. Un servizio prestato nel nome e nell'interesse dello Stato-comunità da cittadini prescelti attraverso un pubblico concorso in base a criteri meritocratici, autonomi e indipendenti da qualunque condizionamento, non solo esterno da parte di altri poteri dello Stato, ma anche interno all'ordine giudiziario, terzi e imparziali rispetto alle parti e agli interessi che s'agitano nel processo e, così, chiamati ad applicare al caso singolo la legge cui sola vanno soggetti, esercitando le proprie funzioni.
123,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.