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Corbaccio: Exploits

Tra noi e la libertà

Tra noi e la libertà

Slavomir Rawicz

Libro: Libro rilegato

editore: Corbaccio

anno edizione: 2011

pagine: 280

"Verso le nove di un tetro giorno di novembre il cigolare della chiave nella pesante serratura della mia cella nel carcere della Lubjanka precedette l'apparizione delle due atletiche guardie, che entrarono con piglio risoluto... Erano trascorsi ormai dodici mesi dal mio arresto avvenuto a Pinsk il 19 novembre 1939, e quel giorno doveva risultare importante per me: mi apprestavo infatti a essere processato dinanzi alla Suprema corte sovietica. Soltanto un anno prima, quando durante la riunione organizzata da mia madre per festeggiare il mio ritorno erano apparsi gli uomini della polizia segreta russa, ero il tenente Rawicz della cavalleria polacca: ventiquattro anni, snello ed elegante nell'uniforme di buon taglio, con gli stivali lucenti." In seguito al processo Slavomir Rawicz venne condannato come spia a 25 anni di lavori forzati in Siberia. Il viaggio da Mosca al campo di prigionia durò tre mesi, nel cuore dell'inverno. Moltissimi prigionieri morirono durante il tragitto; Rawicz sopravvisse e nella primavera successiva organizzò la fuga con altri sei condannati. Nel giugno del 1941 attraversarono la linea ferroviaria transiberiana e si incamminarono verso sud. La marcia durò quasi un anno, più di 6500 chilometri a piedi attraversando alcuni tra i territori più inospitali della terra tra deserti e ghiacci. Coloro che sopravvissero alle terribili difficoltà del percorso raggiunsero l'India nel marzo del 1942 e lì furono salvati e curati dagli inglesi. Leggendo la terribile odissea affrontata da Rawicz e dai suoi compagni si ha la sensazione di essere lì con loro, a soffrire la fame, al sete, il gelo così come a condividere momenti di intensissimo calore umano, di generosità e di puro eroismo.
16,60

La morte sospesa

La morte sospesa

Joe Simpson

Libro: Libro rilegato

editore: Corbaccio

anno edizione: 2011

pagine: 260

Nel giugno 1985, due alpinisti britannici, il venticinquenne Joe Simpson e il suo compagno di cordata, Simon Yates, hanno appena raggiunto la vetta del Siula Grande (6536 metri) nelle Ande peruviane, salendo per la prima volta la parete Ovest. Colti da una violenta bufera, i due scendono lungo una ripida parete innevata, ma Simpson perde un appoggio e precipita su una roccia rompendosi una gamba. Yates cerca di calarlo per seracchi di ghiaccio con laboriose manovre di corda. Nonostante l'oscurità tutto sembra procedere fino a quando non accade l'imprevisto: la parete è interrotta da uno strapiombo sotto il quale Joe si trova appeso. Simon non riesce a issarlo e rischia di venire trascinato anche lui nel vuoto. Compie l'unico gesto possibile: allo stremo delle forze, recide la corda che lo unisce al compagno, abbandonandolo. Joe cade nel vuoto ma non muore. I tre giorni successivi sono un calvario per entrambi gli alpinisti: Yates torna a fatica al campo base consumato dal dolore, certo di aver causato la morte del compagno. Simpson, sopravvissuto a stento, si trova intrappolato in un crepaccio, ferito, con un principio di congelamento agli arti. Eppure, facendo appello a tutte le risorse fisiche e mentali, riesce a raggiungere il campo base dove ritrova il compagno. Questo libro è la testimonianza intensa di una vittoria straordinaria della vita sulla morte, è un inno sincero e commovente all'amicizia. Introduzione di Chiara Bonington. Prefazione di Mirella Tenderini.
19,90

Diario di un esploratore

Diario di un esploratore

Tim Flannery

Libro: Libro rilegato

editore: Corbaccio

anno edizione: 2010

pagine: 284

Ancora oggi le esplorazioni hanno il fascino del mistero, soprattutto quando ne sono protagonisti scienziati che, in terre lontane, conducono avvincenti ricerche sul campo. Se poi lo scienziato è un tenace ambientalista di fama internazionale, oltre alla curiosità per la parte avventurosa della sua vita viene da chiedersi come ci si trasforma, da appassionato ricercatore di canguri e fossili australiani, in uno studioso impegnato nella dura battaglia sul mutamento climatico i cui libri hanno vasta eco in molti paesi e una forte influenza sui politici così come sulla gente comune. Sicuramente colpisce l'ardore dei suoi primi passi da giovane biologo, come pure la descrizione dei luoghi e delle popolazioni che incontra, ma poi un interesse più profondo cattura la nostra attenzione, perché è anche il nostro: la consapevolezza, che gradualmente si fa strada nella sua carriera, dell'importanza del clima per la vita sulla Terra. È questo il filo conduttore dei suoi scritti, raccolti nell'arco di oltre vent'anni di attività. La determinazione di Flannery a voler comprendere come il clima sta trasformando il mondo e le società ci coinvolge e ci impegna, attraverso la lettura del Diario di un esploratore, in una sfida fondamentale per tutti: la salvaguardia del nostro pianeta.
19,60

Z. La città perduta

Z. La città perduta

David Grann

Libro: Copertina rigida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2010

pagine: 386

Percy Harrison Fawcett è la versione british di Indiana Jones: altrettanto spericolato ma baffuto e con l'elmetto. All'inizio del Novecento, questa ex spia per conto del governo di Sua Maestà si trasforma in un eccezionale esploratore e compie una serie di incredibili spedizioni nel cuore dell'Amazzonia, ossessionato dalla ricerca dei resti di una civiltà sconosciuta, per secoli identificata con il mitico El Dorado. Si imbatte in tribù armate di frecce avvelenate, combatte contro coccodrilli, giaguari, pirafia, anaconda e insetti mortali. Nel 1925, durante l'ultima missione, scompare. Letteralmente. Nessuno saprà cosa ne è stato di lui. Molte spedizioni si sono susseguite, invano, alla ricerca dei suoi resti. Nessuna però è stata raccontata come questa di David Grann, giornalista pantofolaio, che decide di partire per l'Amazzonia per ripercorrere le tracce dell'ultimo, grande, esploratore vittoriano.
19,90

Da sola. La mia passione per gli ottomila

Da sola. La mia passione per gli ottomila

Gerlinde Kaltenbrunner, Karin Steinbach

Libro: Copertina rigida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2010

pagine: 303

Sono pochi gli alpinisti che hanno affrontato la sfida per eccellenza della loro disciplina: i quattordici ottomila. Pochissimi quelli che ci sono riusciti. Fra le donne, che pure ormai contano scalatrici impareggiabili, come Catherine Destivelle e Ines Papert, nessuna è ancora riuscita a raggiungere un simile risultato e solo due per il momento sono in lizza dopo l'abbandono dell'italiana Nives Merai: la spagnola Edurne Pasaban e l'austriaca Gerlinde Kaltenbrunner. In questo libro Gerlinde racconta come è nata la sua passione per la montagna e le sfide impossibili, la decisione di abbandonare la sua professione per dedicarsi a tempo pieno all'alpinismo e, naturalmente, la descrizione dei suoi "primi" dodici ottomila, i successi, i momenti drammatici, la convinzione dell'importanza di sapersi fermare anche a un solo passo dalla vetta se le condizioni lo impongono, di rinunciare a una spedizione per salvare un compagno di cordata.
22,00

Dove gli uomini diventano eroi

Dove gli uomini diventano eroi

Jon Krakauer

Libro: Copertina rigida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2010

pagine: 459

Patrick Daniel Tillman (1976-2004) è stato un famosissimo giocatore di football americano che in risposta agli attacchi dell'11 settembre abbandonò una folgorante carriera e si arruolò nei Rangers. Venne ucciso in Afghanistan da "fuoco amico". La morte di Tillman divenne una controversia nazionale quando si scoprì che il Pentagono non solo aveva tenuto nascoste per settimane le reali circostanze della sua morte, ma aveva intenzionalmente dato notizie false al fine di costruire un mito eroico per ottenere consenso dall'opinione pubblica sulla guerra. Krakauer racconta l'odissea tragica di Tillman mettendo in luce il suo carattere ed esaminando al tempo stesso le circostanze ancora poco chiare della sua uccisione. "La vita e la morte di Tillman hanno commosso milioni di persone. Questo libro non è una biografia, bensì il mio tentativo di comprendere i motivi profondi dell'animo umano. Come "Nelle terre estreme" anche qui desidero entrare nell'anima di una persona che ha tutto dalla vita e che vi rinuncia in nome di un ideale superiore." Basandosi sui diari e le lettere, sulle interviste alla moglie e agli amici, parlando con i commilitoni e recandosi personalmente in Afghanistan, Krakauer ci presenta il ritratto di una personalità complessa, fatta di umiltà, senso del dovere, patriottismo ma anche egocentrismo e machismo e ci regala un altro viaggio sconvolgente... nelle terre estreme.
18,60

Razzo rosso sul Nanga Parbat

Razzo rosso sul Nanga Parbat

Reinhold Messner

Libro: Libro rilegato

editore: Corbaccio

anno edizione: 2010

pagine: 320

La tragica conquista del Nanga Parbat dei fratelli Messner. Il 27 giugno 1970 i due fratelli altoatesini Reinhold e Günther Messner realizzano la prima salita della parete Rupal del Nanga Parbat, la parete di roccia e ghiaccio che con i suoi 4500 metri di altezza è la più imponente della Terra. Ma la discesa lungo l'altro versante, sconosciuto, che finisce nella valle Diamir, ha un epilogo tragico: la morte di Günther, travolto da una valanga. Il capo spedizione si adopera affinché vengano taciute le circostanze reali in cui si è verificata la catastrofe. Il resoconto di Reinhold Messner sulla drammatica odissea, concepito come una sceneggiatura, viene vietato, poiché il capo spedizione aveva fatto firmare a tutti i partecipanti un documento in cui si impegnavano a non pubblicare nulla sull'impresa. Il titolo era Die rote Rakete (Il razzo rosso), proprio come l'ingannevole segnale luminoso che avrebbe dovuto segnalare ai fratelli Messner l'evoluzione prevista delle condizioni meteorologiche. Per decenni Reinhold Messner è stato vittima di campagne denigratorie. È stato accusato di aver sacrificato il fratello minore in nome della sua ambizione personale, e incredibilmente le polemiche non si sono placate nemmeno nel momento in cui il Nanga Parbat ha restituito i resti mortali di Günther esattamente dove il fratello aveva detto che dovevano essere, e la versione di Reinhold Messner è stata confermata in sede giudiziaria… Razzo rosso sul Nanga Parbat, il diario di Messner ripubblicato dopo decenni con una prefazione dell'autore e splendide fotografie, è ormai diventato uno dei più celebri ed emozionanti libri di alpinismo.
22,00

K2. La montagna più pericolosa della Terra

K2. La montagna più pericolosa della Terra

Ed Viesturs

Libro: Libro rilegato

editore: Corbaccio

anno edizione: 2010

pagine: 363

Con i suoi 8611 metri il K2 è la seconda montagna della Terra, nonché la più irraggiungibile. Quattro volte più mortale dell'Everest, il K2 ha reclamato il sacrificio di settantasette vite umane dal 1954, quando fu "conquistata" per la prima volta. Nell'agosto del 2008 undici alpinisti morirono in quella che è stata la sua più grande tragedia: ciononostante il K2 rimane la vetta più ambita dagli alpinisti di tutto il mondo, il Sacro Graal dell'alpinismo, come amava definirla Ed Viesturs prima di affrontarla. In questo libro Viesturs narra la storia alpinistica del K2 e, raccontando i successi e i tragici insuccessi di cui questa storia è costellata, si confronta con le questioni fondamentali poste dall'alpinismo: la valutazione dei rischi, l'ambizione, la lealtà, lo spirito di sacrificio e il prezzo della gloria. Ed Viesturs ha tutte le carte in regola per parlare di queste cose; è uno dei più grandi alpinisti viventi e, nel 1992, insieme a Scott Fischer ha salito il K2 ed è stato travolto da una valanga, ma fortunatamente è riuscito a frenare la sua rovinosa discesa conficcando la sua piccozza nella neve e arrestando anche la caduta del compagno di cordata.
19,60

La montagna a modo mio

La montagna a modo mio

Reinhold Messner

Libro: Copertina rigida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2009

pagine: 357

"La montagna a modo mio" riassume il pensiero di Messner sulla vita che ha scelto. Racconta senza veli le sue idee più radicate e profonde sulla natura e sull'essenza dell'alpinismo, sull'andarsene e sul tornare, sulla motivazione e sulla realizzazione, sul percorso verso l'interiorità. In questo libro vengono toccati tutti i grandi temi: i primi successi in campo alpinistico, la rivoluzione dello stile alpino, i grandi risultati, la fama internazionale dopo la salita del monte Everest senza fare ricorso all'ossigeno, il ciclo degli ottomila, le spedizioni attraverso i deserti del mondo, il suo impegno sociale e politico, la fondazione di musei, ma anche la sua vulnerabilità di fronte alle polemiche seguite alla morte del fratello sul Nanga Parbat. Molte sono le interviste raccolte, che si fondono armoniosamente con altri testi di Messner, resoconti di spedizioni, reportage, articoli, attraverso i quali è possibile scoprire un uomo sorprendente che obbedisce sempre e solo alla sua legge interiore: la vita straordinaria di un idealista con i piedi ben piantati per terra, che ha cercato e percorso le creste più elevate così come gli abissi più profondi.
19,60

La montagna ed io

La montagna ed io

Alexander Huber

Libro: Copertina rigida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2009

pagine: 270

Alexander Huber: la perfetta armonia fra corpo e mente. A undici anni ha affrontato il suo primo quattromila, dal 1998 è arrampicatore professionista ed è considerato uno dei più bravi alpinisti al mondo. Con il fratello Thomas forma la famosa cordata Huberbuam ("i ragazzi Huber"). Insieme, Alexander e Thomas ottengono risultati straordinari, sulle grandi montagne del mondo così come sulle big wall della Yosemite Valley. Alexander è considerato uno dei pionieri dell'undicesimo grado nell'arrampicata sportiva e ha ripetutamente riscosso stupore e ammirazione con i suoi free solo mozzafiato. In questa appassionante autobiografia, Alexander Huber racconta i suoi successi più importanti, le sconfitte, le scelte giuste e quelle sbagliate, e mette a nudo i propri limiti - proprio lui che ha aperto parecchie vie spettacolari sulla roccia, che affascina con la sua creatività e caparbietà e sorprende per il modo in cui affronta il rischio. Parla di senso di responsabilità, delle tendenze più recenti nel mondo dell'alpinismo e di come il futuro degli sport alpini vada tutelato, tutti temi che emergono con immediatezza anche dalle conversazioni, che Alexander Huber ripropone nel suo libro, fra la giornalista Karin Steinbach e le persone - parenti e amici - che lo conoscono da vicino.
19,60

Malato di montagna

Malato di montagna

Hans Kammerlander

Libro: Copertina rigida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2009

pagine: 262

Chi è quest'uomo che non teme alcun rischio e che in montagna ha prestazioni quasi disumane? È lui stesso a parlarci di sé, a raccontarci la sua storia e il perché l'avventura estrema sia diventata per lui uno stile di vita. Hans Kammerlander ha cominciato a scrivere questo libro al campo base del Kanchenjunga, il primo dei tre ottomila che voleva scalare nella primavera del 1998, e lo ha continuato in ospedale dopo aver dovuto interrompere la sua "Trilogia" himalayana dal momento che, durante la sua discesa dalla montagna, gli si erano congelate le dita dei piedi. Ci racconta in modo coinvolgente la sua vita tra roccia e ghiacci, le sue avventure nella zona della morte, e della sua passione per la montagna che lo ha condotto, fin da giovanissimo, sulle più impervie pareti e sulle cime più alte del mondo.
19,90

Fiume di sangue. Un viaggio nel cuore infranto dell'Africa

Fiume di sangue. Un viaggio nel cuore infranto dell'Africa

Tim Butcher

Libro: Copertina rigida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2009

pagine: 399

Quando venne nominato corrispondente dall'Africa per il Daily Telegraph, Tim Butcher lesse il maggior numero di libri e articoli sull'argomento. L'unica costante che trovò nella tormentata storia di un continente dimenticato dalla crudeltà dei colonialisti belgi fino agli eccessi apocalittici di politici senza scrupoli -, di cui il Congo è l'emblema, fu il pesante fardello di sofferenza umana inflitto a generazioni di africani che sembrano condannati a vivere in un paese in cui le normali regole di sviluppo e progresso non sono ammesse. Ma ciò che fece crescere l'interesse di Tim per il Congo fu la scoperta che un altro reporter, Henry Morton Stanley, era stato inviato in Africa dal Telegraph più di un secolo prima. Per di più sua madre da bambino gli aveva raccontato di un viaggio che lei aveva fatto negli anni Cinquanta sul fiume Congo con un'amica. Per Tim il Congo diventa il totem che simboleggia l'Africa come continente mancato. In breve decide che la sua missione è partire sulle orme di Stanley per ripercorrere la rotta originale dell'esploratore, ma da solo. Zaino in spalla e poche migliaia di dollari nascosti negli stivali, dopo aver a lungo studiato le mappe dell'epoca coloniale e aver preso contatti con vari leader ribelli, Tim parte per il suo viaggio. Per tanti si tratta di un'avventura folle e suicida, ma Tim dentro di sé sa che per disfarsi del suo sguardo di sufficienza sull'Africa moderna e comprenderla correttamente, deve recarsi proprio lì dove tutto era cominciato.
20,00

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