BEAT: Superbeat
Kiki di Montparnasse. Artista, intellettuale, musa fra Modigliani e Man Ray
Mark Braude
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 288
Caschetto nero, naso appuntito, morbide spalle, fianchi che sa come agitare per meglio incantare il suo pubblico: tutto questo è Kiki, cantante, ballerina, modella; Kiki dall’eleganza ferina di un cervo; Kiki trasportata dalla gioia. Kiki, stella delle notti di Montparnasse, sulla Rive Gauche della Parigi degli anni Venti, una città la cui luce, negli anni fra le due guerre, brilla tanto da accecare. Ma Kiki, nata Alice Ernestine Prin, figlia illegittima dalle origini povere e oscure, è anche qualcos’altro per la platea bohémienne che assiste a quegli spettacoli: la compagna e musa di uno dei piú dirompenti artisti dell’epoca, Man Ray. S’incontrano in un caffè, nel 1921. Kiki è esuberante e provocatoria, a quel tempo la preferita da pittori come Calder e Modigliani; Man Ray è guardingo, taciturno, capace di pronunciare in francese solo poche frasi. Ma tanto basta a far scoppiare la passione: è l’inizio di una relazione romantica e artistica che non ha pari fra i contemporanei. Kiki è al suo fianco durante tante avventure creative che costruiranno la fama di Man Ray per la posterità, dal Violon d’Ingres a Noire et blanche, e questo è tutto ciò che il mondo ricorda di lei. Ma la verità, dispiegata per noi in queste pagine da Mark Braude, è che Kiki fu molto di piú. Non soltanto musa, modella e cantante, capace con la sua voce di consolare gli afflitti ubriachi nelle notti vellutate di Parigi, ma anche artista magnetica e irresistibile, pittrice dalla creatività esplosiva, che attirava le folle durante le proprie esposizioni, attrice nei primi film surrealisti, il cui memoir, corredato da un’introduzione di Ernest Hemingway, finí sulle prime pagine di tutti i quotidiani francesi. Una figura imprendibile, con cui la storia è stata ingenerosa.
Marea bretone. Leggende e delitti a Île-de-Seim. Il quinto caso del commissario Dupin
Jean-Luc Bannalec
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 352
"Georges Dupin, parigino doc, commissario di polizia trasferito in Bretagna in seguito a «certe controversie», detesta il mare, lo odia con tutte le sue forze. Eppure tutti i casi di cui si occupa ormai da cinque anni a questa parte sembrano avere a che fare con l’acqua salata. Sarà perché è stato inviato proprio a Concar - neau, la città blu, gioiello del Finistère? O sarà perché il destino ha in qualche modo il senso dell’umorismo? Stavolta è il caso dell’omicidio di una pescatrice di Île-de-Sein, piccolissima isola nell’Atlantico a ovest della costa bretone, trovata morta con la gola squarciata e il corpo ricoperto di squame al mercato ittico di Douarnenez, una cittadina all’interno. Si tratta di Céline Kerkrom, donna solitaria e bellissima dal carattere notoria - mente schietto e ribelle. Basta poco a Dupin, e ai suoi ispettori Riwal e Kadeg, per capire che quella cattiva fama le viene dal suo impegno contro la distruzione delle riserve marine e il contrabbando, attività cui si è dedicata con energia e che probabilmente le sono costate la vita. Mentre Dupin indaga dalla terraferma (il solo pensiero di salire in barca lo fa star male), a Île-de-Sein viene trovato un secondo cadavere, quello di una biologa marina uccisa nello stesso identico modo. Così Dupin, dopo qualche tentennamento, è costretto a immer - gersi nel panorama del Parc Iroise, una riserva naturale ad altissimo tasso di biodiversità la cui protezione entra in contrasto con gli interessi di una comunità di pescatori particolarmente avida. La gente di Île-de-Sein, però, è estrema - mente chiusa e coltiva leggende – come quella di Ys, una misteriosa città sommersa, cuore e fulcro di tutte le storie bretoni – che, nelle parole dei testimoni, si intrecciano al racconto degli eventi accaduti. Forse è proprio in quelle leggende, e nel passato da contrabbandieri degli isolani, che bisognerà scavare? Con la consueta freschezza e la profondità di sempre, Jean-Luc Bannalec ci regala una nuova avventura in cui il commissario Dupin si propone di risolvere – ancora una volta – il mistero dell’anima bretone, di quella terra leggendaria ai confini del mondo.
Il castello di Dragonwyck
Anya Seton
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 320
Miranda Wells, diciotto anni, capelli biondi come ranuncoli, pelle candida come i fiori di melo che le ricoprono il vestito mentre legge un romanzo francese anziché dedicarsi alle ben più pressanti faccende di casa, è una ragazza dalla bellezza squisita e dall’animo limpido, amante delle cose eleganti e ancora preda dei sogni infantili. Nella sua passione per la letteratura e le avventure libresche sembra quasi di scorgere una giovane Emma Bovary, piena di entusiasmo e di illusioni. È per questo che quando, nella primavera del 1844, a casa Wells arriva la lettera di un lontano parente, il ricco proprietario terriero Nicholas Van Ryn, che la invita a trascorrere un periodo presso di lui, Miranda comincia a sognare di allontanarsi dai genitori, e in particolare dal padre, rigidamente religioso, per vivere la vita piena di emozioni che ha sempre desiderato. Van Ryn ha bisogno di lei per un motivo concreto, far compagnia alla figlia Katrine, eppure a Miranda quella sembra l’unica possibilità di sfuggire a una quotidianità ottusa e banale. Una volta arrivata a Dragonwyck, la tenuta della «strana e sregolata» famiglia Van Ryn nella Hudson Valley, stato di New York, la ragazza ne rimane immediatamente stregata. Sembra proprio un incantesimo, quello che promana dalle mura di una villa tanto audace da parere un castello, con la sua torre gotica, i frontoni, i comignoli, i giardini fioriti e gli interni lussuosi. Allo stesso modo Miranda è affascinata dal padrone di casa, Nicholas, con le sue mani lunghe e sottili e l’abitudine di portare sempre un fiore all’occhiello. Tutto sembra perfetto, dunque, nella sua nuova vita in cui i confini del gusto e della moralità sembrano spingersi sempre un po’ piú in là. Perfetto, anche se nell’ombra piú fonda dei sottoscala infestati di voci si rincorrono sussurri e sotto le chiome degli alberi si nascondono segreti. Ma è quando gli occhi del padrone di casa finiscono per cadere sempre piú spesso su di lei che la vita di Miranda, oltre che perfetta, rischia di diventare pericolosa. Pubblicato per la prima volta nel 1944, Il castello di Dragonwyck è il ritratto di una società divisa fra ricchezze lascive e terribile povertà, in cui si muovono personaggi preda di intense passioni; una storia gotica di manipolazione e mistero, in cui striscia, costante, una fredda corrente di inquietudine sottile. Fra Daphne du Maurier e Jane Eyre, un romanzo che mette in scena un castello abitato da misteri; un tenebroso signore del maniero; una ragazza ingenua e molti segreti che premono per vedere la luce.
La via regale della Shakti
Daniel Odier
Libro: Copertina morbida
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 160
Conosciuto nel mondo come uno dei maestri occidentali del tantra, Daniel Odier ha il merito di aver reso accessibile quella tradizione nata settemila anni orsono nella valle dell'Indo, forse l'unica filosofia antica che abbia attraversato tutti i sussulti della Storia per giungere a noi intatta in un'ininterrotta trasmissione da maestro a discepolo. Dopo Tantra, l'iniziazione di un occidentale all'amore assoluto e La folle saggezza delle yogini, questo è il terzo volume dell'insegnamento impartito direttamente all'autore dalla maestra yogini kashmira Lalita Devi, insegnamento che indica la via per un amore totale e conduce verso la libertà dell'essere. In queste pagine, Odier dà un'interpretazione delle pratiche segrete che si trovano nel Kaulajnananirnaya tantra, magnifico testo esoterico i cui insegnamenti sono attribuiti al leggendario maestro Matsyendranatha. Il Kaulajnananirnaya tantra è innanzitutto un testo di pratiche relative all'ottenimento delle siddhi, poteri magici, tramite la decostruzione di tabú per lo piú sessuali, e come molti testi tantrici è scritto in un linguaggio «crepuscolare», ossia indica la pratica senza svelarne gli arcani. Da qui discende il valore della trasmissione diretta dell'insegnamento dalla yogini al discepolo, poiché senza commento è impossibile accedere alle pratiche. Per questo Daniel Odier ha scelto di isolarle e di descriverle in dettaglio prima di proporre il testo integrale tradotto dal sanscrito da Dominique Boubouleix. Un testo che porta alla liberazione attraverso la via della Shakti, la divina energia.
Hypnosis
Karen Coles
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 288
1906: Maud Lovell è rinchiusa nel Manicomio di Angelton da cinque anni. Nella sua memoria ci sono solo quelli; dei ventidue anni che li hanno preceduti non ricorda nulla, non un volto, non un luogo familiare. Non sa come è arrivata in quell’inferno in terra, non sa nulla di ciò che accade fuori di quelle mura fatiscenti. La sua mente è cosí instabile che non può fare a meno di ricorrere a gesti violenti; ha persino tentato di strangolare il dottor Womack. O almeno è quello che le hanno detto. Le sue giornate si susseguono avvolte in un torpore totale, che è pur sempre meglio degli incubi che bussano alla porta della notte. Un giorno compare a Angelton il dottor Dimmond. Ha gli occhi buoni, diversi da quelli di Womack. Le giura che lei non è stata sempre cosí, sempre con la mente malata, lo sguardo offuscato. Le regala un quaderno e, addirittura, una matita con la punta. Le dice che vorrebbe inaugurare una tecnica rivoluzionaria che prende il nome di ipnosi medica e che lei, una donna senza passato, è la candidata ideale per l’esperimento. Maud si chiede perché non abbia scelto la disgraziata che ride tutto il tempo, o quell’altra che si crede l’amante del re. Ma accetta di sottoporsi alle sedute. Dimmond è l’unica luce in quel luogo di tenebra, dove la solitudine è la regola e i suoi unici compagni sono solo pensieri confusi e disperati. Armato di un piccolo pendolo, il dottore va all’assalto dei muri che il cervello di Maud ha innalzato davanti al trauma, ed ecco che una vita che pare vissuta da un’altra persona emerge a frammenti, ondate di ricordi taglienti come schegge di vetro: il tragico incidente che ha causato la morte dei tre fratelli di Maud lasciandola senza un tetto né i mezzi per sostentarsi; la famiglia dell’eccentrico Mr Banville, che le ha offerto un lavoro e un rifugio, ma certo non la sicurezza… Sono ricordi reali o il frutto di una mente alterata? O, addirittura, circostanze indotte da chi vuole mantenerla in silenzio? Un giorno, però, Maud ricorda finalmente ciò che le è stato fatto e nella sua mente affiora un unico, chiaro pensiero: il pensiero della vendetta.
Un falco per amico
Barry Hines
Libro: Copertina morbida
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 192
La vita è dura per Billy Casper, un adolescente irrequieto cresciuto in un villaggio di minatori nel Nord dell'Inghilterra. Da quando suo padre se ne è andato, Billy vive con la madre, che lo considera un caso senza speranza, e con il fratellastro Jud, che lo maltratta fisicamente e verbalmente. A scuola le cose non vanno meglio per il ragazzo, che si ritrova umiliato dai professori e vessato dai compagni, soprattutto dal prepotente MacDowall. Un tempo, Billy e MacDowall appartenevano alla stessa banda: ciondolavano tutto il giorno per le strade del paese e, di tanto in tanto, compivano qualche furto. Poi, però, le cose sono cambiate. Un mattino in cui l'aria è cristallina e il trillo delle allodole risuona sui campi di fieno, Billy si ritrova a girovagare attorno alle rovine di un antico monastero. All'improvviso, un falco sbuca da un muro, virando verso i campi. A Billy non occorre molto tempo per scovare il suo nido e appropriarsi di uno dei pulcini, che infila nella tasca della giacca e porta a casa con sé. Battezzato Kes, il giovane falco è un magnifico esemplare di gheppio femmina di cui Billy si prende cura con dedizione e che decide di addestrare con l'aiuto di un manuale di falconeria sottratto in un negozio. Uno strano passatempo per un ragazzino destinato a calarsi nelle miniere di carbone, triste destino che accomuna gli adolescenti senza prospettive come lui. Eppure, sarà grazie alla forza silenziosa e alla feroce indipendenza di Kes, se Billy troverà il coraggio di dire addio alla banda e ai suoi guai con la legge e imboccare, forse, una strada diversa. "Un falco per amico" racconta la singolare amicizia tra un ragazzino segnato dalla vita e un gheppio. Una storia commovente da cui, nel 1969, Ken Loach ha tratto il lungometraggio "Kes", ancora oggi considerato uno dei film più importanti e significativi del cinema indipendente britannico.
Caterina Parr. L'ultima moglie. Le sei regine Tudor
Alison Weir
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 560
Nel 1517, Caterina Parr ha soltanto cinque anni quando suo padre muore, vittima della malattia del sudore, un misterioso morbo che imperversa in Inghilterra e in altre città dell’Europa del nord. La madre, Maud Green, dama di compagnia della regina Caterina d’Aragona, appartenente a una famiglia in odore di tradimento, non trova altro modo di reagire all’infausto evento che cercare di procurare una buona sistemazione matrimoniale ai figli. A sedici anni, Caterina, adolescente dotata di straordinaria personalità e scarsissima dote, fasciata in un abito verde che ne mette in risalto i capelli e la figura snella, si ritrova al cospetto di Edward Burgh di Gainsborough. Nel 1529, corona gli sforzi di sua madre. Sposa Edward, soggiorna a Gainsborough fino al 1530 e poi nel maniero concesso alla coppia a Kirton-in-Lindsey. Giovane dalla salute cagionevole, Edward, però, muore di lí a poco, appena venticinquenne, e Caterina si ritrova vedova nel fiore degli anni. Trentenne, dopo che i lutti non hanno mai smesso di funestare la sua vita, viene notata da re Enrico VIII, che ha appena fatto decapitare la sua tanto amata quanto fedifraga ultima moglie. Il cuore di Caterina batte però per un uomo appena conosciuto: Thomas Seymour, fratello di Jane, terza moglie di Enrico VIII, un giovane noto a corte per la sua eleganza e avvenenza e per aver già fatto palpitare il cuore di numerose donne. Quando, però, Thomas Seymour viene inviato all’estero e la corte del re, attraverso lusinghe e sfarzosi regali, si fa pressante, Caterina non può fare altro che cedere. Sposa Enrico VIII e si consegna a un’esistenza irta di ostacoli e di timori, considerata la sorte della lunga teoria di donne che l’hanno preceduta. Alla morte del re, mentre i nemici le si stringono attorno, dovrà badare a non fare parola dei segreti che potrebbero condurla al patibolo… Con "Caterina Parr. L’ultima moglie" Alison Weir traccia il ritratto di una donna che non si piega sotto i colpi che le riserva il destino e conclude una serie celebrata per accuratezza storica e impeccabile forza narrativa.
Cecilia e la guerra delle due rose
Annie Garthwaite
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 336
La pira eretta sulla piazza di Rouen sembra già emanare il calore delle fiamme, quando la sedicenne Cecilia Neville, insieme al suo sposo Riccardo Plantageneto duca di York, vi giunge per assistere alla brutale esecuzione di una donna appena più grande di lei. Giovanna, meglio nota come Giovanna d’Arco, ha avuto coraggio nella vita e ora deve averlo anche nell’ordalia che l’aspetta. Davanti al rogo che sprigiona un soffocante fumo nero, Cecilia non può fare a meno di nutrire un sentimento di ammirazione per la vittima. Lo spettacolo è crudele. Ma la sposa del duca di York non distoglie lo sguardo. Tutti devono poter vedere come il suo casato assiste alla fine dei nemici del re. L’epoca è grama. La guerra con la Francia si trascina da cento anni tra alleanze e tradimenti che si susseguono senza sosta. Enrico VI, re d’Inghilterra e ora anche di Francia, è un bambino di dieci anni incline piú alla preghiera che alla guerra. Il corteo della nobiltà, e dei funzionari assetati di potere che l’accompagna, semina sospetti e dubbi su chiunque, soprattutto su chi, come Riccardo, avrebbe di che avanzare diritti di sangue su quel trono così assediato. Occorre essere guardinghi, allontanare per ora ogni vaga accusa di infedeltà, avere intuito politico. Facoltà che non mancano a Cecilia Neville. Decisa a salvare la sua famiglia, la giovane duchessa di York sa che, prima di armarsi, una donna deve essere ben sicura di vincere. La fine della Pulzella d’Orleans gliel’ha insegnato. Dovrà chiamare a raccolta astuzia, sfrontatezza e coraggio per assolvere il suo compito. Anche a costo di infrangere ogni regola e tabù che abbia mai osato immaginare. Anche a costo di contemplare, alla fine, il tradimento. Ridando vita a una figura femminile straordinaria per la sua modernità, una donna destinata a diventare madre di due re, Cecilia è un romanzo palpitante, dai toni ora elegiaci e delicati ora potenti e suggestivi; un’opera che mostra come la Storia, e i suoi capitoli decisivi, come la Guerra delle due rose, siano impensabili senza il ruolo decisivo delle donne.
Le strane avventure di H
Sarah Burton
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 352
Londra, 1666, l'anno della Bestia e delle meraviglie: la peste e il Grande Incendio hanno devastato ogni cosa. Per giorni e giorni le fiamme hanno avvolto la città, e una luce diabolica ha impedito persino il calare della notte. Quartieri interi sono andati bruciati, compresa tutta la riva settentrionale del fiume entro le mura. Per le strade non si odono più ruote che sferragliano, zoccoli di cavalli che calpestano il selciato, urla di ambulanti, ma solo i passi mesti di qualche famiglia che, i miseri beni raccolti in piccoli fagotti, cerca di sfuggire alla malattia e alla morte. H, rimasta orfana da ragazzina, si aggira tra i resti di una città putrida e disperata. Dopo la notte infausta in cui il cugino Roger, ubriaco e tremante, ha abusato di lei, e dopo aver appreso di portare nel grembo il frutto di quell'insana violenza, a H non è restato che indossare un vestito sgargiante con una scollatura profonda, annerirsi gli occhi, applicare la cocciniglia sulle labbra e diventare Doll, una piccola bambola truccata, una perfetta prostituta. H deve sopravvivere perché non le portino via il bambino che, è convinta, è tutto quello che le resterà negli anni a venire; Doll è la bambola, la maschera che la protegge, e che cinguetta e seduce nel bordello di Mother Cresswell, una delle più famigerate ruffiane di Londra, dall'incredibile parrucca arancione e dall'aspetto cosí corpulento da rendere vano ogni tentativo di sembrare, con l'uso sapiente e discreto di cosmetici, una rispettabile dama londinese. Per H, tuttavia, Doll è soltanto un travestimento. I sogni, le speranze, gli incanti della sua vita precedente restano intatti, soprattutto la sua passione per il teatro, per le vecchie storie come La bisbetica domata, la vicenda di una giovane orgogliosa e forte che non vuole sposare un uomo indocile e urlante. Quando perciò si imbatte in Mr Fricker, ex attore amareggiato e col volto deformato dalla gelosia di un'amante, comincia un nuovo capitolo delle sue strane avventure. Diventerà ancora un'altra, e comincerà una fuga disperata dal passato che si rivelerà ancora più pericolosa del suo presente.
Troia
Gisbert Haefs
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 512
È il VI secolo a.C. quando l'ateniese Solone, deluso dai suoi concittadini, si ritrova su un'imbarcazione diretta in Egitto insieme a un gruppo di mercanti. Sono in sei, e bastano poche parole e qualche coppa di vino per rievocare il poeta che cantò le epiche gesta di dèi ed eroi: Omero. Un racconto, quello dell'aedo tracio, capace di far sognare gli uomini, ma anche di riempire il loro mondo di leggi da rispettare, ricorda Solone, perché su tutto vigilano loro, le divinità dal comportamento volubile che è meglio non far adirare. Giunti in Egitto, le parole del fenicio Ahiram, vecchio timoniere ospitato presso il tempio di Amun, fanno, però, vacillare le convinzioni di Solone. E se quelle entità superiori che Omero ha cantato non esistessero? Se niente si fosse svolto come è sempre stato raccontato? Se il rapimento di Elena non fosse stato un crimine e un'offesa, ma solo la fuga di una donna in cerca di una nuova vita? Se, infine, a muovere gli uomini non fosse il volere degli dèi, ma sentimenti come il coraggio e la debolezza, il cinismo e la codardia? Inizia così un altro racconto, che conduce Solone in un mondo disincantato, abitato da fragilità, debolezze e vizi, e che, privo della sacralità del mito, scuote in profondità le fondamenta dell'Ellade. Parole e versi, segni e scritture scompaiono per lasciare il posto a un'altra versione del racconto omerico, in cui sono gli uomini, e non gli dèi, a fare la storia.
Anne e Jane
Gill Hornby
Libro: Libro rilegato
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 304
Anne Sharp viene accolta da Mrs Elizabeth Austen in persona. Trentun anni, nel cuore il sogno di imparare il greco, studiare Eschilo, leggere tanti libri dai dorsi dorati, Anne è assunta a Godmersham Park con il compito di istruire la dodicenne Fanny, la figlia degli Austen. Un compito ingrato. Mrs Austen non vede di buon occhio un’istitutrice dalle «inclinazioni intellettuali», e l’atmosfera nella grande dimora non è priva di tensioni per una giovane donna che ha indossato i panni dell’istitutrice non per vocazione ma per necessità. In una casa in cui non si appartiene né alla famiglia né alla servitù, basta una parola detta con disattenzione per attirarsi le antipatie dei padroni ed essere etichettata come non abbastanza ragionevole, non abbastanza moderata, non adatta, insomma, a quel ruolo che è semplice fonte di sostentamento. E basta un passo falso per inimicarsi la cuoca e trovarsi a digiunare quasi ogni sera. Quando, però, a Godmersham arrivano gli zii di Fanny da Bath, Henry e Jane Austen, la vita di Anne nella dimora degli Austen cambia radicalmente di segno. Jane si dimostra subito una donna dall’ingegno strabiliante, con cui è piacevole conversare, discutere a lungo, intrattenersi al punto tale da scrivere opere teatrali insieme e diventare amiche. L’intelligenza di Anne, a lungo coltivata grazie alla testardaggine della sua cameriera Agnes, convinta che anche una donna abbia diritto all’istruzione, ha finalmente modo di brillare. Quella luce, tuttavia, non attira soltanto l’interesse di Jane, ma anche quello di Henry... Un interesse pericoloso a Godmersham Park.
Alma Mahler. O l'arte di essere amata
Françoise Giroud
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 192
All’inizio del Novecento, Vienna è una città unica in cui l’arte in ogni sua forma illumina la vita dei suoi abitanti. Tra i fermenti della Secessione e la scoperta dell’inconscio, i viennesi scelgono di diluire le angosce politiche in una diffusa frenesia creativa. In quest’atmosfera irripetibile, si muove una giovane donna con l’incedere di una regina, lo spirito acuto e occhi come un mare profondo. Figlia di una cantante e di un pittore, Alma Schindler a soli diciassette anni diventa la Giuditta di Klimt, a venti si nutre di Nietzsche, Wagner, Platone, studia il greco, traduce i Padri della Chiesa, ma soprattutto compone: la musica è il suo elemento naturale. È una ragazza eccezionale, anche per via dell’idea elevatissima che ha di sé, fatto insolito nelle donne del suo tempo. Non la posizione, non il denaro: ciò che più l’affascina in un uomo è il talento, e la capitale ribolle di uomini di genio, che sono attratti da Alma come da una calamita. Perdono la testa per lei, che li investe della propria luce, ne esalta le capacità, ne moltiplica le energie, si fa dea per trasformarli in divinità. Perciò quando lei li lascia, la caduta è tanto grave. Klimt, Mahler, Gropius, Kokoschka, Werfel l’hanno amata, le hanno scritto lettere appassionate, le hanno dedicato opere, e da lei sono stati traditi, tormentati, abbandonati. Come se il desiderio inappagato di una carriera artistica autonoma potesse sublimarsi solo in ciò in cui la leonessa divorata da fantasmi di gloria non ha rivali: l’arte di essere amata. Ma mentre al suo fianco i suoi geniali mariti e amanti creano meraviglie immortali, Alma comporrà pochissimo e non dirigerà mai un’orchestra, marchierà a fondo le loro personalità seppellendo per sempre le proprie aspirazioni. «D’ora in poi il tuo compito è solo rendermi felice» le scrive Mahler in una lettera che è l’inizio di tutto, del compimento di un destino, questo sí, comune alle donne del suo tempo. Françoise Giroud, figura eminente della scena culturale e politica francese, in questa biografia non si limita a narrare la lunga parabola della «vedova delle quattro arti», ma restituisce un ritratto straordinario di quella Felix Austria, con i suoi evidenti splendori e le sue contraddizioni dolorose, che verrà di lì a poco spazzata via dal secolo breve.