Libri di Oscar Gaspari
Dalla Lega dei comuni socialisti ad ALI-Autonomie Locali Italiane 1916-2024. Radici riformiste per la nuova identità del governo locale
Oscar Gaspari
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2024
pagine: 432
La Lega dei comuni socialisti nasce a Bologna nel 1916, si ricostituisce a Firenze nel 1947 come Lega dei comuni democratici, diviene Lega delle autonomie nel 1984, Legautonomie nel 2000 e ALI-Autonomie Locali Italiane nel 2020. Nel 2024, centenario della morte di Giacomo Matteotti per mano di sicari fascisti, ALI ne approfondisce il ruolo nella Lega dei comuni socialisti dal 1916 al 1922, e ne delinea l'attualità. È il Matteotti per i comuni, specie per i piccoli come quelli del suo Polesine, e per la riforma della finanza locale in competizione con l'Anci di Luigi Sturzo. La sua eredità è anche nel suo Manuale del 1920 per gli amministratori socialisti, dove ha scritto che: «Il Bilancio, i Conti, le Imposte sono gli strumenti del mestiere dell'Amministratore pubblico». La Lega viene fondata nell'Italia liberale per affermare le istituzioni locali, difendere gli amministratori dal potere centrale, forte del pensiero di Andrea Costa, deputato e sindaco di Imola a fine Ottocento. Sostiene e diffonde progetti per lo sviluppo socio-economico locale, dei servizi pubblici, per la partecipazione al governo della cosa pubblica. La Lega è forte delle iniziative dei riformisti Emilio Caldara e Francesco Zanardi, sindaci di Milano e Bologna e del sacrificio di Matteotti. La storia prosegue nella Repubblica con i sindaci comunisti, socialisti e laici di grandi e piccole città e, oggi, con sindaci e amministratori schierati o indipendenti, sempre con il contributo di giuristi ed esperti di alto livello sui temi della finanza locale, delle politiche sociali, dell'urbanistica e dell'amministrazione pubblica. Unica tra le organizzazioni delle autonomie, la Lega ha sempre associato tutti gli enti locali, prima Comuni e Province, oggi anche Regioni. Su queste basi ALI-Autonomie Locali Italiane costruisce il proprio originale rapporto con la società, con le autonomie e con il potere centrale, che ne ha favorito e ne favorisce il ruolo di stimolo verso Governo e amministrazione nazionale e verso le altre organizzazioni degli enti locali.
Storia dell'Usci. Unione statistica delle città italiane. 1905-1987. La rete degli statistici comunali
Oscar Gaspari
Libro: Libro in brossura
editore: Liberedizioni
anno edizione: 2022
pagine: 240
Una documentata ricostruzione delle vicende che hanno interessato statistici e amministrazioni municipali italiane: uomini, iniziative, traguardi.
La Lega delle autonomie 1916-2016. Cento anni di storia del riformismo per il governo locale
Oscar Gaspari
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2016
pagine: 360
La Lega delle autonomie, fondata a Bologna nel 1916 come Lega dei comuni socialisti e ricostituita a Firenze nel 1947 come Lega dei comuni democratici nasce, come organizzazione collegata alla tradizione riformista, per affermare il ruolo delle istituzioni locali nella vita nazionale e per difendere gli amministratori dal potere centrale. La Lega è stata anche la rete attraverso la quale le autonomie locali hanno sostenuto progetti per lo sviluppo sia di servizi e assistenza, sia per la partecipazione dei cittadini al governo della cosa pubblica, locale e nazionale. Il fatto di associare Comuni, Province e, in seguito, Comunità montane e Regioni e la capacità di una lettura politica dei rapporti con il potere centrale ha favorito il ruolo di stimolo della Lega verso Governo e amministrazione nazionale e verso le altre organizzazioni delle autonomie. La sua storia è quella di un particolarissimo intreccio tra iniziative di carattere politico, istituzionale e amministrativo, una storia radicata nel socialismo di fine Ottocento di Andrea Costa, deputato e sindaco di Imola, affermata nel primo Novecento dai riformisti Emilio Caldara e Francesco Zanardi, sindaci di Milano e Bologna e da Giacomo Matteotti, deputato e amministratore locale. Una storia che nel periodo repubblicano si è personificata nei sindaci comunisti, socialisti, laici di grandi e piccole città ma anche nel contributo di giuristi ed esperti di alto livello sui temi della finanza locale, delle politiche sociali, dell'urbanistica e dell'amministrazione pubblica.
L'avvocato delle autonomie. Annibale Gilardoni tra antifascismo e cattolicesimo democratico. Con il carteggio inedito tra Gilardoni e Luigi Sturzo
Oscar Gaspari
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2008
pagine: 238
Annibale Gilardoni e Luigi Sturzo iniziarono a frequentarsi a Roma dal 1916 Gilardoni era segretario dell'Unione delle province d'Italia, avvocato di successo e libero docente all'Università "La Sapienza", e Sturzo vicepresidente dell'Anci e pro-sindaco di Caltagirone. Fu tale l'impressione della sua competenza in materia di autonomie locali, economia e finanza che nel 1919, pur essendo lui estraneo al mondo cattolico, Sturzo lo volle nel Partito popolare, di cui divenne deputato nel 1924. Piero Gobetti, nel 1925, lo segnalò tra gli "uomini nuovi" di quel partito che avrebbero meritato di guidare l'Italia. Redattore de "II Popolo", durante il fascismo denunciò con la stessa fermezza la riduzione dei redditi dei lavoratori e quella dei bilanci di comuni e province, l'orientamento del governo a favore dei grandi capitalisti e lo scandalo delle concessioni petrolifere attribuite alla Sinclair, condividendo con l'amico Giacomo Matteotti l'attenzione alle autonomie locali, alla politica finanziaria e alla corruzione. Aventiniano e antifascista, Gilardoni fu corrispondente di Sturzo in esilio. Le sue lettere narrano l'inconcludente attività politica dell'Aventino e gli esordi del regime fascista. Si tratta di pagine ricche di umanità e piene di sconforto per la tragedia che sentiva incombente; in esse traspare una profonda fede religiosa, che pure non gli impedisce di condannare il "tradimento" del Concordato del 1929.
I segretari comunali. Una storia dell'Italia contemporanea
Oscar Gaspari, Stefano Sepe
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2007
pagine: 272
Come scriveva Augusto Monti nel 1922 su "La Rivoluzione liberale" di Piero Gobetti: "L'Italia non aveva, quando nacque, quella che si chiama l'attrezzatura dello stato moderno: la burocrazia gliel'ha data, la burocrazia è l'attrezzatura moderna dell'Italia, potenza europea. L'Italia non aveva, e neanche ha, una classe dirigente: la burocrazia ha dovuto, purtroppo, fare lei da classe dirigente, ed il prefetto e il segretario comunale hanno di fatto governato l'Italia". Eppure, le vicende dei segretari comunali e provinciali non hanno sinora sollevato particolare interesse tra gli studiosi: accenni, quando ve ne sono, sono perlopiù confinati alle note introduttive delle analisi sull'ordinamento giuridico. Si tratta, nel migliore dei casi, di storia giuridica, limitata all'analisi delle norme e che non si riferisce all'attività concreta ed alle funzioni effettivamente esercitate dai segretari. La scelta di ricostruire una storia della categoria dall'Unità ad oggi colma quindi una significativa lacuna nella storia delle professioni e delle èlites dell'Italia, delineando il ruolo di alcuni tra i protagonisti del processo di nazionalizzazione.