Alberto Perdisa Editore: Cinema e comunicazione
Matrix. Uno studio di caso
Libro: Libro in brossura
editore: Alberto Perdisa Editore
anno edizione: 2006
pagine: VIII-197
Filosofia Hi-Tech, film/favola che piace al pubblico ma è odiato dai critici, film di fantascienza o film d'azione, attore protagonista Keanu Reeves dalle scarse doti recitative, musiche deludenti. Nonostante i pareri discordanti, la trilogia dei fratelli Wachowski, nei cinema tra la primavera del 1999 e il 2003, ha una base di fan consolidata e continua a far parlare e discutere. Questo saggio approfondisce, in dieci contributi di esperti di settore, il fenomeno Matrix: dall'intertestualità all'innovazione tecnica, di genere e di marketing, dalle implicazioni filosofico-religiose al rapporto tra reale e virtuale, verità e simulazione. L'ammiccamento a molte tematiche già note e in uso nel cinema, il mito del supereroe e il fantasmagorico, la presentazione di uno status futuro "al limite" ma anche le strategie di distribuzione e l'analisi economica, la pianificazione di un'enorme mole di merchandising a cui la natura dei film della trilogia ben si presta.
L'immagine dialogica. Intertestualità e interdiscorsivismo nel cinema
Mariapia Comand
Libro
editore: Alberto Perdisa Editore
anno edizione: 2004
pagine: 112
Da dove partire per comprendere quel rapporto osmotico che ogni testo intrattiene con gli altri testi e discorsi circolanti nell'iconosfera? Un referente teorico imprescindibile è rappresentato dalla nozione di dialogismo messa a punto nell'ambito degli studi di scienza della letteratura e in particolare all'interno della "teoria del romanzo" elaborata da Michail Bachtin negli anni Venti e Trenta del secolo scorso. L'approccio dialogico nella formulazione dello studioso russo e nelle riflessioni successive, che hanno prodotto il neologismo intertestualità sembra prestarsi a descrivere le dinamiche all'opera nel testo filmico: ma in quali modi e secondo quali modalità ciò accade? Da qui, da questa curiosità, il libro prende le mosse.
Il narrativo e il sensibile. Semiotica e teoria del cinema
Guglielmo Pescatore
Libro
editore: Alberto Perdisa Editore
anno edizione: 2004
pagine: 128
Ci troviamo oggi di fronte ad una situazione nuova, e per molti versi inattesa, in quell'ambito di studi che si è soliti definire teoria del cinema. Durante gli anni Settanta si è prodotto un cambiamento che ha spostato l'asse degli studi dalle "teorie metodologiche" alle "teorie di campo". Si tratterebbe dunque di un passaggio da una concezione fortemente disciplinare ad una visione "fenomenica" del cinema improntata all'esplorazione dell'oggetto e guidata da criteri che attraversano trasversalmente metodi e prassi di ricerca. L'opposizione teorie metodologiche / teorie di campo descrive in maniera efficace un mutamento di prospettiva con cui deve confrontarsi chiunque si accinga a muoversi nell'ambito del discorso teorico.
Il film a episodi in Italia tra gli anni Cinquanta e Settanta
Marco Rossitti
Libro: Copertina morbida
editore: Alberto Perdisa Editore
anno edizione: 2005
pagine: 390
Il volume si concentra sullo studio del film a episodi, un fenomeno emerso negli anni Cinquanta e consolidatosi nel decennio successivo, e intende fornire a studiosi e studenti una piattaforma e uno stimolo per intraprendere successivi approfondimenti. L'indagine privilegia le produzioni italiane e le co-produzioni italo-francesi degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, con qualche sconfinamento nei decenni successivi, limitatamente a certi "strascichi" autoriali (Risi, i Taviani, Moretti, Antonioni). Chiudono il volume una bibliografia e una filmografia che ricostruisce cronologicamente i film a episodi più significativi prodotti e co-prodotti in Italia, da "Paisà" (1946) di Rossellini a "Manuale d'amore" (2005) di Veronesi.
Anime. Cartoni con l'anima
Eleonora Benecchi
Libro: Libro in brossura
editore: Alberto Perdisa Editore
anno edizione: 2005
pagine: X-2469
Anime è un neologismo giapponese introdotto fra il termine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta, derivato dall'inglese "animation", letteralmente "animazione", e si riferisce specificamente ai disegni animati nipponici, sia quelli televisivi che quelli realizzati per il mercato cinematografico e l'home video. Da un punto di vista storico gli anime arrivano nelle televisioni italiane attraverso due "invasioni" successive: la prima va dall'apparizione delle produzioni giapponesi nella TV italiana nel 1976, fino alla loro scomparsa alla fine degli anni Ottanta; la seconda, su cui si concentra l'autrice, prende le mosse dal ritorno degli anime sulle reti nazionali nei primi anni Novanta.
Il cinema di Chris Marker. Come un vivaio ai pescatori di passato dell'avvenire
Viva Paci
Libro: Libro in brossura
editore: Alberto Perdisa Editore
anno edizione: 2005
pagine: XXI-266
L'attività cinematografica di Chris Marker copre un arco di tempo di oltre cinquant'anni: il primo film è del 1952, "Olympia 52" e "Le souvenir d'un avenir", l'opera più recente, è del 2001. Lo stile di Marker è uno stile frammentario, linguisticamente innovativo, molto personale, in cui la storia privata di viaggiatore, la coscienza politica, l'amore per le persone si intrecciano con la vocazione di registrare immagini, fissare momenti, renderli pubblici sottraendoli alle variazioni e all'incertezza della memoria. In questo suo pensiero in immagini, Marker lavora sulle possibilità linguistiche del montaggio tra immagini, tra immagine e testo, tra colonna visiva e colonna sonora, tra ricordi e registrazioni, tra intimità e divulgazione.
La parodia nel cinema italiano
Roy Menarini
Libro
editore: Alberto Perdisa Editore
anno edizione: 2004
pagine: 148
Vera e propria ricerca sul cinema italiano, questo libro tratta un argomento trascurato dalla letteratura storico-critica sul cinema italiano, probabilmente perché considerato deteriore. Ed è vero che la maggior parte dei film che possono essere ascritti al fenomeno parodistico non può competere con i film di Fellini, Rossellini, Antonioni o Moretti. Tuttavia, non è solo un impegno storiografico a motivare il testo. Esso, infatti, ben lungi dall`esaurirsi in una serie più o meno riuscita di gag desunte da altri film, funge molto spesso da indicatore dei processi formali, stilistici, tematici e pragmatici in atto nel cinema ufficiale.