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ABE: Le regine di Napoli

Maria d'Ungheria: Maria degli Arpád-Házi, donna regina e le chiese napoletane del Trecento. Volume Vol. 2

Maria d'Ungheria: Maria degli Arpád-Házi, donna regina e le chiese napoletane del Trecento. Volume Vol. 2

Sabato Cuttrera

Libro: Libro rilegato

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 132

In questa seconda parte dedicata alla Regina Maria d'Ungheria si affronta fin da subito la fine di un sogno, quello reale, e l'inizio della decadenza, quella inaspettata. È la casualità delle cose che manda a monte il progetto degli Angioini sui troni d'Europa, l'evoluzione rinascimentale, per tornare alla radice religiosa, ma dei fraticelli del Trecento. È così che la Regina diventa vedova di Carlo II, e da subito sirocchia, cedendo il posto alla nuora, Sancia di Maiorca, sposa dell'erede Re Roberto, sempre più indebolito dalle infiltrazioni dei Catalani in tutto il reame. Preoccupazioni e piaghe si moltiplicano e la morte del bellissimo figlio Piero, perito nella storica Battaglia di Montecatini, segna l'inizio della fine di un sogno prestigioso. È il dolore che prende il sopravvento sulla politica di espansione, quello che trascina la stessa famiglia reale nel vortice aragonese e alla fine getta le armi per un riavvicinamento dei congiunti, vicini e lontani, e dell'Isola di Sicilia, a cui spetta il trono palermitano di Sicilia Citra. Cronisti e storici afferrano al volo il personaggio e la Regina, da sciamana, diventa quasi monaca: ora costruisce chiese latine, fonda conventi di monache, favorisce ordini religiosi diversi. E i diari lasciano il posto alla forma letteraria, affinché a brillare sia la tragedia, il canto greco degli anni giovanili, il lamento per la morte del bellissimo Piero che diventa costruzione, studio, poesia. La Regina è nuda, piange e si dispera, poi di scatto si riprende e costruisce chiese, favorisce i francescani e le donne monache. Lascia per se stessa soltanto un angolo nella chiesa di Donna Regina, dove innalzare il suo sepolcro, unico trofeo dell'invincibile battaglia contro la morte. Il suo testamento, come quello del fu marito a favore di Re Roberto, è l'albero della vita: dona tutto a tutti ancora in vita, dalle principesse ai servi: anelli e collane di perle, terre ricche e paludi sconosciute diventano il suo orgoglio testamentale. L'incontro con i parenti-nemici siciliani, l'invocazione alla pace, la restituzione del Patrimonio di S.Pietro al Papa fanno da cornice a una scuola religiosa che si impone sulla scena e frena il pre-Rinascimento, schierando dalla sua parte una miriade di chiese che dettano legge al popolo. Il bisogno del potere, che la portò a essere genitrice di 14 figli, si tramuta nell'amore di genitrice di tanti figli, nati chi alla corte di Nocera a S.Giovanni, chi a Rocca Baio di Partenope. È una storia di santi e di principi, di dame e cavalieri: la vera eredità quando il lutto prende il sopravvento. È il viaggio infinito della lunga vita reale di «Donna Regina»: Maria è la mamma di tutti i Napoletani, dei Pugliesi e degli Ungheresi che la generarono, ma anche dei Siciliani. Il Vespro, la setta dei Flagellanti che penetra a Palazzo, le reliquie del figlio che diventa Santo a Marsiglia, l'educazione di corte impartita ai nipoti e ai principi di mezza Italia si sgretolano, nelle ultime pagine di questa pimpante biografia regale. Obiettivo finale della Regina di Napoli è lasciare ai vivi chiese-scuola per insegnare ai paggi che esiste un mondo diverso da quello del lusso: la preghiera. Da qui la necessità di assicurare un futuro ai Templari, a S.Maria Egiziaca, alla Maddalena, alla Casa dell'Annunziata AGP, e a San Martino. Ecco l'ultima ambizione di una sovrana. Arturo Bascetta
44,00

Jeanne II d'Anjou. Giovanna d'Angiò di Durazzo. Volume Vol. 2

Jeanne II d'Anjou. Giovanna d'Angiò di Durazzo. Volume Vol. 2

Arturo Bascetta

Libro: Libro rilegato

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 174

Nessuno, più di Giovanna II, erede diretta di Carlo il Piccolo, può dirsi Regina di Napoli, Sicilia e Gerusalemme, così come di una miriade di stati, fra cui i rispolverati regni di Rama e di Accola, come principiato ai tempi di Roberto il Guiscardo. E' questo un dato da sottolineare, confuso, abiurato o tralasciato dagli storici, che continuano a confondere Roma con Rama, urbe ben definita dai cronisti, e il trono dell'«H» di Puglia, motivo per il quale l'ex Duchessa di Durazzo era già Regina da diverso tempo quando successe a Re Ladislao su Napoli. La Giovanna II di questo libro rappresenta un susseguirsi di avvenimenti strabilianti, quasi prodigiosi. Essi permettono a questa fanciulla cresciuta dalla Chiesa, e quasi indifesa, di tenere a bada gli uomini di potere, passando la patata bollente della unificazione del reame, ora nelle mani di Sergiano Caracciolo, ora di Sforza, elevato a generale contro i capitani di ventura Orsino, Braccio e Tartaglia. Caracciolo ne guadagna la Prammatica Filangiera, quella che toglie i feudi ereditari, ma poi tradisce e ambisce al partito avverso del Re, insieme al papa, per tenere rinchiusa la Regina. Il governo cadrà col ritorno di Sforza e l'investitura di Giovanna, finalmente acclamata Regina, nella chiesetta napoletana dell'Incoronata. Ora è lei che fa imprigionare e liberare amici e nemici, a cominciare da Sergiano e dal marito, complici del papa, che le ha già scippato il Principato di Salerno. Ma la Regina si sente tradita: non le resta che chiedere aiuto a Re Alfonso d'Aragona, in cambio della successione al trono. Perfino Sforza si allea coi papalini, guidati da Luigi III d'Angiò per spodestarla, ripartendo dal regno parallelo di Sicilia Ultra, almeno fino alla riunificare i diversi rami angioini, a danno del Re Magnanimo che ora vuole la sua parte, mentre le contese fra gli staterelli tornano su Firenze. Napoli vive una apparente calma: si rifanno le province, le Università degli Studi, e i Tribunali con un nuovo rito per le Corti locali e per la Vicaria. L'uomo più potente del reame è sempre Sergiano, mentre il papalino Luigi Duca d'Angiò resta Re di Sicilia con Pippo Caracciolo a suo Vicerè. L'aria di scisma non aiuta: a Roma viene eletto Papa Eugenio, a Firenze torna Cosimo Medici. Ora Giovanna è una Regina vecchia e stanca, a stento ha la forza di liberarsi da Sergiano; al Re ci pensa il fato. La spaccatura politica però c'è, inutile negarlo: Napoli è sempre di Giovanna, ma trabocca di Catalani e Aragonesi, nei quartieri come nei castelli. La presenza dell'ineffabile Re Alfonso d'Aragona fa sbizzarrire i cronisti e la soglia di una nuova era è già nell'aria: nasce una creatura con due teste, il sole si oscura, e gli eventi meravigliosi prendono il sopravvento sulle panzanelle. Muore Re Luigi nella sua Cosenza; muore Giovanna, nella sua Napoli: è tempo di passare lo scettro a Don Alfonso. La Regina di Accola, designata alla successione del Reame di Sicilia da quando il fratellastro/nipotastro Re Ladislao morì avvelenato dall'amore, non è più. La parola passa al testamento in favore degli Angioni, ma il giovane Magnanimo, circondato da paggi con la bocca a cuoricino, ha già scippato le Terre di Benevento al papa e posto trono per sette anni nella cattedrale di s.Bartolomeo. La sua beltà attira i baroni adagiati sul Sabato come una calamita: cavalli, drappi, uomini e derrate vengono donate per un ducato da donare all'arciprete del paese, in cambio della fedeltà di ogni singolo feudo. Il nuovo Re è quasi pronto a sfilare con la corona in testa, quella che fu della seconda Giovanna, la Regina dell'Aquila di Puglia.
55,00

Giovanna IV. La regina Giovanna d'Aragona di Napoli: la vedovella di Somma

Giovanna IV. La regina Giovanna d'Aragona di Napoli: la vedovella di Somma

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2022

pagine: 106

Questo libro svela per la prima volta quale fu la vera Regina degli amori e se fu un'amante reale questa Regina Principessa, rimasta vedova del suo Re e spodestata dagli Spagnoli. Giovanna viaggiò molto, e non solo in Calabria, perché da Teramo a Bari, seguì sempre le orme della madre, alla quale non sopravvisse di molto, all'ombra del suo castagno dei cento cavalli di Sicilia. Fu così pronta per intraprendere l'ennesimo viaggio in Puglia, ma fu cotretta a fermarsi, colpita da una grave malattia che la trattenne nel letto di morte. Il suo viso, ancora bello e lucente, risplendeva per l'ultima volta sulle povere membra, rivestite del saio francescano e sepolte nel sarcofago reale a lei dedicato, nella della chiesa di S.Domenico Maggiore in Napoli. Sono queste le storie della Regina triste di Napoli, il cui dolore sembra ancora gridare la sua statua che invoca il cielo, nella chiesa di Sant'Anna dei Lombardi. E' un dolore visibile, quello urlato sul corpo di Cristo dagli Aragonesi di Napoli, in nome del Rinascimento, rubato dai Francesi e soffocato dagli Spagnoli.
35,00

Maria d'Ungheria: Maria degli àrpàd-hàzi, la cumana di Budapest e Re Carlo II «lo Zoppo». Volume Vol. 1

Maria d'Ungheria: Maria degli àrpàd-hàzi, la cumana di Budapest e Re Carlo II «lo Zoppo». Volume Vol. 1

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro: Libro rilegato

editore: ABE

anno edizione: 2022

pagine: 114

Spesso la storia è andata diversamente da come ce l'hanno raccontata. Anche la Regina Maria, da sciamana a fondatrice di chiese latine, ebbe una vita tribolata, con 9 maschi da incoronare e qualche femmina da cedere ai regni avversari. Bastò seguire l'esempio del marito, Carlo II lo Zoppo, e presto i giovani principi, nati nella corte di Nocera, avrebbero avuto un sogno da realizzare, come quello del suo matrimonio, cominciato a 14 anni e continuato nel Palazzo reale di Napoli. Fra baby-regnanti e dolci principesse da far sposare ai Catalani, nacquero così due partiti diversi, che saranno poi la spina nel fianco del reame angioino negli anni a venire: quello ungherese e quello aragonese. Perfino la morte dei primi figli fu occasione di scambio politico per il marito, che costrinse Ludovico Duca di Durazzo a ritirarsi dall'eredità ungherese, in cambio di un posto in paradiso. Anzi, dopo la sua dipartita, meritò anche l'appellativo di san Luigi, favorito dai provenzali, per aver lasciato il posto di Re a Roberto e alla bella Sancia. Le vicende storiche, trattate in questa prima parte della storia della Regina di Buda, furono molteplici e la Maria quasi non ebbe tempo per stare dietro a tutti, divenendo vicaria del regno, ora attenta alle vicende provenzali, ora a quelle siciliane, conclusesi con svariati matrimoni di interesse, avendo a disposizione la mano di altre figlie femmine, con le quali recuperò perfino Ischia, Procida e Capri. L'incoronazione avvenuta a Rieti, la vita di corte e l'eredità ungherese, fanno di questa donna una sovrana piena di vita, ma tutta dedita alla religione, nella speranza di poter creare un futuro anche al Regno d'Ungheria. La morte del Re, le donazioni e il rilancio forzato, quasi spocchioso, della tradizione arpadiana, riportano Maria alle origini cumane e la spingono, a metà della sua lunga vita, a dedicarsi alla fondazione di molti monasteri napoletani, seguita a ruota dalla giovane Sancia, trascurata dal figliolo, sempre impegnato con troppe cortigiane. Il più grande successo di Maria, in questa prima parte della sua vita, fu sicuramente l'idea, sicuramente al femminile, di unire le forze di tutte le donne partorite, ormai regine di tanti regni, e convincere i mariti che la pace è sempre meglio della guerra. Solo così, d'accordo il Papa, si pose fine al secolare «Vespro» e la Sicilia tornò agli Angioini, gettando le basi al futuro trono del Regno di Napoli, che però nascerà solo con la Regina Giovanna II, nel 1348, nell'aula di s.Chiara che la bisnonna volle costruire.
35,00

Marie De Châtillon. La vedova del Duca Luigi II d'Angiò che sfidò Re Carlo III Durazzo

Marie De Châtillon. La vedova del Duca Luigi II d'Angiò che sfidò Re Carlo III Durazzo

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2022

pagine: 128

Maria di Blois, nata nella metà del 1300 (fine 1345 -12 novembre 1404) e nota in Francia anche come Maria di Châtillon, sposò il Duca d'Angiò e Touraine, Conte del Maine e di Provenza, titoli che quindi assunse da consorte. Divenne Regina di Napoli quando il marito Luigi (1339-1384) fu incoronato come Luigi II Re, seguìto a Luigi di Taranto (consorte della Regina Giovanna I). Dapprima titolare papalino del vicariato divino di Gerusalemme, e poi titolare del Regno della Sicilia del mare Superiore. Figlia postuma di Carlo di Blois, Duca di Bretagna, e di Jeanne de Penthièvre, Maria crebbe in Bretagna, dando seguito alle vanità paterne di avvicinare la sua famiglia alla casa reale di Francia. Il defunto Blois non era nuovo a intrighi di palazzo, avendo già negoziato il matrimonio dell'altra figlia Margherita, nel marzo del 1352, con Charles de la Cerda, Contestabile di Francia, poi assassinato l'8 gennaio 1354. Un lutto che lo toccò nel profondo, ma non indebolì le sue aspirazioni, quelle di negoziare un matrimonio, stavolta per Maria, direttamente con il figlio del Re. Carlo di Blois aveva trovato la soluzione giusta per avvicinare la sua famiglia al sangue blu della Casa di Francia e il destino, a lui avverso, sembrò sorridere alla giovane erede, visto che diventerà una buona moglie, una grande madre e una pregevole sovrana. Il matrimonio di Maria avvenne il 9 luglio 1360, a 15 anni compiuti, molto atteso dalla promessa dello sposo, ormai ventunenne. La bella di casa Blois diventava reale impalmando Luigi I, futuro Duca d'Angiò (1339-1384), figlio del Re Giovanni II e di Bonne di Lussemburgo, col solo territorio della Guisa come dote. Le nozze si preannunciarono felici fin da subito, e Luigi non si lasciò distrarre dalle vicende interne alla Corona, benché già nel 1361, per garantire l'esecuzione del Trattato di Brétigny, fosse stato inviato come ostaggio a Londra con lo zio e il fratello minore Jean. Da qui la fuga, magari solo per l'impazienza di rivedere la moglie, dopo che il cugino Re Edoardo III si rifiutò di farla sbarcare. Il pretesto fu un pellegrinaggio a Notre-Dame de Boulogne, da dove fuggì dritto nelle braccia di Maria, rompendo il giuramento di fedeltà che aveva fatto quando giunse in Inghilterra, ma dimostrando grande amore per questa donna che gli darà tante soddisfazioni…
35,00

Sibilla, la sposa di re Tancredi di Lecce: Sibilla dei Medania di Acerra

Sibilla, la sposa di re Tancredi di Lecce: Sibilla dei Medania di Acerra

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2022

pagine: 128

35,00

Isabelle Des Baux. Volume Vol. 1

Isabelle Des Baux. Volume Vol. 1

Arturo Bascetta

Libro

editore: ABE

anno edizione: 2022

pagine: 128

Passarono i primi mesi e la fanciullina, bella e buona, crebbe invidiata dalle due sorelle di poco più grandi, Isotta e Antonia, sempre pronta ad insidiarla, chi pugno le dava e chi buffetto, accusandola di essere il frutto di qualche perfidia. Ma lei evitò scontri e beffe, senza mai vendicarsi e perciò divenne amata da chiunque incontrasse durante le passeggiate, fra chi le dava e chi le prometteva, specie quando, con i suoi graziosi costumi e per il suo aspetto, incantava tutti quelli di Altamura, dove il padre si trasferì, essendo stato fatto Principe di quel castello. E poiché i complimenti erano solo per lei, la madre era costretta a sgridare continuamente le sorelle maggiori. Ma proprio le tante pene patite erano da considerarsi il segnale di un ricco futuro...
35,00

Isabelle Des Baux. Volume Vol. 2

Isabelle Des Baux. Volume Vol. 2

Arturo Bascetta

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2022

pagine: 128

Fatto è che una buona parte della biblioteca napoletana venduta da Isabella e da Germana si ritrovò nel Palazzo di Blois, reggia frequentata dalla giovane Germana de Foix, ex padrona dotale del mezzo regno di Napoli conquistato dai Francesi, che avevano ripescato l'antica linea di confine, risalente ai tempi degli Angioini. Per alcuni è a Blois che per volere del Re di Francia, e per accettazione del Re di Spagna, si sarebbe trasferita anche Isabella, prima di andare a salutare il figlio esiliato in Spagna, e poi di prendere la via di Ferrara. Così il Castiglione: - Quanti omini conoscete voi al mondo, che avessero tollerato gli acerbi colpi della fortuna cosí moderatamente, come ha fatto la regina Isabella di Napoli? la quale, dopo la perdita del regno, lo esilio e morte del Re Federico suo marito e di due figlioli e la pregionia del Duca di Calabria suo primogenito, pur ancor si dimostra esser Regina e di tal modo supporta i calamitosi incommodi della misera povertà, che ad ognuno fa fede che, ancor che ella abbia mutato fortuna, non ha mutato condizione.93 «Venne seppellita con magnificentissima pompa Isabella Regina di Napoli, già moglie di Federico, dove fu accompagnata da tutti i Principi Estensi, con altri gran Signori, insieme con la Nobiltà, e popolo di Ferrara», nella chiesa di s.Caterina Martire, il 22 maggio 1533, come scolpito sulla lapide: - D.O.M. Isabellae Reginae innocentis. Federici Aragon. Neapolis, Siciliae Régis relictae, quae hoc in sacro divae Catherinae Mart. Cenobio Ferrariae annum agens LXV, vivens volensq se tumulari iussit, funus hic est conditum. An. Sal. MDXXXIII. die XXII. Maij. V. 94 Erano trascorsi più di quarant'anni dalla morte del padre, fatto uccidere a Capodanno del 1492, dall'infame suocero. Se il vecchio Re avesse salvato la vita a Pirro, abdicando in favore di Federico e Isabella fin da subito, il Regno degli Aragonesi non sarebbe finito per metà a Carlo VIII, solo per ostacolare la riunificazione operata dagli Spagnoli.95 Né mancò lo zampino delle tre sorelle, Isabella, Ippolita e Clemenza, a fomentare la Francia, piuttosto che darsi nelle mani di Ferdinando Il Cattolico, il quale, raggirando l'ostacolo, sposò in seconde nozze Germaine de Foix e riacquistò per dote quello che non ebbe con la spada...
35,00

Margarita. Margherita d'Angiò di Durazzo. Volume Vol. 1

Margarita. Margherita d'Angiò di Durazzo. Volume Vol. 1

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2020

pagine: 128

La vera Regina, III Duchessa di tal nome, si chiamò Margarita, della quale l'omonima Imperatrice di Costantinopoli fu zia acquisita e poi suocera. Nacque nella capitale regia, dal grembo della Principessa Maria I di Napoli quando impalmò il terzogenito dei Durazzo: Carlo II Duca, il Capitano di Napoli. Restò orfana nell'eccidio del 1348 e sposò prima Carlo III Duca, figlio dell'Imperatrice e del fu Roberto II dei duchi di Durazzo. Da vedova, generata Giovanna II futura sovrana, diede la sua mano al Principe Carlo fu Luigi Durazzo, cugino, cognato vedovo di Maria II, e III Re di Napoli. È la Regina Margherita (28 luglio 1347-6 agosto 1412), senza più mariti; ora prigioniera, ora fuggitiva. Immersa nello scisma, quella che visse e conobbe il peggio del Trecento napoletano, come tutti i Durazzo. C'è lei alle spalle del figlio, quando il reame raggiunse le porte di Perugia. Margarita d'Angiò dei Durazzo fu una Regina di ferro. E questa è la sua storia.
30,00

Sança. Sancia di Maiorca regina di Napoli. Volume Vol. 1

Sança. Sancia di Maiorca regina di Napoli. Volume Vol. 1

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro

editore: ABE

anno edizione: 2019

pagine: 96

L'anno fu il 1286, in quel di Montpellier. Del giorno e del mese di nascita di Sancia de Mallorca, principessa catalana, non si sono perse le tracce. Fu sicuramente la più bella, perché destinata a sposare il Duca di Calabria Roberto, erede di Carlo II d'Angiò di Napoli e della nocerina Beatrice di Provenza. Sancia e roberto sposi per 34 anni - Principessa di Mallorca e Duchessa di Calabria - I Duchi si spostano insieme e sfoggiano lusso - L'eredità: Roberto è Re e Sancia è Regina - Il Re riceve la sottomissione del Piemonte - La catarsi nei costumi: pomposità del vestiario - La morte del Re di Maiorca Giacomo II - Le Regine trattano la pace con la Sicilia 2. scrittori e poeti alla corte DI SANCIA - La Napoli dei mercanti che rapì Boccaccio - L'Aula di studio delle cattedre universitarie - La Biblioteca reale per diletto della Corte - Lo sbocciare dell'arte religiosa - Il ritiro di Sancia dalla vita di corte - La scuola religiosa freno del pre-Rinascimento 3. gli amori segreti ravvivano il palazzo - Carlo Artus Conte di S.Agata figlio a Cantelma - Roberto j. de Cabannis avuto dalla Catanese - Fiammetta d'Aquino nata da Sibilla Sabran 4. le 50 dame della corte napoletana - Furono 47 le napoletane, nobili e gentili - Un vero Catalogo di Donne del Trecento - Amori cortigiani: Catella, Peronella e le altre 5. addio cortigiani, arrivano i fraticelli - Roberto riconquista il Patrimonio di S.Pietro - La sconfitta di Montecatini frena il Papa - Il Parlamento restituisce il Sannio alla Chiesa - Sancia accoglie il fratello e «strani» fraticelli.
30,00

Sança. Sancia di Maiorca regina di Napoli. Volume Vol. 2

Sança. Sancia di Maiorca regina di Napoli. Volume Vol. 2

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2019

pagine: 96

L'era delle feste a Palazzo era rimandata. Ora era il tempo delle vocazioni, della Regina «Beata Sança» di Maiorca e dei fraticelli. spiritisti a corte al posto dei poeti - La setta dei Flagellanti penetra a Palazzo - Luigi è santo: le reliquie traslate a Marsiglia - Egiziaca, Maddalena, AGP, e S.Martino a Carlo - I reali puntano sul Duca, ma senza più il Papa 2. sancia e' sterile, il re resta senza eredi - Aragonesi e imperiali invadono la Sardegna - Firenze scarica il Duca, che passa a miglior vita - I lutti portano i reali nelle braccia dei Fraticelli - Sancia alla ricerca la verginità spirituale 3. i templari liberano «kapoica» dai siciliani - S.Chiara dell'Ostia è sull'isola di Dio: Partenope - S.Chiara lucerina è a Civitate mariana detta Regina - S.Luigi in S.Chiara e in S.Croce sono a Napoli - Castigliani su Regina s.Maria a Lucerino di Irculano - Civitate Regina di Puglia elevata a Città di Dio - I Templari liberano l'intero pago di «Foro Iulio» - Sabina, Ariano e Apice donate al Ducato della Chiesa - S.Giovanni è sede della nuova capitale in Foro Giulio 4. il re in sicilia, la regina a s.chiara - Sancia richiama le suore dall'Ostia e rifonda le chiese - Sfortune del Re durante la spedizione in Sicilia - Roberto rinuncia all'Isola e torna ammalato - Nozze combinate fra nipoti: Giovanna e Andrea - Il testamento senza Tarantini e Durazzeschi 5. il sovrano muore, la regina e' una clarissa - Addio del Re nella Cronica su Cola di Rienzo - Sancia dà il foggiano a Pipino, ucciso per invidia - Tarantini e Durazzeschi contro Re Andrea - Sancia prende i voti e muore in Santa Croce postfazione 1. S.Pietro di Sancia è l'ex S.Maria a Torre del Greco 2. Capis: l'Arce Felice di Sichelgaita e Guiscardo 3. Episcopio di Nova Capis a Nucerino di Irculano 4. Episcopio di Porta Capis a Forogiulio del Papa 5. Perché la Porta del Guiscardo fu Torre Annunziata.
30,00

Jeanne D'Anjou. Giovanna I D'Angiò regina di Napoli. Volume Vol. 5

Jeanne D'Anjou. Giovanna I D'Angiò regina di Napoli. Volume Vol. 5

Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2019

pagine: 106

Il regno di Adria della curia di Roma 1. Il reame si spacca in 4: LE vicarie papali - Luigi II di Taranto Conte di Copertino a Giustiziere - Luigi de Brienne è il Conte di San Paolo - La Vicaria di Lecce: prima del Principato di Taranto - La Vicaria di Stabia: ante Principato di Salerno - Principato di Benevento dalle Vicarie di Tocco e Lesina - La Pace di Avignone e l'isola di Sicilia ai Catalani - Regno di Sicilia Ultra (Napoli) e Citra Italia (Bari) - L'ex Regno in 4 parti a 4 Vicari della Curia Vaticana - Carlo III figlio a Luigi Durazzo erede al trono 2. l'eredita' dei del balzo di andria - Raimondo I Del Balzo, Camerario e Zio di Francesco - La morte di Raimondo I dei Del Balzo d'Andria - L'eredità non restituita: Giacomo usurpa Taranto - Luigi Copertino fatto Duce per liberare Lecce e Taranto - L'antica reggia tarantina del Comitato di Tricarico -Luigi di Copertino libera Lecce col pallio, come un Re - Del Balzo accetta il riscatto dalla Regina e si calma 3. raimondELLO a dux contro i tarantini - Giacomo Imperatore erede senza Principato - Raimondo II gonfaloniere al posto di Copertino - Carlo III e Margherita S.Severino dall'Imperatrice - Giovanna adotta a Re Luigi degli Angiò di Provenza - La Regina si risposa con Ottone di Brunswick - Giovanna eleva Clemente ad antipapa: lo scisma - Ascoli al Savoia e Gaeta a Clemente, Ancona a Urbano - La Regina spodesta i Del Balzo e scatena la guerra - Raimondo II Orsini generale della Regina 4. carlo re a roma, giovanna adotta luigi II - Raimondello Orsini nuovo gonfaloniere di Venosa - S.Severino scippa Matera ai Del Balzo per la Regina - Carlo della Pace, di Zara, su Firenze, Arezzo, Verona - Margherita e figlio Ladislao a Roma per Carlo Re - Il provenzale Luigi ufficializzato erede da Giovanna - Carlo III occupa la Reggia: Giovanna si arrende - Giovanna salvata dai Provenzali fugge a Muro 5. il trono ai durazzo, senza taranto - 10 Sanseverino omaggiano Luigi d'Angiò a Maddaloni - Giacomo lascia Carlo e fugge a Taranto: Luigi su Ischia - Raimondello assedia i Del Balzo passati con Carlo III - Caserta respinge i Durazzo, Urbano sbarca a Napoli 6. giovanna muore, luigi I re di sicilia a bari - Giovanna a Bari fra 3 Luigi: d'Atene, di S.Paul e Lecce - Corona per Carlo III e Margherita Sanseverino - Luigi d'Enghien Duca d'Atene su Aversa e Ariano - Il primo Parlamento di Carlo a dicembre del 1381 - Accordo di Luigi d'Angiò e Amedeo di Savoia con Milano - L'ex sovrana è uccisa, Re Luigi e l'antipapa pronti.
30,00

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