Corbaccio: Exploits
Quando il rischio è vita
Carlo Mauri
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2015
pagine: 240
"Penso e scrivo la mia storia, come se scrivessi e pensassi di un altro uomo... o meglio di altri uomini, di tanti quanti in ogni atto, avvenimento, caso o avventura si sono trasfigurati in me: diventando un alpinista delle Alpi, uno sherpa sull'Himalaya, un eschimese in Groenlandia, un discendente degli Incas sulle Ande, un masai sul Kilimangiaro, un uomo primitivo fra gli indiani d'Amazzonia e fra gli aborigeni del deserto australiano. A volte, per adattarmi all'ambiente, ho dimenticato la mia cultura e sono sopravvissuto meglio con il solo istinto: come un animale; ho immaginato di essere un pinguino all'Antartide e anche un delfino, quando navigavo a vela nelle acque tempestose di Capo Horn... "Così non pongo limiti all'esistenza e proseguo, resisto, superando il caso che sembrava incredibile: in questo modo si compie il miracolo di scoprirmi la forza che genera in me la "Fede", che è fiducia, lealtà, impegno e adesione fervida a un ideale. È una forza misteriosa, che hanno certi popoli del deserto o della foresta, e anche i pescatori in mare, e i contadini sulla loro terra e tutti gli uomini nella loro infanzia e che poi lasciano condizionare e atrofizzare insieme con gli altri cinque sensi e con la fantasia." Alpinista, viaggiatore, navigatore ed esploratore, Carlo Mauri fu soprattutto un uomo dalla curiosità insaziabile nei confronti del mondo e degli uomini che lo abitano.
Due e un ottomila. Gasherbrum I e II in stile alpino
Reinhold Messner
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2015
pagine: 271
Nel 1975 sembrava una follia: salire un ottomila in due senza ossigeno e in stile alpino. In «La vita secondo me» Messner accenna all'impresa su cui ha costruito la sua fama e la sua filosofia di vita: il Gasherbrum I, salito insieme al compagno di cordata Peter Habeler. Ma al resoconto dettagliato e straordinariamente avvincente di questa impresa, inizialmente sbeffeggiata e addirittura osteggiata da tutto l'ambiente alpinistico, dedica ora un libro intero: «Due e un ottomila». Un libro in cui parla non solo del Gasherbrum I ma anche della traversata dei due Gasherbrum compiuta con Hans Kammerlander nel 1984 - sempre senza portatori e senza ossigeno - quando i due «mostri sacri» dell'alpinismo contemporaneo erano due pionieri che sapevano osare e vedere lontano.
Inferno bianco. Dodici alpinisti, una tempesta artica sulla vetta del McKinley, un soccorso quasi impossibile
Andy Hall
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2014
pagine: 360
Quell'estate, mentre i "Beatles" cantavano "Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band" e gli hippies giravano il mondo al motto di Love & Peace, i dodici ragazzi della spedizione Wilcox avevano deciso di puntare molto in alto, alla cima del McKinley. L'organizzatore della spedizione era Joe Wilcox, laureato alla Brigham Young University, che era riuscito a mettere insieme una squadra di alpinisti tanto entusiasta quanto eterogenea. Durante la salita avevano dovuto affrontare problemi di acclimatamento, l'esplosione di un fornello da campo, la caduta in un crepaccio... tutti piccoli inconvenienti, tuttavia, di fronte alla tempesta artica che il 18 luglio si scatenò sulla vetta del McKinley. A 6100 metri di altitudine, gli alpinisti dovettero affrontare venti a 450 chilometri orari in grado di congelare la carne viva in pochi minuti. E tutto senza l'equipaggiamento tecnico dei nostri giorni. Solo cinque di loro si salvarono. La spedizione divenne tristemente famosa nel mondo, stampa e televisioni ne parlarono a lungo, ma tanti aspetti rimasero in ombra. Andy Hall, giornalista e figlio dell'allora direttore del Denali National Park, ha raccolto le testimonianze dei sopravvissuti, ha trovato documenti che sembravano perduti, ha ascoltato le registrazioni di tutte le comunicazioni radio.
La vita secondo me
Reinhold Messner
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2014
pagine: 336
Cosa significa la parola patria? Quanta libertà deve avere un bambino? Paura, egoismo, istinto sono caratteristiche umane necessarie per sopravvivere in certe condizioni? Reinhold Messner scrive il suo personale "lessico" di vita che lo ha portato a trasformarsi da ragazzino di un paesino di montagna nel più grande esploratore e alpinista dei nostri tempi, nonché uomo politico, coltivatore, creatore di musei unici al mondo, marito e padre. Nel corso delle sue innumerevoli spedizioni ha capito cosa serve veramente per sopravvivere in situazioni estreme. Nel corso della sua vita ha capito l'importanza di affermare la propria individualità nel modo più consono a se stesso, cercando con forza un senso in tutto ciò che fa, spesso combattendo contro pregiudizi e critiche feroci. E con il bagaglio di esperienza di chi ha affrontato la natura nelle sue manifestazioni più pericolose, parla di ambizione e pudore, incubi e vecchiaia, di capacità di reinventarsi e di accettare la vita che ci aspetta. Con sincerità e con una convinzione che si è rafforzata negli anni, Reinhold Messner racconta l'essenza della sua esperienza di vita in settanta parole chiave, settanta momenti, settanta riflessioni che coprono l'intero arco della vita.
In viaggio con l'Infame. Sulle tracce dell'uomo che inventò il Brasile
Paolo Brovelli
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2014
pagine: 468
Quello che avete tra le mani è un libro di viaggio che nasce da un sogno scaturito dall'avventura epica d'un uomo vissuto tanto tempo fa. Una storia doppia, quindi: quella dell'autore, protagonista di tutte le situazioni, reali, leggendarie, oniriche, e quella della sua controparte barocca, Antonio Raposo Tavares. Affascinato dalla sua figura e dalle imprese dei bandeirantes, masnadieri paulisti che nel Cinque e nel Seicento esplorarono il continente alla ricerca di schiavi e di ricchezze, alla fine del 2007 Paolo Brovelli si mette sulle tracce di una delle spedizioni di Tavares, la più lunga e complessa mai realizzata nel continente americano, condensando in due mesi di viaggio i diecimila chilometri che il portoghese percorse in poco più di tre anni, tra la fine del 1647 e l'inizio del 1651. Due avventure parallele e complementari che si muovono tra passato e presente, tra un'America del Sud misteriosa, piena di villaggi e di guerrieri, di gesuiti e di antropofagi, e un'altra, fatta di persone e di storie di oggi, di volti e di sorrisi. Attraverso il suo viaggio, l'autore ci guida per uno dei periodi più 'oscuri', ma anche più importanti della storia brasiliana, nel pieno delle lotte tra Spagna e Portogallo per il possesso del continente, mostrandoci, nel contempo splendori e miserie del Brasile del Duemila. Il Brasile di oggi, con i suoi progressi e i suoi chiaroscuri. Attualità, storia, geografia, avventura, ma soprattutto impressioni, persone, storie, vita... viaggio.
Tutti gli uomini del K2
Mirella Tenderini
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2014
pagine: 198
C'è il K2 del Duca degli Abruzzi, quello di Houston, quello di Desio, di Bonatti, di Diemberger, di Viesturs. Ogni salita è una storia a sé, un'avventura diversa da tutte le altre. In questo libro, invece, Mirella Tenderini racconta "la montagna"; è lei la protagonista e l'artefice del destino di centinaia di uomini che da secoli l'hanno ammirata, idolatrata, o salita, esplorata, oppure ancora conquistata, espugnata. In quest'ultima accezione il K2 è la montagna degli italiani e la spedizione guidata da Desio nel 1954 è uno spartiacque nella storia del K2 e delle spedizioni alpinistiche. Il modo in cui fu condotta e le polemiche che ha scatenato sono tutt'ora materia incandescente che ha ancora tanti lati oscuri e che l'autrice riesce a mettere a fuoco ripercorrendo tutte le tappe che portarono alla "conquista". Una storia di uomini, di rivalità, di generosità e di contrasti, di nazionalismi e individualismi. Una storia sportiva, politica, ma soprattutto la storia dell'Ottomila più difficile della Terra.
Cho Oyu. La dea turchese
Reinhold Messner
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2013
pagine: 293
II Cho Oyu, 8201 metri, per i tibetani è la Dea Turchese. Gli europei ne conoscono l'esistenza solo dal 1921, ma oggi è la meta più frequentata dagli alpinisti di tutto il mondo dopo l'Everest. Con le consuete maestria e competenza, Messner parla della montagna, degli Sherpa che abitano ai suoi piedi, dell'importanza del Nangpa La, a 6000 metri il più alto passo della Terra, e racconta le imprese alpinistiche che si sono succedute in un secolo di storia. Dai primi tentativi negli anni Cinquanta, fra cui quello di Eric Shipton, fino alla "conquista" nel 1954 ad opera dell'austriaco Tichy, giornalista, geologo e alpinista che, dopo aver viaggiato per decenni con la sua motocicletta in Thailandia, Cina e Tibet e aver esplorato insieme agli Sherpa il Nepal occidentale ancora del tutto ignoto agli europei, salì in cima al Cho Oyu insieme a Joseph Jöchler e allo Sherpa Pasang Dawa Lama in una spedizione leggera e senza ossigeno. Molte altre spedizioni e tentativi si sono da allora succeduti - fra cui la salita di Messner stesso nel 1983 insieme a Michl Dacher e Hans Kammerlander per una via nuova -, molti altri successi e, come sempre nella storia dell'alpinismo himalayano, anche molte tragedie, raccontate con partecipazione e occhio critico dal grande alpinista altoatesino. Con un saggio di Fosco Maraini.
Sulle vie della sete dei ghiacci e dell'oro. Avventure straordinarie di un geologo
Ardito Desio
Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2013
pagine: 376
Il nome di Ardito Desio è associato indissolubilmente alla conquista italiana, avvenuta nel 1954, del K2, la seconda cima al mondo per altezza dopo l'Everest. In patria e nel mondo intero Desio è altresì noto come uno dei più importanti geologi del ventesimo secolo. Ma questo libro rivela anche un altro aspetto di non minore importanza: Ardito Desio è un formidabile narratore e, grazie alla sua natura cosmopolita solidamente ancorata a radici mitteleuropee nonché a un'esistenza avventurosa che ha attraversato tre secoli, il racconto della sua vita assume una dimensione quasi epica e paradigmatica della storia nazionale. Friulano, classe 1897, Desio ha partecipato come volontario alla prima guerra mondiale interrompendo gli studi, è stato prigioniero in Austria e in Boemia e, terminata la guerra, si è laureato in Scienze Naturali. Da allora, la sua carriera di studioso e professore universitario è andata di pari passo con quella di instancabile viaggiatore ed esploratore. Si è sempre considerato un uomo fortunato, ma la sua fortuna è stata sostenuta fino all'ultimo da una ferrea volontà e da un'insaziabile curiosità per il mondo, che si è tradotta di volta in volta in trattati scientifici o nell'organizzazione di viaggi di esplorazione. Oppure, come nel caso di "Sulle vie della sete dei ghiacci e dell'oro", nel racconto di una vita straordinaria che ha contribuito ad allargare gli orizzonti di generazioni di italiani. Con un ricordo della figlia Maria Emanuela Desio.
La carovana del sale
Elena Dak
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2013
pagine: 160
Ogni anno, tra l'autunno e l'inverno, i tuareg dell'Aïr, nel nord del Niger, attraversano il Ténéré verso le saline e le oasi di Bilma e di Fachi con centinaia di dromedari per andare a rifornirsi di sale e di datteri che poi trasporteranno nei paesi del sud per scambiarli con miglio, il cereale sul quale si basa la loro alimentazione. Sono le leggendarie "carovane del sale", che ripercorrono da tempo immemorabile gli stessi itinerari con gli stessi rituali. Da tempo Elena sognava di partecipare a quella straordinaria avventura. Il caso gliene fornì l'occasione e nell'autunno del 2005 si unì a una carovana di trenta uomini con trecento dromedari. Un privilegio non comune, da meritarsi giorno per giorno con grandi fatiche che, nonostante si fosse allenata con impegno, si rivelarono ancor più severe del previsto. Ma niente, neppure la malaria contratta durante il viaggio, riuscì a compromettere la grande avventura.
La grande avventura. Filippo De Filippi e la sua spedizione attraverso le montagne dell'Asia (1913-1914)
Stefano Ardito
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2013
pagine: 240
Nell'agosto 1913 un gruppo di austeri signori attrezzati con pendoli, termometri, palloni sonda e teodoliti, si imbarca a Marsiglia e approda a Bombay per un lungo viaggio nel cuore dell'Asia, destinato a interrompersi inaspettatamente nell'agosto del 1914, con la notizia dello scoppio della guerra in Europa. A ideare e dirigere questa spedizione straordinaria è il quarantaquattrenne medico torinese Filippo De Filippi, già noto nel mondo dei viaggiatori dell'epoca per aver accompagnato il Duca degli Abruzzi in Alaska e al K2. De Filippi e i suoi compagni esplorano le valli del Karakorum, dell'Himalaya occidentale e del Turkestan cinese, facendo tappa a Skardu, a Leh, sul ghiacciaio Rimu, sull'altopiano del Dèpsang e a Kashgar, in pieno deserto del Taklamakan: luoghi dai nomi ancor oggi non del tutto familiari, ma che ai primi del Novecento significano un tuffo nell'ignoto. La passione che li muove ha molte componenti: spirito di avventura, rigore scientifico, curiosità tutta umanistica per i popoli e le culture che incontreranno per via. Mappano territori inesplorati, raccolgono campioni di rocce, effettuano rilevazioni gravimetriche, studiano le società e le economie locali di Baiti, Ladakhi, Uiguri, Kirghisi... Eredi di Marco Polo, apriranno la strada ad altri grandi viaggiatori del Novecento come Ardito Desio. E il loro viaggio, anche se si è concluso in maniera imprevista, resta una "grande avventura" che a cent'anni di distanza continua a interessare e affascinare.
La libertà di andare dove voglio. La mia vita di alpinista
Reinhold Messner
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2013
pagine: 472
La prima vita di Reinhold Messner: l'alpinista. Dalle Odle, le Dolomiti di casa, ai 14 ottomila, Messner racconta le sue imprese straordinarie dal punto di vista dell'alpinista che sa di aver cambiato per sempre il modo di andare in montagna: muovendosi con estrema agilità organizzativa e con una velocità fino a quel momento impensabile, riducendo al minimo i supporti tecnologici e rispettando al massimo l'ambiente. Come in altri libri «introspettivi», qualiLa mia vita al limite, Messner rende il lettore partecipe delle sue riflessioni: l'incontenibile bisogno di libertà e la continua necessità di mettersi alla prova, il mistero e l'imprevedibilità della natura, il peso della responsabilità, l'intesa con i compagni di cordata, l'amicizia e i litigi… La libertà di andare dove voglio è in primo luogo la straordinaria testimonianza di un uomo che ha sempre vissuto le imprese in montagna come altrettante tappe di un cammino di conoscenza.
Le grandi pareti Nord. Cervino, Grandes Jorasses, Eiger
Rainer Rettner
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2012
pagine: 256
Negli anni Trenta del Novecento erano considerate i tre grandi problemi insoluti delle Alpi: le pareti nord di Cervino, Crandes Jorasses e Eiger. E, a causa delle vicende spesso drammatiche legate alla storia della loro "conquista", hanno mantenuto fino a oggi un fascino e un interesse che va ben oltre la cerchia degli specialisti. Sono diventate il simbolo di un periodo di rapidi cambiamenti e innovazioni nella storia dell'alpinismo e, al tempo stesso, hanno contribuito ad avviare un'accesa discussione sul significato dell'arrampicata nelle sue forme più estreme. Nell'agosto del 1931 i fratelli Franz e Toni Schmid, di Monaco di Baviera, salirono l'elegante e sinuosa parete nord del Cervino, alta 1100 metri. Da quel momento si sviluppò una vera e propria competizione per la prima salita della nord delle Grandes Jorasses: il traguardo più estremo per gli alpinisti di punta di quegli anni. Rudolf Peters e Martin Meier, anche loro di Monaco, furono gli artefici di questo grande successo, ottenuto sullo Sperone Croz. Dopo una serie di incidenti particolarmente tragici, nell'estate del 1938 anche l'imponente parete nord dell'Eiger, 1800 metri, fu "conquistata". I nomi dei primi salitori tedeschi e austriaci, Anderl Heckmair, Ludwig Vörg, Fritz Kasparek e Heinrich Harrer, fecero il giro del mondo. Infine anche gli alpinisti italiani, altrettanto forti, apposero la loro firma a una grande impresa: Riccardo Cassin, insieme a Gino Esposito e Uso Tizzoni, salì lo Sperone Walker alle Grandes Jorasses.