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Adelphi: FABULA

Vicino al cuore selvaggio

Vicino al cuore selvaggio

Clarice Lispector

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1987

pagine: 194

14,00

Contro-passato prossimo. Un'ipotesi retrospettiva

Contro-passato prossimo. Un'ipotesi retrospettiva

Guido Morselli

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1987

pagine: 262

25,00

Malina

Malina

Ingeborg Bachmann

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1987

pagine: 304

"Malina" è la storia di un abnorme triangolo amoroso e di un abnorme assassinio. Leggibile sui più diversi piani, immediato e insieme carico di riferimenti nascosti, quasi temerario nel toccare anche l'attualità più intrattabile o la più proibita realtà dei sentimenti, questo romanzo narra una storia che ha la massima concretezza, facendola però coincidere con un delirio segreto che appartiene a un'altra realtà, con una favola nera che un mondo visibile potrebbe difficilmente ospitare.
25,00

Tre sentieri per il lago e altri racconti

Tre sentieri per il lago e altri racconti

Ingeborg Bachmann

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1986

pagine: 234

"I racconti di Tre sentieri per il lago... sono una delle grandi raccolte narrative del nostro secolo. Senza saperlo e volerlo, la Bachmann si allontanò un poco da se stessa: cancellò o sfumò l'ossessione in cui aveva vissuto; e l'ultimo racconto, che dà il titolo alla raccolta italiana, è in qualche modo una riconciliazione con la figura paterna e con l'Austria materna, sebbene l'incontro e l'addio siano così dolorosi" (Pietro Citati).
16,00

Sulla collina nera

Sulla collina nera

Bruce Chatwin

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1986

pagine: 296

22,00

Dissipatio H. G.

Dissipatio H. G.

Guido Morselli

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1985

pagine: 160

20,00

Il trentesimo anno

Il trentesimo anno

Ingeborg Bachmann

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1985

pagine: 196

Giunto al suo trentesimo anno, il protagonista del racconto che dà il titolo a questo libro avverte che sta entrando in una zona della vita dove i nomi si scollano dalle cose, le cose vagano sospese, la spinta a muoversi si arresta per un lungo momento. Qualcosa di simile è sottinteso nella nascita di questo libro: dopo aver sbalordito con la precoce perfezione e felicità delle sue liriche, Ingeborg Bachmann sembrò ritrarsi, dopo i trent'anni, in un suo nuovo regno della prosa, che qui si manifesta per la prima volta (1961). Ed è un mondo doloroso, ambiguo, investito da onde di delirio. Ma soprattutto è un mondo dove nulla viene lasciato nella cornice dei suoi significati prestabiliti. Qui sui fatti, sulle minuzie di un processo o su un grandioso sentimento, si posa uno sguardo ardente e lucido, come se tutto ciò che esiste venisse messo alla prova di un'altra possibilità, forse quella a cui Musil alludeva chiamandola "l'altro stato". Letti oggi, questi racconti rivelano con nettezza certi caratteri che sfuggivano ai primi lettori ammirati. Innanzitutto l'agilità e trasparenza della lingua, che rimanda a "una sorta di dolcezza austriaca", quel clima in cui la Bachmann stessa riconosceva la sua unica affinità con Rilke. Poi la sicurezza nello sfuggire alle innumerevoli stoltezze che donne e uomini si raccontano sui loro rapporti. Infine la capacità di lasciar trasparire, dietro ogni vicenda, l'ombra di una "partenza verso l'assoluto".
14,00

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