Donzelli: Saggi. Autonomie
Le province d'Italia. Storie, spazi, economie
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2013
Contiene i seguenti volumi: "Le province dall'Unità alla Repubblica delle autonomie" a cura di Ida Nicotra; "La finanza provinciale nei centocinquanta anni dell'Italia unita" a cura di Giuseppe Franco Ferrari; "Province e funzioni di area vasta" a cura di Stelio Mangiameli.
Istituzioni locali, performance, trasparenza
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2011
pagine: 400
La formazione della dirigenza locale in Europa
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2011
pagine: VIII-248
Il volume affronta un problema decisivo per il funzionamento delle amministrazioni locali, quello della formazione della dirigenza, e prospetta un nuovo approccio alla questione sulla base dell'esame dei sistemi utilizzati in altri paesi europei. È stata quindi realizzata una ricerca nella quale si sono analizzati il rapporto tra decentramento e formazione e le metodologie di formazione all'accesso al pubblico impiego locale in alcuni paesi europei. L'indagine ha messo in risalto che le iniziative in tal senso si indirizzano verso la formazione continua e che le migliori performance sono quelle in cui a livello locale è prevista la formazione iniziale. Dopo una carrellata generale sulla situazione europea, si sono approfonditi i casi di Germania, Francia e Svizzera. Nell'ambito della ricerca è stato poi promosso un incontro di esperti dei tre paesi con quelli italiani per verificare il grado di comunicabilità delle esperienze: rispetto al contesto europeo preso in esame, quello italiano rivela una profonda difformità in quanto, sebbene anche in Italia esista un sistema di formazione iniziale per l'amministrazione centrale (curato dalla SSPA), tuttavia per le amministrazioni locali esso è limitato alla figura dei segretari comunali e provinciali. Non esiste invece alcuna formazione d'accesso per la dirigenza locale che, in pratica, è realizzata solo informalmente per «accompagnamento».
Il cantiere federale
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2011
pagine: 288
Comuni e province sono ormai abbandonati a se stessi in un sistema sempre più complesso e articolato, caratterizzato da una rete di reciproche influenze e interdipendenze. È questo uno dei principali effetti della riforma del 2001 del Titolo V: la frammentazione delle competenze normative in materia di ordinamento degli enti locali. Si è prodotto il superamento del potere ordinamentale generale e uniformante dello Stato e si è creata una situazione in cui è arduo stabilire di volta in volta quale sia il «garante» degli enti locali: a volte lo Stato, a volte le regioni. Proprio quest'ultima è la strada che sembra essere quella maggiormente battuta. Vi sono infatti spazi di intervento che la riforma attribuisce, oltre che alla potestà normativa locale, anche alle regioni; spazi che potrebbero aprire la strada a una differenziazione dei sistemi regionali delle autonomie locali. È questo il cantiere ancora aperto in cui prendono corpo, seppur lentamente, i tentativi di dare attuazione alla recente riforma costituzionale. Che si tratti comunque di un percorso accidentato è testimoniato dai ripetuti interventi della Corte costituzionale, che ha sanzionato l'illegittimità di alcune leggi regionali. Questione fondamentale è interrogarsi su quali siano gli strumenti e le modalità da porre a presidio dell'autonomia locale, in uno scenario delimitato
Formare per riformare
Ida Nicotra, Paolo Zocchi
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2009
pagine: 224
Storie di sindaci per la storia d'Italia
Gaspari, Forlenza
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2009
pagine: 224
Municipi d'Oriente. Il governo locale in Europa orientale, Asia e Australia
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2008
pagine: 475
Quella del governo locale è oggi una delle più importanti questioni la cui conoscenza è sempre più necessaria per comprendere la varietà e la complessità sia dei vari sistemi politico-istituzionali degli Stati, sia delle società del nostro mondo globalizzato. Questo perché l'amministrazione locale si pone al crocevia tra individui e società, e rappresenta dunque il laboratorio ideale per confrontarsi sul tema dei rapporti tra i vari modelli di circolazione delle idee e delle leggi. Dopo il primo volume di questa collana, "Municipi d'Occidente" dedicato agli ordinamenti giuridici di matrice occidentale, Europa e Americhe - un'area privilegiata negli studi comparati dell'amministrazione locale - si affronta ora una comparazione per differenze, dei modelli di governo locale lato sensu "orientali", abbracciando ordinamenti appartenenti a famiglie giuridiche, forme di Stato e di governo molto diverse. La conoscenza degli altri attraverso il livello primordiale di organizzazione, quale l'ente locale rappresenta un'opportunità di grande interesse tanto per i teorici quanto per i pratici, in un contesto nel quale le culture si sovrappongono e si fondono, pur mantenendo le loro specificità. Il tema esaminato suscita interesse proprio in relazione al rapporto che intercorre tra geografia e diritto, in cui si evidenziano divergenze di opinione circa la stessa collocazione degli ordinamenti all'interno dell'ambito occidentale o orientale.
Le elezioni amministrative della prima Repubblica. Politica e propaganda locale nell'Italia del secondo dopoguerra (1946-1956)
Rosario Forlenza
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2008
pagine: 258
È a livello locale che i cittadini apprendono la vita politica. E nei comuni che la società entra a contatto con la politica, colta nei meccanismi prosaici e disincantati del suo quotidiano lavorio. Un livello che però, per essere compreso pienamente, va inserito in un quadro generale, perché il locale non esiste senza il nazionale e senza rapporto con esso. E partendo da questi concetti che il volume narra il primo decennio di elezioni amministrative nell'Italia repubblicana. Anzitutto quelle del 1946, che segnarono la rinascita dei partiti e delle istituzioni ma, soprattutto, consegnarono alle donne la possibilità di accedere al voto. Le successive elezioni del 1951 e del 1952 furono invece profondamente influenzate dalla cornice nazionale e internazionale della contrapposizione ideologica, e ancor più lo saranno quelle del 1956: la "grande" politica era arrivata al comune. Attraverso lo studio della propaganda, dei linguaggi e della comunicazione, emergono alcuni temi e problemi della costruzione della democrazia, della partecipazione politica, e le "Italie elettorali": le distinte e complesse identità culturali e geopolitiche della penisola.
L'avvocato delle autonomie. Annibale Gilardoni tra antifascismo e cattolicesimo democratico. Con il carteggio inedito tra Gilardoni e Luigi Sturzo
Oscar Gaspari
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2008
pagine: 238
Annibale Gilardoni e Luigi Sturzo iniziarono a frequentarsi a Roma dal 1916 Gilardoni era segretario dell'Unione delle province d'Italia, avvocato di successo e libero docente all'Università "La Sapienza", e Sturzo vicepresidente dell'Anci e pro-sindaco di Caltagirone. Fu tale l'impressione della sua competenza in materia di autonomie locali, economia e finanza che nel 1919, pur essendo lui estraneo al mondo cattolico, Sturzo lo volle nel Partito popolare, di cui divenne deputato nel 1924. Piero Gobetti, nel 1925, lo segnalò tra gli "uomini nuovi" di quel partito che avrebbero meritato di guidare l'Italia. Redattore de "II Popolo", durante il fascismo denunciò con la stessa fermezza la riduzione dei redditi dei lavoratori e quella dei bilanci di comuni e province, l'orientamento del governo a favore dei grandi capitalisti e lo scandalo delle concessioni petrolifere attribuite alla Sinclair, condividendo con l'amico Giacomo Matteotti l'attenzione alle autonomie locali, alla politica finanziaria e alla corruzione. Aventiniano e antifascista, Gilardoni fu corrispondente di Sturzo in esilio. Le sue lettere narrano l'inconcludente attività politica dell'Aventino e gli esordi del regime fascista. Si tratta di pagine ricche di umanità e piene di sconforto per la tragedia che sentiva incombente; in esse traspare una profonda fede religiosa, che pure non gli impedisce di condannare il "tradimento" del Concordato del 1929.
I segretari comunali. Una storia dell'Italia contemporanea
Oscar Gaspari, Stefano Sepe
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2007
pagine: 272
Come scriveva Augusto Monti nel 1922 su "La Rivoluzione liberale" di Piero Gobetti: "L'Italia non aveva, quando nacque, quella che si chiama l'attrezzatura dello stato moderno: la burocrazia gliel'ha data, la burocrazia è l'attrezzatura moderna dell'Italia, potenza europea. L'Italia non aveva, e neanche ha, una classe dirigente: la burocrazia ha dovuto, purtroppo, fare lei da classe dirigente, ed il prefetto e il segretario comunale hanno di fatto governato l'Italia". Eppure, le vicende dei segretari comunali e provinciali non hanno sinora sollevato particolare interesse tra gli studiosi: accenni, quando ve ne sono, sono perlopiù confinati alle note introduttive delle analisi sull'ordinamento giuridico. Si tratta, nel migliore dei casi, di storia giuridica, limitata all'analisi delle norme e che non si riferisce all'attività concreta ed alle funzioni effettivamente esercitate dai segretari. La scelta di ricostruire una storia della categoria dall'Unità ad oggi colma quindi una significativa lacuna nella storia delle professioni e delle èlites dell'Italia, delineando il ruolo di alcuni tra i protagonisti del processo di nazionalizzazione.
Municipi d'Occidente. Il governo locale in Europa e nelle Americhe
Giorgia Pavani, Lucio Pegoraro
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2006
pagine: 392
Il processo riformatore avviato in Italia a partire dai primi anni novanta ha modificato lo stesso approccio culturale delle istituzioni locali verso la realtà internazionale. Questa novità di approccio non deriva solo dalla "dilatazione" dei compiti affidati ai governi locali o dalla maggiore discrezionalità che caratterizza l'azione degli amministratori. C'è qualcosa di più: si tratta di una dimensione culturale diversa, che s'indirizza alla ricerca e allo studio di altri modelli istituzionali e organizzativi; in sostanza, che cerca di tener conto di esperienze straniere, spingendosi - come affermano Giorgia Pavani e Lucio Pegoraro - oltre l'ortus conclusus dell'ordinamento italiano. Due sembrano essere i passaggi nodali nella ricerca di nuovi modelli: da un lato, la constatazione che l'istituzione locale è l'elemento base di aggregazione, subito dopo la famiglia, negli ordinamenti di stampo liberaldemocratico, ma anche negli Stati in via di sviluppo, e persino in quelli di tipo autoritario; per altro verso, all'analogia citata fanno spesso da contrappunto notevoli differenze sotto il profilo organizzativo, delle funzioni esercitate e del sistema delle fonti. Questo volume presenta una comparazione dei modelli di ordinamento locale in Europa, nonché negli Stati Uniti e in America Latina.