Clinamen: Biblioteca Clinamen
Le stanze della quiete. Scritti sulla letteratura, l'arte e la società
Valerio Ragazzini
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2025
pagine: 122
«Viviamo in un'epoca in cui il silenzio è stato bandito. Il mondo è oppresso da una pesante cappa di parole, suoni e rumori», scriveva il critico Giovanni Pozzi. I libri e la lettura possono aiutarci a ritrovare quella solitudine che ci avvicina agli altri. Attraverso la lettura entriamo, in qualche modo, nel mondo degli altri, e lo facciamo in silenzio, in pieno ascolto. Con i libri riscopriamo, un poco alla volta, la nostra «stanza della quiete», in cui difendersi dal caos odierno, dai velenosi miasmi della quotidianità, dall'isteria senza volto. I testi qui raccolti rappresentano un modo per riflettere non soltanto sulla letteratura e sull'arte, ma anche sulla società e sulla religione. Per comprendere il mondo, diventa sempre più necessario allontanarsi dal frastuono e ricostruire questo luogo di quiete: sia essa una giungla perfettamente ordinata o un intricato labirinto linguistico, siano le dorate geometrie di un'icona o le umide cavità delle catacombe, l'arte e la letteratura possono offrire una possibilità di salvezza.
L'antisemitismo di Alcide De Gasperi. Tra Austria e Italia
Augusto Sartorelli
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2024
pagine: 198
Alcide De Gasperi era antisemita. Ai più l’abbinamento tra il nome dello statista italiano e l’antisemitismo può apparire indebito, quasi una sorta di ossimoro. Come può l’avversione nei confronti degli ebrei aver caratterizzato la personalità del politico cattolico e democratico trentino? Eppure, è così. De Gasperi fu antisemita. Il suo antisemitismo, sia pure non biologico-razziale, si manifestò con la parola e con gli scritti fin dagli esordi della sua militanza politica nel Tirolo asburgico e poi a Vienna nel corso degli anni universitari, e riaffiorò durante il suo esilio di antifascista presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, nei commenti di politica internazionale sull’«Osservatore Romano» e nel periodo di gestazione della legislazione razziale fascista. De Gasperi fu antisemita perché antisemita era la cultura del tempo ma soprattutto perché antisemita era la Chiesa. Dalla morte di De Gasperi sarebbero trascorsi ancora undici anni prima che la Chiesa, nel 1965, riconsiderasse con la Dichiarazione conciliare "Nostra Aetate" il proprio atteggiamento nei confronti dell’Ebraismo e del popolo ebraico.
Lettere a Giovanna Vizzari (1978-1986)
Carlo Betocchi
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2021
pagine: 110
Le lettere di Carlo Betocchi a Giovanna Vizzari aggiungono al mosaico della ricchissima bibliografia epistolare del poeta un'altra tessera, un documento di grande valore umano: siamo nell'epoca terminale della vita del poeta e il carteggio può essere considerato una delle ultime testimonianze di un rapporto che accompagna un arco temporale di forte rilievo. Queste lettere ci restituiscono l'intimità di un colloquio familiare, un'immediatezza e una spontaneità nel tono del discorso altrove in parte subordinate al reciproco ruolo dei corrispondenti. L'amicizia con la più giovane scrittrice costituisce per Betocchi l'estrema manifestazione della carità, l'autentica possibilità di vedere con gli occhi di un fanciullo che «la carità non ha sesso».
Carte del diluvio
Tommaso Goli
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 60
Il libro racconta delle storie di addio. Ogni storia è un addio. Il primo addio è l'unico che non è detto dall'autore ma da Danilo Kis. L'ultimo addio è dato dall'autore a se stesso. Perché in fondo questo è un diluvio senz'arca, ma non un diluvio che è soluzione. In quest'acqua non ci si può né salvare né dissolvere. Quest'acqua tutt'attorno è un segnale, un segnale del tempo. È pioggia sui vestiti che non riceve considerazione e si infiltra fino alla pelle, è la necessità della sconsideratezza, della non-curanza. È un'acqua che sale e si affaccia tra gli oggetti per poi sommergerli, travolgerli, per poi non dileguarsi, un'acqua che non si ritira, che occupa spazi, che costringe a spostarsi pur rivelando senza inganno la propria materiale inconsistenza. Per oggi il mare ci lambisce e ci sussurra parole dolci, ma lo fa senza volerlo.
Ciò che siamo, ciò che vogliamo. Dalla crisi dei valori all'Europa del diritto
Michele Ballerin
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 184
Opera libera e al di fuori da schemi ideologici consolidati, saggio filosofico e al tempo stesso diario di una ricerca personale, quasi intima, Ciò che siamo, ciò che vogliamo è il tentativo di capire che cosa significhi essere un europeo nel XXI secolo, quale eredità culturale e politica la storia ci consegni e quale prospettiva le circostanze presenti, così drammatiche e insieme così cariche di promesse, siano in grado di indicarci. E lo fa con uno stile brillante e denso, che accoglie echi dalla migliore tradizione filosofica e letteraria e li restituisce al lettore in uno sforzo di sintesi in cui si coniugano riflessione storica, indagine filosofica, critica politica e analisi sociologica. Un’opera che è al tempo stesso una testimonianza, un richiamo, un appello rivolto ad un’intera generazione.
A zonzo per la Germania e per l'Italia
Mary Shelley
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2019
pagine: 209
Domenica, 12 giugno 1842: una signora di mezz'età, la cameriera, il figlio e un compagno di studi s'imbarcano a Londra sul Wilberforce diretti ad Anversa. Partono per una vacanza che durerà tredici mesi e che li porterà in giro per l'Europa, ultima tappa Sorrento. La signora non è nuova a lunghi viaggi. La prima volta che lasciò l'Inghilterra aveva sedici anni, era incinta, ed era in fuga d'amore con un uomo sposato, Percy Bysshe Shelley. Due anni dopo, tra le foreste del Giura e sulle sponde del lago di Ginevra, darà alla luce quel Frankenstein che da due secoli sollecita la nostra immaginazione. Adesso è vedova; madre affettuosa, si preoccupa di far fare una sorta di Grand Tour al figlio. Parigi, agosto 1843: Ferdinando Gatteschi, mazziniano, è a caccia di una donna che, ammaliata dal suo bell'aspetto e dal suo eloquio, gli allunghi qualche franco. La vedova cade nella rete. Estate 1844: escono i "Rambles", ultima opera di Mary Shelley, in cui, per raccogliere fondi a favore di Gatteschi, ella racconta del viaggio con il figlio e del suo amore per l'Italia. "I Rambles in Germany and Italy" rientrano nella tradizione della letteratura di viaggio al femminile. I Rambles si muovono su tre livelli: il reale percorso geografico, la riflessione storico-politica, i ricordi personali. Per la Shelley, come per tutte le donne che visitarono l'Italia nell'Ottocento, il nostro Paese divenne terra d'elezione il cui bisogno di indipendenza esse si sentivano chiamate a sostenere.
Testimoni della nostra iniquità. La Chiesa e gli ebrei
Augusto Sartorelli
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2019
pagine: 494
Della Shoah, dello sterminio del popolo ebraico, esiste una memoria che tende a confinarla temporalmente nel Novecento, e spazialmente in un’Europa dominata dalla Germania nazionalsocialista. Ma si tratta di memoria riduttiva, poiché se è vero che la Shoah ebbe un preciso tempo e un preciso luogo di realizzazione è altrettanto vero che le sue più profonde e tenaci radici si trovano nella lunga storia dell’Europa cristiana, in quasi due millenni di degradazione e di persecuzione del popolo ebraico. La focalizzazione sulla sola Shoah del Novecento lascia una memoria mutilata che rischia di consegnare all’oblio gli antefatti e le precondizioni dell’orrore recente. Ammesso che per ragioni dottrinarie e teologiche la Chiesa non abbia voluto, né abbia potuto volere, il sistematico sterminio degli ebrei, nondimeno ha potentemente contribuito a delineare una influente visione antisemita del mondo, la quale ha investito il piano più direttamente religioso e socio-politico e si è combinata con un violento antisemitismo razziale, creando in tal modo una miscela esplosiva, difficilmente estinguibile, di pregiudizio e di odio.
Immersioni
Riccardo Emmolo
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2017
pagine: 92
Strano genere di scrittura è quello che fonde letteratura e filosofia, narrazione e poesia, notazioni diaristiche e aforistiche, analisi testuale ed elaborazione di sapere! Tale è l'impressione immediata che fornisce la lettura di "Immersioni" e che segna il personalissimo percorso di Riccardo Emmolo, la sua capacità di "immergere" il lettore nel profondo delle questioni che animano il nostro tempo: Dio e il Nulla, la memoria e l'oblio, l'unità, la pluralità e l'inafferrabilità dell'Io. Il discorso dell'autore viene svolgendosi come un vero e proprio racconto, sempre più incalzante e avvincente, in cui la grande lezione dei narratori siciliani dell'Ottocento e del Novecento si sposa con quelle di Gadda e di Pavese, di Borges e di Henry Miller, in un flusso continuo che apre ad una sorta di universo letterario parallelo. Una scrittura che trascina verso ciò che la letteratura non può dire ...
Gli artigli delle sirene. Saggio su Kafka
Barbara Di Noi
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2015
pagine: 271
Come l'uomo dall'ombra troppo lunga, come il cittadino di un altro mondo, che però sente ancora fortissimo il legame con questo mondo, Kafka cristallizza la scissione, già espressa nel "Silenzio delle sirene" (1917), tra la tentazione di svuotarsi d'ogni memoria e l'esigenza, di segno contrario, del radicale controllo di se stesso. Il discorso risulta giocato secondo una serie di irrisolvibili antinomie: vedere/non vedere, immagine/suono, etc. Kafka mette in scena il fondamentale paradosso del viaggiatore che, giunto nel luogo in cui il fragore è più forte, continua a domandare e a voler sapere come fosse quel luogo prima del suo arrivo. E ciò sullo sfondo di una sospensione infinita la quale evidenzia, come gran parte della critica ha sottolineato, l'implicazione che stringe in un unico nodo scrittura e problema gnoseologico.
Polemos. Filosofia e sociologia della guerra
Aldo Zanca
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2015
pagine: 244
L'autore sostiene che è necessario liberarsi dall'opinione di senso comune secondo cui la guerra sarebbe un'anomalia, una deviazione dal retto cammino dell'umanità, l'emergere di una irrazionalità anti-progressiva, lo scatenamento di pulsioni arcaiche e così via. In quanto rappresentazione del permanente conflitto storico-sociale, la guerra diventa, allora, un principio metodologico di analisi della società. Nella filigrana della pace si possono scorgere tutti i segni di una guerra che non è mai finita. Per discriminare la condizione di guerra da quella di pace risulta inservibile il criterio grossolano della presenza di scontri armati. Il confine tra la guerra e la pace appare labile e quasi evanescente, e la guerra risulta come una condizione ordinaria della vita umana.
Il dolce naufragare. Viaggio nel pensiero di Leopardi
Alba R. Gesualdo
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2014
pagine: 142
Questo volume prende in esame l'insieme della produzione leopardiana e ne mette in luce la valenza più schiettamente filosofica. L'autrice concentra la propria attenzione sui temi del nichilismo, dell'ontologia del nulla, del senso esistenziale, della fallacia di una verità ultima. Con la propria poesia, sostiene Gesualdo, Leopardi fa della autentica filosofia, più di quanto egli medesimo ne abbia consapevolezza. Costante, nel volume, è il confronto con la scienza moderna, che non viene scorta come crescita esponenziale di sapere, o progressiva affermazione di verità, bensì come un semplice approssimarsi ad un qualcosa che del vero ha la semplice sembianza. L'essere a cui guarda Leopardi è un Nulla che al contempo è un Tutto: un Nulla/Tutto che in nessun modo si risolve in verità. Dalla constatazione di ciò può scaturire un sentimento di disperazione. Ma il monito di Leopardi è proprio un desistere dal disperare. Si tratta, invece, di accogliere in noi quella impossibilità di verità, abbandonandosi al "dolce naufragare" nella infinita sospensione del vero, di per sé ricca di potenzialità inedite.