Città Nuova: Minima
Didaché-Prima lettera di Clemente ai Corinzi-A Diogneto
Clemente Romano
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2008
pagine: 96
I testi pubblicati in questo volume costituiscono vere e proprie pietre miliari della letteratura cristiana delle origini, sia per la loro importanza teologica e morale, sia per la loro antichità. La Didachè, in particolare, è tra gli scritti più antichi: l'Autore, anonimo, intende presentare l'insegnamento di Dio, rivelato nella Sacra Scrittura. Prima Lettera di Clemente Romano ai Corinzi, scritta intorno al 95-98 d.C. ed attribuita a papa Clemente, non è una lettera, ma un'omelia che ha conosciuto un'enorme diffusione nell'antichità. Il messaggio di fondo della Lettera è che bisogna essere «umili e senza vanagloria, volendo più obbedire che comandare». A Diogneto è uno scritto anonimo nel quale si traccia un profilo della mentalità cristiana e dei suoi princìpi basilari.
Visite al santissimo sacramento e a Maria santissima
Sant'Alfonso Maria de'Liguori
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2007
pagine: 152
Oltre duemila edizioni susseguitesi ininterrottamente dal 1745 a oggi, milioni e milioni di copie lette e meditate in quasi tutte le lingue e a ogni latitudine: numeri da capogiro, che confermano come le Visite al santissimo Sacramento e a Maria santissima possano essere indubbiamente annoverate tra i grandi classici della spiritualità cristiana. Scaturite dalla profonda e tenera devozione di Alfonso Maria de Liguori a Gesù eucaristico e alla Vergine, le semplici e vibranti preghiere e invocazioni, qui adattate in una pregevole nuova edizione in italiano corrente, si propongono al lettore contemporaneo con un'attualità sorprendente, di respiro universale. Un inno, caldo e intenso, di fede, di ringraziamento e di amore verso l'Eucaristia.
L'unità della Chiesa-Il Padre nostro
Cipriano di Cartagine (san)
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2007
pagine: 96
Intorno alla metà del III secolo la Chiesa africana è sconvolta dalla persecuzione di Decio e dallo scisma di Novato che rischiava di spaccare gravemente la comunità. In questo contesto Cipriano compone L'unità della Chiesa, il primo trattato della cristianità antica su tale argomento in cui l'Autore ribadisce ricorrendo a numerose immagini bibliche le due caratteristiche - unicità e universalità - che, per esplicita volontà di Dio, la Chiesa deve avere. Dalla necessità, invece, di istruire i pagani appena convertiti e battezzati, Cipriano scrive intorno al 251 La preghiera del Signore, un breve trattato sul "Padre nostro". Prendendo come punto di riferimento una precedente opera di Tertulliano sulla preghiera anch'essa destinata alla catechesi, Cipriano sottolinea l'utilità della preghiera nei momenti della persecuzione e la necessità che i cristiani siano unanimi e vivano in comunione durante la preghiera. Apparentemente semplice e "priva di pretese", tale operetta si rivela ricca di sensibilità e di saggezza e conosce una straordinaria diffusione fino a diventare l'esegesi di riferimento della preghiera cristiana per eccellenza.
Le parole di Bernadette
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2007
pagine: 256
Espressione di una santità "nascosta", senza cioè grandi fatti né gloria; sottilmente venate di un umorismo che si manifesta come capacità di saper dare la giusta misura alle persone, agli eventi, alle cose e a sé: sono le parole di Bernadette. Detti e frasi che dal 1858 - anno della loro pubblicazione - continuano ad esercitare una grande attrattiva. Il presente volume raccoglie le frasi e parole più significative pronunciate dalla veggente, durante la sua vita religiosa a Nevers, dal luglio 1866 al 16 aprile 1879. Attraverso questa pagine rivive in tutta la sua freschezza l'avventura miracolosa che "ha portato alla ribalta, suo malgrado, questa piccola ragazzina povera, ammalata e ignorante, che parla solo il dialetto e che è definita mocciosa dai contemporanei; l'avventura che ha fatto dell'umile cittadina dei Pirenei uno dei luoghi di pellegrinaggi più importanti del mondo, con oltre cinque milioni di visitatori ogni anno". (dalla Prefazione)
Notte oscura
Giovanni della Croce (san)
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2006
pagine: 152
L'opera più celebre di Giovanni della Croce commenta i versi intitolati "En una noche oscura", che il carmelitano ha composto durante i nove mesi trascorsi nel carcere del convento di Toledo. È qui che Giovanni della Croce matura l'esperienza della notte. Notte dei sensi e dello spirito, momento di travaglio, sofferenza, dubbio, senso di solitudine e d'abbandono da parte di Dio, questa "oscurità" è voluta da Lui per purificare l'anima dall'ignoranza e liberarla dagli attaccamenti ad affetti, persone e cose, che le impediscono lo slancio verso l'alto e l'unione amorosa con Lui. "Viaggio" nell'anima e nella spiritualità di Giovanni della Croce, capolavoro senza tempo della letteratura mistica, "Notte oscura" è un classico della spiritualità tradotto in modo da renderlo quanto più possibile vicino alla sensibilità del lettore odierno.
I fioretti di Teresa d'Avila
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2005
pagine: 160
Dottore della Chiesa, "riconosciuto più che imposto", secondo le parole di Paolo VI, fondatrice dei Carmeli, educatrice di anime, Teresa d'Avila (1515-1582) ha esercitato nell'intimità delle riunioni capitolari e nell'ombra dei parlatori, un'influenza insostituibile su coloro che ha incontrato. Attingendo a tali documenti questo studio propone in un linguaggio più vicino alla sensibilità moderna una scelta di questi aneddoti, raccolti attorno ad alcuni temi teresiani fondamentali: Dio, la preghiera, le virtù evangeliche, la vita religiosa. Spesso anonime, queste testimonianze offrono un quadro suggestivo della spiritualità teresiana e disegnano il ritratto di una delle personalità più straordinarie della Chiesa di tutti i tempi.
Commento al Vangelo di Giovanni
Agostino (sant')
Libro: Libro in brossura
editore: Città Nuova
anno edizione: 2005
pagine: 1216
Intorno al 416 Agostino compone il "Commento al Vangelo di Giovanni". Frutto non di un lavoro "a tavolino", ma nato nella predicazione liturgica al popolo di Dio, Agostino sceglie non casualmente di commentare il quarto Vangelo. Nella convinzione infatti che il fine dell'esegesi è la carità e che la predicazione è il momento adatto alla dispensazione della parola di Dio, un modo per trasmettere ai fedeli ciò che lo Spirito gli aveva ispirato, tra i quattro Vangeli quello di Giovanni si dimostra per la ricchezza dottrinale e la profondità dei temi spirituali, il più adatto a offrire una parola di Dio ricca ed efficace per la formazione cristiana dei fedeli.
Commento alla 1ª Lettera di Giovanni
Agostino (sant')
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2005
pagine: 200
In occasione della Pasqua del 413, Agostino decide di proporre ai fedeli una serie di meditazioni sul mistero della Resurrezione. La scelta cade sulla Prima Lettera di Giovanni, la "Lettera dell'amore": con toni ora dolci e teneri, ora forti e incisivi, il vescovo di Ippona esorta i cristiani ad amare, poiché Dio è amore, e solo chi ama risorge.
Pratica di amar Gesù Cristo
Sant'Alfonso Maria de'Liguori
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2004
pagine: 200
"Io sto facendo un libro della Pratica di amar Gesù Cristo, dove ho posto molte belle cose dell'amore di Gesù Cristo e dell'amore che gli portiamo": così Alfonso Maria de Liguori annuncia in una lettera del 1767 il contenuto dello scritto che avrebbe visto la luce nel 1768 e che egli stesso definì "la più devota ed utile delle sue opere". Nella Pratica l'autore spiega quali siano le virtù da acquistare e praticare, quali i difetti da evitare per conservare e accrescere l'amore che conduce il cristiano a Dio. Un testo di profonda spiritualità, oltre che un vero trattato di morale, originale e popolare ad un tempo, da riscoprire in tutta la sua bellezza.
Lodi della Vergine madre
Bernardo di Chiaravalle (san)
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2003
pagine: 96
Vangelo arabo dell'infanzia di Gesù
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2002
pagine: 72
Il Vangelo arabo dell'infanzia di Gesù ripercorre la vita di Gesù dalla nascita alla morte e risurrezione, soffermandosi e facendo luce sul periodo dell'infanzia e adolescenza sul quale i vangeli canonici dicono poco o nulla. La lettura di questo vangelo apocrifo coglie Gesù nella quotidianità di bambino, intento a modellare con i suoi coetanei delle statuette di fango o a trasformare "per gioco" un gruppo di ragazzi in capretti; ma registra anche i primi miracoli, spesso grazie alla mediazione di Maria, in favore di lebbrosi, indemoniati, muti. Il testo è la traduzione araba adattata di uno scritto siriaco, che, a sua volta, utilizza altri apocrifi più antichi, come il Protovangelo di Giacomo, i Racconti dell'infanzia del Signore Gesù e gli Acta Pilati. L'episodio del giovane trasformato in mulo riecheggia il classicissimo Asino d'oro di Apuleio.

