Del Vecchio Editore: Formebrevi
Fiumi
Martin Michael Driessen
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2020
pagine: 170
Un attore alcolizzato ridiscende un fiume impetuoso combattendo allo stesso tempo contro la corrente e contro i demoni che minacciano di allontanarlo dalla sua stessa vita. Due ragazzi molto diversi tra loro, ma legati da un profondo affetto reciproco, sognano di poter vivere vite diverse, meno piccine. Sognando un viaggio che conduca alla fine del fiume, oltre i confini conosciuti, o la libertà di esplorare un sentimento tanto vero e giusto quanto sconveniente, i due ragazzi seguiranno il corso del fiume, impotenti di fronte allo scorrere di questo come all'incombere della Storia. In una valle che appare incontaminata e fuori dal tempo, due famiglie, divise dalla religione come da un fiume senza nome, combattono una faida antica senza inizio né fine. Questi tre racconti spaziano tra tempi e luoghi diversi, ma sono connessi e sostenuti dall'imprevedibilità e dalla languida bellezza dei fiumi. Con una coralità degna di un romanzo, i personaggi tracciano percorsi narrativi che procedono da una dimensione intima e individuale ad una collettiva, fanno di ogni istanza privata una questione universale, sfuggendo quindi ad ogni banale spinta ombelicale.
Lasci la stanza com'è
Amilcar Bettega
Libro: Libro in brossura
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2020
pagine: 201
Ogni racconto di questa raccolta apre per il lettore un ventaglio di interpretazioni potenzialmente infinito, gli elementi ricorrenti diventano indizi da seguire per giungere ogni volta ad una soluzione nuova. Il realismo quasi soffocante dei primi racconti lascia pian piano posto ad elementi sempre meno contestualizzabili, fino a sfociare apertamente nella narrazione onirica, in un continuo crescendo di kafkiana surrealtà. Così ci troviamo catapultati in un mondo in cui gli uomini vivono con un animale totem aggrappato alle spalle e in cui le planimetrie di città e case mutano continuamente. Narrazioni in cui i personaggi possono correre fino a desiderare di scoppiare, o combattere un qualcuno sconosciuto, per un motivo sconosciuto, per poter stare in pace in un posto che non gli appartiene. Con un'ironia caustica, che non tradisce alcuna pietà, l'autore racconta le grandi e piccole assurdità del mondo contemporaneo, svela la mancanza di empatia e quindi la crudeltà e l'egoismo di esseri umani la cui natura dovrebbe essere squisitamente politica, ma che malati e corrotti si abbandonano alla solitudine e all'inedia. Con un potenziale immaginifico deflagrante Bettega delinea i tratti di una realtà dalle infinite possibilità in cui il vero orrore risiede nel voler chiudere fuori la bellezza e la grandezza accontentandosi di ciò che di piccolo e meschino salta agli occhi. Come un regista alle prese con un unico lunghissimo piano sequenza, l'autore ci conduce all'interno di un mondo che si fa sempre più intimo e allo stesso tempo acquisisce un valore universale.
Il buio e altre storie d'amore
Deborah Willis
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2019
pagine: 304
Deborah Willis ritorna con una nuova raccolta che allarga la nostra percezione delle molteplici possibilità dell'amore. I personaggi di questi tredici racconti magistrali e coinvolgenti si muovono sul bordo del rischio, nel rincorrersi di sogno e realtà, dove ogni cosa è abitata dalle innumerevoli forme dell'esistenza. La danzata di uno spacciatore si prepara per la prima missione con equipaggio umano su Marte. Una ragazza si innamora di un uomo che vuole trasformarla in un uccello. Una moglie si imbatte in un buco aperto nel pavimento della casa che condivide con il proprio marito, un buco che solo lei può vedere. Venati di nostalgia e umorismo, ancorati a relazioni fuori dagli schemi - un uomo e il suo animale domestico, un alcolista e il suo sponsor, un migrante muto e un giornalista - i personaggi di questi racconti mostrano come l'amore sia il tessuto connettivo che ci lega gli uni agli altri, e tutti alla trama complessa del mondo.
Il karma del pinolo
Bigio
Libro: Libro in brossura
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2015
pagine: 220
Dall'agghiacciante possibilità del male alla lucidissima visione dell'essere umano di un paziente psichiatrico che si crede Dio; dal mistero d'un singolare negozio di tè alla banalità di una gita in campagna. E ancora: cosa ci fa un gruppo di angeli nel soggiorno di una tranquilla vecchietta? Com'è possibile che le persone spariscano una a una da un quieto ufficetto postale di provincia? E quale evento straordinario ha fatto riversare in strada l'intera cittadinanza, le televisioni e le autorità locali?
I mondi reali
Abelardo Castillo
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2015
pagine: 261
Vecchiette multimilionarie, barboni, adolescenti, criminali, i personaggi più disparati prendono vita nei racconti di Castillo, perfettamente intagliati nel linguaggio, riportando continuamente in primo piano lo sfondo di un'Argentina nitidissima e insieme fuori dal tempo. Storie perturbanti, kafkiane, del "limite", che hanno indotto la maggior parte dei critici a definire Castillo il più diretto erede di Julio Cortázar. In alcune storie, elementi fantastici si congiungono a quelli umoristico-polizieschi o, ancora, è la vita di coppia che si fa simbolo della battaglia di sopravvivenza quotidiana. Ma per quanto le storie dei cuentos siano attraenti e originali, è lo stile inconfondibile di Castillo a dominare la scena. Una lingua semplice, incisiva ed elegantissima, che danza tra registri colloquiali, linguaggio infantile, monologo allucinato, ma senza mai rinunciare alla coloritura porteña. Ecco che figure e caratteri si distinguono mano a mano nell'affresco, contribuendo alla definizione di un'immagine complessa, permeata da un'ironia grottesca che fa riflettere inevitabilmente sulla condizione dell'uomo contemporaneo e sulle infinite possibilità del reale.
La stella del vespro
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2015
pagine: 280
Un'inedita e struggente Colette si racconta in questa raccolta, pubblicata per la prima volta nel 1946, lungo frammenti scritti con la cura e la sofisticatezza a cui ormai ha abituato i suoi lettori e di cui è diventata maestra; gli avvenimenti e le osservazioni della vita quotidiana; i capricci di primavera; i viavai del compagno; le visite che riceve; le audizioni per la riduzione teatrale de "La Seconde"; l'impegno a raccogliere tutte le sue opere per il progetto "Oeuvre complète" per l'editore Le Fleuron; l'Académie Française. Ormai immobilizzata dalla vecchiaia, dal peso e dall'artrosi, osserva il cielo, il succedersi al giorno della luna o del vespro nel quadrato ritagliato dalle finestre della sua grande casa a Palais-Royal. Leggiamo una Colette malinconica e meditativa, chiusa nel suo appartamento, in cui riceve, mangia, scrive e legge: evoca i ricordi dai tempi della guerra, medita sulla sua condizione di invalidità e i suoi nuovi rapporti con il mondo da scrittrice "nota e riconosciuta" e, amabilmente, conversa con le sue care presenze, con gli esseri da lei sempre amati - appassionatamente o teneramente - come la madre Sido; la figlia di cui evoca il ricordo della nascita nel 1913; Bertrand; l'ex marito Henry de Jouvenel; Polaire; il migliore amico nonché terzo e ultimo marito Maurice Goudeket; il giovane reporter che va a intervistarla...
Tutameia. Terze storie
João Guimarães Rosa
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2015
pagine: 282
"Tutameia. Terze storie" è un insieme di brevi testi che esalta le caratteristiche più peculiari e affascinanti della scrittura di Guimaraes Rosa in un genere distante dalle lunghe narrazioni con cui si è soliti identificare l'autore di "Grande Sertao". Un'infinità di personaggi e approcci letterari, di immagini, luoghi, percezioni: donne che per raffreddare l'ardore dei compagni somministrano droghe e poi con aria virginale inducono alla lussuria, assassinii, amori e gioie sullo sfondo di miserie e ricchezze che non hanno nulla a che fare con il denaro. E ancora: la regione del Centro-Oeste, il sertao minerario, le fazendas, i piccoli paesi, le grandi fattorie e i loro mandriani. Quaranta racconti brevi e quattro prefazioni "a malapena non narrative" che rendono l'insieme un meccanismo perfetto, in cui tutto è connesso e intriso di senso, dall'indice alle epigrafi, e in cui ogni parola si connette a ogni altra come in una perfetta ragnatela inondata da gocce di pioggia che al sole muta continuamente luminosità e forma.
Le stanze dei fantasmi
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2014
pagine: 237
In una vecchia casa di campagna Joe e Patty decidono di invitare un gruppo di amici per vivacizzare le loro giornate. Una coppia affiatata, un giovanotto brillante, una femminista convinta, un ex marinaio col suo compagno di avventure e un avvocato di successo rispondono all'invito, e finiscono per partecipare a un singolare "ritiro" in una classica location alla Poe: una villa isolata e popolata di presenze dall'oltretomba. Vivranno per tre mesi insieme, lontani dal mondo, avendo la possibilità di scoprire quale fantasma abita la loro stanza (e la loro vita), senza mai farne parola. Soltanto alla fine si riuniranno per raccontarsi ciò che hanno visto e udito, come in un inquietante Decameron. Regista dell'esperimento è Joe, alter-ego dello stesso Dickens. "Le stanze dei fantasmi" è un modernissimo romanzo a cornice, che inanella una serie di storie pubblicate su "All the Year Round" nel 1859, a cura di Charles Dickens. Con la sua consueta ironia ai limiti della satira e con il pretesto degli spettri, il più famoso scrittore vittoriano compone un nutrito campionario delle fobie e delle nevrosi dei suoi contemporanei.
Storie strane
Villy Sorensen
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2014
pagine: 238
"Storie strane" attirò immediatamente l'attenzione dei lettori e in fretta su però i confini della Danimarca. Si trattava, almeno in apparenza, di un netto distacco dalla narrativa danese, espressione di una generazione che aveva vissuto lo smarrimento della guerra e del dopoguerra. Scritte in uno stile a tratti semplice e ironico, vicino a quello delle fiabe di Andersen, altre volte esplicitamente kafkiano, toccano temi quotidiani, storici, o anche di derivazione biblica: spesso metafore dei conflitti psicologici o dell'inadeguatezza dell'individuo a vivere serenamente nella società; rovesciano le prospettive e lasciano emergere l'assurdità della costrizione dell'uomo in schemi e pastoie che non gli sono propri e impediscono alla persona la sua vera realizzazione. Appare tipica, in questi racconti, la contrapposizione di due figure complementari che si rivelano veri e propri doppelgänger: un mondo popolato di uomini sdoppiati per la mancanza di libertà necessaria all'armonico sviluppo della personalità. Una disarmonia caratteristica delle nevrosi del nostro tempo e della complessità superficiale della nostra società, che ci vorrebbe adattati e proni alle dinamiche violente che ci inducono a fermarci alla superficie oleosa degli eventi, invischiati nella tristezza di una quotidianità senza sbocco né senso. E allora mostrare le crepe per permetterci di ricomporre il mondo appare come un compito irrealizzabile. Invece, è un compito che la letteratura può assolvere.
Acqueforti di Buenos Aires
Roberto Arlt
Libro: Libro in brossura
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2014
pagine: 304
Scritte nel 1933 le "Acqueforti di Buenos Aires" raccolgono immagini e percezioni della metamorfosi della capitale argentina in metropoli moderna. Arlt richiama nel titolo la stupefacente esattezza e la portata narrativa delle piccole acqueforti in voga nel Seicento, a opera di grandi pittori come Rembrandt: il linguaggio asciutto e il registro essenziale rendono alla narrazione la stessa sottile stilizzazione e l'attenzione ai particolari. Borseggiatori, mendicanti, oscure presenze e gente comune formano un affresco a tinte forti in cui Arlt mette in dubbio la necessità e le modalità della modernizzazione: l'arrivo della corrente elettrica, il telefono, gli edifici nuovi che non riconoscono più a quelli vecchi alcuna funzione pratica né decorativa, ridotti a ruderi di un passato che si rifiuta di essere cancellato, ma che pare non voler prendere parte alla costruzione del futuro. Con accenti talvolta grotteschi Arlt applica lo "sguardo dell'outsider"; lucido, addolorato e ironico insieme, osserva il corpo stesso della città, che si fa essere pulsante, e nella sua trasformazione inghiotte e sputa parti di materia che lo circondano e che ne costituiscono l'essenza più vera.
L'uomo è buono
Leonhard Frank
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2014
pagine: 324
"L'origine del male" e "L'uomo è buono" vengono scritti ed elaborati nel primo anno della Grande Guerra. Leonhard Frank non cede alla mitizzazione del progresso, della potenza, dell'organizzazione e della necessità della guerra e decostruisce, nelle sue novelle, i percorsi che hanno portato alla tragedia: la tendenza alla sopraffazione e la propensione all'adattamento, alla conservazione dello stato delle cose per timore della sofferenza, il pessimismo. In "L'origine del male" Anton Seiler, un poeta messo a dura prova dagli eventi della vita eppure ancora fedele ai propri ideali, sente la necessità enigmatica di tornare nella sua città natale dove incontra per caso il suo sadico maestro di scuola. Un tentativo di riconciliazione si trasforma in delitto, e il poeta viene arrestato. Rischia la pena di morte. Sarà lo svolgimento del processo a farci conoscere la vera origine del crimine e le sue conseguenze. "L'uomo è buono" è un ciclo di cinque novelle: in ognuna un protagonista ci trasporta nella sua visione della guerra e della sofferenza. La sciagura e il dolore, mascherati da onore e sacrificio, vengono qui svelati in tutta la loro indigesta oggettività. La narrazione scoperchia il vaso di Pandora per affrontare la realtà dei mali uno a uno, in un energico slancio verso la reazione, verso l'ottimismo e la presa di coscienza della forza del singolo, perché "l'uomo potrà essere e sarà umano quando non sarà più costretto all'inumanità".
La ragazza del cinema
Marguerite Duras
Libro: Libro in brossura
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2014
pagine: 109
Un inedito di Marguerite Duras, "Il camion", si accosta in un unico piano-sequenza al più noto "Agatha": la conferma della coerenza e dell'acutezza di una grande osservatrice dell'umanità. Nei testi, la struttura cinematografica conferisce ancora maggior densità alle parole, che diventano il sottofondo musicale del tempo che scorre. In "Agatha" un uomo ritrova la sorella che non vede da anni, nella casa al mare. Si svela pian piano il ricordo delle estati da adolescenti, dell'inquieto desiderio che aleggiava tra i due, intessuto della voglia di partire, di andare via. Un impeto incestuoso narrato come un amore puro e irrealizzabile, vissuto come assoluto, al limite della realtà possibile. L'azione de "Il camion" si svolge tutta in una stanza: Gerard Depardieu e Marguerite Duras leggono la storia di una donna che ogni sera si fa dare un passaggio su un camion diverso e ogni sera racconta all'autista, che non la ascolta mai, la sua vita, per la prima volta. Tra i due personaggi, in salotto, le storie sembrano acquisire forma materiale insieme alla donna che le narra, in una tensione irrisolta e terribilmente perturbante.