CEDAM: Le monografie di Contratto e impresa
Le vicende del diritto di prelazione
Luca Ghidoni
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2015
Negozi successori e trasmissione dell'impresa
Silvio Pietro Cerri
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2014
pagine: 304
La monografia affronta lo studio del diritto successorio, con particolare riguardo agli strumenti inter vivos propri del diritto contrattuale, i quali, nell'interazione con i tradizionali istituti mortis causa, regolano con effetti anticipati la successione in determinati beni o rapporti. A fronte di una generale ed accurata disamina dei profili riguardanti la gratuità e i negozi successori, è trattata, in particolare, la successione nell'impresa attraverso i c.d. «patti sociali», strutturati per la trasmissibilità in senso generazionale di partecipazioni e quote sociali, nonché il patto di famiglia, istituto che presenta difficoltà d'inquadramento e problemi applicativi soprattutto in relazione al sistema rimediale.
Il nesso di causalità. Dalla condicio sine qua non alla responsabilità proporzionale
Marco Capecchi
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2012
pagine: 332
La terza edizione del volume punta a confrontare i contenuti originari dell'opera con la rapida evoluzione giurisprudenziale e la copiosa produzione dottrinale che hanno caratterizzato l'ultimo decennio. Il volume è diviso in tre sezioni. Nella prima, vengono dettagliatamente esposte le teorie elaborate dalla dottrina ed applicate dalla giurisprudenza per l'accertamento del nesso di causalità per tutto il '900, fino ai primi anni del nuovo millennio. Nella seconda sezione vengono esposte le critiche rivolte a tali criteri evidenziando, in particolare, come gli stessi siano ben poco vincolanti per l'interprete e ciò renda altamente imprevedibile l'esito delle controversie nelle quali l'accertamento del nesso di causalità sia discutibile. Nella terza sezione viene evidenziato come tutte le teorie elaborate in passato si fondino sul presupposto che la conoscenza umana possa giungere a stabilire con certezza i rapporti di causa ed effetto tra eventi mentre i progressi scientifici hanno dimostrato l'assoluta infondatezza di tale presupposto essendo ormai pacifico che l'unica forma di conoscenza possibile circa il rapporto causale è di tipo probabilistico. L'autore verifica l'impatto sulla responsabilità civile di tale circoscritta conoscenza con una indagine di taglio teorico-pratico nella quale vengono approfonditamente esaminate la dottrina e la giurisprudenza dell'ultimo decennio.
L'ingratitudine nel diritto privato
Cristiana Coppola
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2012
pagine: 142
L'opera chiarisce il concetto di gratitudine nel diritto privato, quale sentimento - valore sequenziale che deve diffusamente e stabilmente connotare le relazioni giuridiche, specialmente quelle gratuite e quelle familiari, per esercitare su di esse una funzione di controllo sociale. Solo, in alcune ipotesi, la riconoscenza assurge a valore giuridico ideale, meritevole di particolare protezione sul piano della disciplina positiva, ma non doveroso; per lo più, invece, essa costituisce l'oggetto di vere e proprie obbligazioni, con forza cogente. Il dovere di gratitudine può acquistare, volta a volta, le sembianze dei doveri di rispetto, di solidarietà, familiare e sociale, di restituzione e di ricompensare: la gratitudine diventa questi doveri e, al contempo, questi doveri esprimono il valore della gratitudine, così come modellato sul principio personalistico, che informa di sé l'intera Costituzione. In questa prospettiva è da considerarsi ingratitudine l'inadempimento delle obbligazioni di riconoscenza. Le condotte, positive o omissive, che ne rappresentino la violazione, determinano la soggezione a conseguenze giuridiche importanti. È vero che l'unico istituto codicistico ad ergersi a rimedio specifico contro l'ingratitudine è la revocazione della donazione, ma tale rimedio rappresenta solamente un modello, invero suscettibile di essere esteso a fattispecie fondate su quel medesimo valore, che giustifica le obbligazioni imposte, al donatario, dall'art. 801 cod. civ.
Il rendimento e la valutazione del lavoratore subordinato nell'impresa
Fabio Pantano
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2012
pagine: 192
L'opera si occupa del tema del rendimento del lavoratore subordinato. Alla luce delle più recenti modifiche del sistema economico, l'autore ricostruisce il concetto di rendimento, evidenziandone le interazioni con la disciplina del rapporto di lavoro. Partendo dalle impostazioni teoriche più accreditate in dottrina e giurisprudenza, fondate sulla riconduzione dell'obbligazione lavorativa alla categoria delle obbligazioni di mezzi, l'autore si pone in una prospettiva critica, cercando di evidenziare i limiti delle idee più tradizionali rispetto ai modelli operativi e alle dinamiche funzionali dell'impresa nei più moderni contesti produttivi. Il rendimento non è considerato quale misura soltanto quantitativa della prestazione, bensì come metro della capacità del lavoratore di far fronte alle pretese dell'imprenditore nel tempo, in conformità all'assetto di interessi sotteso al contratto, e in tale prospettiva si evidenzia una stretta connessione con il tema della valutazione. I procedimenti di verifica della prestazione costituiscono il presupposto per l'insorgere di posizioni giuridiche, attive e passive, nell'ambito del rapporto, quali il potere di recesso, il potere disciplinare, l'acquisizione di premi, incentivi e progressioni economiche e professionali, e la loro correttezza costituisce il principale criterio per il sindacato giurisdizionale sull'esercizio dei poteri e sulla sussistenza dei diritti collegati al rendimento.
Clausole abusive nel contratto di assicurazione e tutela dell'assicurato
Benedetto Farsaci
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2012
pagine: 168
L'opera monografica si propone di individuare le clausole vessatorie contenute nelle polizze assicurative ed il fondamento dei variegati e contigui livelli di tutela di protezione contrattuale dell'assicurato, predisposti dalla legislazione comunitaria, dal codice civile e dalle successive codificazioni e regolamentazioni speciali di settore (codice del consumo ex d.lgs. 6 settembre 2005 n.206 ed il coevo codice delle assicurazioni private ex d.lgs. 7 settembre 2005 n.209 nonché i relativi Regolamenti Isvap attuativi). Si analizzano quindi le principali interferenze ed evoluzioni della disciplina di protezione dalle clausole abusive tra codice delle assicurazioni e codice del consumo con necessari accenni alle regole di trasparenza e, nello specifico, di corretta informativa sia nella intermediazione che nella distribuzione di servizi e/o prodotti assicurativi: ciò nell'interesse privatistico dell'assicurato-contraente e nel rispetto pubblicistico delle regole di una sana e prudente gestione da parte dell'assicuratore.
Il debitore ceduto
Andrea Natale
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2012
pagine: 270
L'opera affronta il tema del trasferimento del credito, dal punto di vista di un soggetto normalmente terzo, ma interessato, qual è il debitore ceduto. In particolare, ferma la ricostruzione bilaterale della cessione del credito, non si esclude un negozio di trasferimento a struttura trilaterale (ove, appunto, il debitore assume la veste di parte); negozio, comunque, distinto, rispetto alla novazione soggettiva del lato attivo del rapporto obbligatorio. L'opera, inoltre, analizza il patto, fra debitore e creditore, sulla incedibilità del credito. L'analisi, infine, viene incentrata sulla responsabilità del debitore ceduto per omesse informazioni, nonché per l'affidamento che possa aver determinato nel cessionario con il suo comportamento.
La transazione invalida
Ilaria Riva
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2012
pagine: 264
Alla transazione si può guardare da due contrapposte visuali: da un lato apprezzandone il nobile compito di appianare la lite al di fuori del giudizio; dall'altro paventandone i rischi derivanti dalla rinuncia a una definizione secondo diritto della controversia. L'equanime considerazione di entrambe le prospettive porta a riconsiderare la disciplina speciale dettata in materia di invalidità della transazione, svincolandosi dall'acritica soggezione ad antichi dogmi (primo tra tutti, quello dell'inattaccabilità del contratto transattivo). Queste riflessioni conducono l'indagine attraverso due percorsi. Il primo diretto a ribadire la soggezione della transazione ai rimedi di diritto comune del contratto in materia di vizi del volere e a riportare entro i corretti confini le deviazioni dettate dallo statuto speciale. Il secondo preordinato a contrastare l'aprioristico rifiuto verso ogni sindacato di giustizia contrattuale, in particolar modo ove connesso a situazioni di divario tra le posizioni di forza delle parti.
L'azione di classe nel diritto italiano. Profili sostanziale
Edoardo Ferrante
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2012
pagine: IX-257
L'azione di classe risarcitoria, prevista dall'art. 140-bis del codice del consumo, nonostante la sua importanza quale strumento di lotta al danno di massa, stenta ad affermarsi nella pratica. Le sue restrizioni soggettive, che la relegano ai rapporti fra consumatori ed imprenditori, la rigida demarcazione delle materie (contratti seriali, prodotti dannosi, pratiche scorrette, illeciti antitrust), ed una normativa lacunosa e contraddittoria ne fanno uno strumento ancora debole. Tuttavia le recenti evoluzioni legislative - ed in particolare la reintroduzione degli interessi collettivi l'incessante dibattito comunitario e la pressione esercitata dall'esperienza nordamericana invitano l'interprete ad oltrepassare la lettera di legge, per dare alla nostra class action un più forte impatto applicativo. In quest'opera interpretativa sono soprattutto i profili sostanziali a guadagnare il centro dell'attenzione: la qualità di consumatore adatta all'uso del rimedio, l'appartenenza delle pretese al suo ambito oggettivo, l'omogeneità delle situazioni aggregabili ed infine la liquidazione equitativa del danno di massa sono - e resteranno - il vero fulcro della discussione.
La detenzione e le detenzioni. Unità e pluralismo nelle situazioni di fatto contrapposte al possesso
Riccardo Omodei Salè
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2012
pagine: XVIII-262
La monografia, che reca una prefazione del Prof. Rodolfo Sacco, affronta lo studio della detenzione mediante un approccio che, in un'ottica tesa a fondare soluzioni e prospettive nuove per il diritto italiano, ricorre anche alla comparazione, in particolare con l'esperienza tedesca e con quella francese.Nel corso del primo capitolo, vengono individuate due fondamentali nozioni di "detenzione", entrambe riflesse nel sistema del codice civile, e cioè la detenzione "in senso generico", di cui all'art. 1140, 2° co., c.c., la quale non costituisce un fenomeno giuridico a sé stante, bensì indica la semplice relazione materiale immediata del soggetto con il bene, e la detenzione "in senso specifico", di cui agli artt. 1141 e 1168, 2° co., c.c., la quale costituisce, invece, una fattispecie possessoria autonoma e differente rispetto al possesso. Da tale distinzione vengono, quindi, tratti alcuni primi corollari. Il secondo capitolo è dedicato, nella sua prima parte, alla individuazione del criterio sulla base del quale deve intendersi fondata la differenza fra possesso e detenzione (in senso specifico) nel nostro ordinamento, ed esamina, nella seconda parte, alcune fattispecie di incerta qualificazione, che risultano di particolare interesse anche pratico. Nel terzo capitolo, si analizzano, quindi, gli elementi costitutivi e le vicende della detenzione. Nel quarto e ultimo capitolo, infine, vengono passate in rassegna le varie figure di detenzione.
I diritti del socio di società di capitali all'acquisto delle partecipazione sociali
Marco Leocata
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2012
pagine: IX-204
Nelle società capitalistiche sono previsti a favore dei soci una serie di diritti all'acquisto delle partecipazioni sociali, che nel loro insieme possono essere ricondotti in un sistema unitario, posto che tutti mirano a soddisfare il medesimo interesse, appunto quello di ciascun socio al suddetto acquisto quale strumento per il perseguimento di un risultato ulteriore, di volta in volta individuabile in quello al mantenimento della misura della propria partecipazione alla società, ovvero in quello all'incremento della stessa, ovvero ancora in quello ad impedire l'accesso in società a terzi estranei all'originaria compagine sociale. Si tratta di diritti che talvolta sono stati previsti concretamente dal legislatore, talaltra, che il legislatore si è limitato a prevedere solo in astratto, avendone rimesso agli stessi soci la decisione di introdurli. Nel medesimo sistema, infine, possono farsi rientrare pure quei diritti che, pur non essendo stati previsti dal legislatore (né concretamente né astrattamente), gli interpretati ritengono che possano esserlo dai soci nell'ambito della loro autonomia contrattuale. L'intento dello studio è quello di ricercare quale sia l'effettiva natura dei diritti in esame e, di conseguenza, quali siano i rispettivi strumenti di tutela.
I limiti alla concorrenza del lavoratore subordinato
Emanuele Menegatti
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2012
pagine: 198
L'opera affronta un tema classico, quello dell'obbligo di fedeltà del prestatore di lavoro subordinato, dandone, però, una rilettura in chiave "moderna", anche alla luce dell'evoluzione dei mutati contesti produttivi. L'autore, dopo aver fornito un inquadramento sistematico dei limiti alla concorrenza del lavoratore subordinato presenti nell'ordinamento italiano, ne ripercorre, nel dettaglio, le principali questioni interpretative ed applicative. La materia viene affrontata da un duplice punto di vista: sotto il profilo dei limiti posti dall'ordinamento giuridico al lavoratore subordinato in quanto potenziale soggetto attivo dell'attività in concorrenza ed, ancora, sotto il profilo dei limiti concernenti il lavoratore come soggetto passivo di concorrenza, in quanto potenziale vettore di notizie aziendali riservate.