Adda
Il 1799 in terra di Bari
Giuseppe Di Matteo
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2022
pagine: 168
Proclamata il 23 gennaio 1799 dai patrioti italiani con l'appoggio dell'esercito francese del generale Championnet, la Repubblica napoletana era una delle numerose entità politiche nate durante il Triennio giacobino e la campagna napoleonica in Italia. Un'esperienza brevissima, durata poco più di cinque mesi, che provocò pesanti ripercussioni nelle province del Regno napoletano e in particolare in Terra di Bari, dove, a fronte di un regime politico trapiantato ex novo, si consuma uno scontro durissimo tra chi sostiene la Repubblica e chi la avversa. Il saggio di Giuseppe Di Matteo prova a risalire all'origine di questa contrapposizione soffermandosi sulla specificità dei contesti locali. Si scopre così che sotto la patina degli ideali repubblicani (sostenuti da una minoranza intellettuale incapace di renderli appetibili alle masse contadine) spesso si nascondevano interessi personali e che molte scelte furono determinate da rancori mai sopiti, conflitti atavici tra fazioni, insperate possibilità di carriera. Né è da trascurare, come dimostrato da alcuni recenti studi, la formazione di progetti politici del tutto inediti e curiosi governi popolari che caratterizzarono i tumulti del '99, lasciando tracce nel periodo immediatamente successivo.
Bariduemilaventiventuno. Amicizia stellare
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2022
pagine: 222
Amicizia Stellare è una raccolta di contributi di Amici che hanno testimoniato uno spaccato della vita sociale e culturale della Bariduemilaventiventuno. Una riflessione sulla vivibilità, le emergenze e le prospettive future di Bari, una città accreditata di una assai intrigante Storia di oltre tremilacinquecento anni troppo spesso conosciuta solo da studiosi, da ricercatori e dai pochi curiosi innamorati delle proprie origini. Contributi di Giandomenico Amendola, Annamaria Angiuli, Antonella Bellomo, Francesco Bellino, Filippo Maria Boscia, Giovanni Buquicchio, Antonio Capurso, Vincenzo Caputi Jambrenghi, Gerardo Cioffari, Carmine Clemente, Domenico Cofano, Raffaele Coppola, Giuseppe De Tomaso, Gianfranco Dioguardi, Gero Grassi, Riccardo Greco, Pasquale Loizzi, Pietro Marino, Raffaella Patimo, Ugo Patroni Griffi, Ines Pierucci, Pasquale Preziosa, Vito Andrea Ranieri, Walter Ricciardi, Michele Roberto, Ugo Sbisà, Enrica Simonetti, Nicola Simonetti, Francesco Paolo Sisto, Antonio Felice Uricchio, Michele Vinci.
Un popolo e tre donne
Giovanni Rana
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2022
pagine: 118
Questo libro si propone di ripercorrere, in breve, la storia del teatro tragico ateniese nel V sec. a.C. attraverso l'analisi di alcune tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide. Il popolo ateniese, conscio della propria unicità, e i personaggi femminili, potentemente descritti dai poeti tragici, rappresentano uno dei massimi vertici raggiunti nella elaborazione del pensiero, dell'arte e della cultura e possono indurre ancora oggi l'uomo contemporaneo a ritrovare il senso di valori perduti.
Per grazia di Sua Maestà fui liberato. Le carceri del castello Carlo V a Lecce: storia e restauro
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2021
pagine: 160
Per grazia di Sua Maestà fui liberato riproduce il testo di un'iscrizione rinvenuta nelle antiche carceri del castello di Lecce durante i lavori di restauro e di valorizzazione eseguiti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce. L'iscrizione si accompagna a centinaia di altre, lasciateci da quanti – meno fortunati, lì rimasero più a lungo reclusi e forse morirono, come lo stesso Gian Giacomo dell'Acaya, architetto e ingegnere militare autore dei lavori di ampliamento del castello, che in quelle carceri morì nel dicembre del 1570. Questo libro illustra e documenta i recenti lavori di restauro e valorizzazione delle carceri, occasione per una approfondita riflessione sullo stato delle conoscenze del sistema carcerario dell'antica Terra d'Otranto, e tenta infine di ricostruire in un racconto per immagini le vicende di quei detenuti che lì furono reclusi in un arco temporale compreso tra la fine del XV e il periodo preunitario, proponendo anche documenti inediti.
Pietro Maria Favia 1895-1972. Un architetto al Comune di Bari
Mauro Scionti
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2021
pagine: 248
Questa ricerca ripercorre la figura e l’opera di Pietro Maria Favia, architetto attivo a Bari tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento, e lo colloca come attore di riferimento della storia dell’architettura e dell’urbanistica cittadina. Favia è stato, nel 1923, il secondo laureato della neonata Scuola Superiore Normale di Architettura di Roma, poi Facoltà di Architettura, prima in Italia, e nel 1929 con Cesare Corradini, Saverio Dioguardi ed Aldo Forcignanò crea il Sindacato Regionale Architetti ed avvia quel processo di separazione consensuale dal Sindacato degli Ingegneri che avrebbe portato nel dopoguerra alla costituzione dell’Ordine degli Architetti di Puglia. Favia, dal 1932 al 1962, come Architetto Capo della Sezione Edilizia e Piano Regolatore del Comune di Bari, guida e coordina, impegnandosi in prima persona, tutta quanta l’attività progettuale dell’Amministrazione comunale e come segretario della Commissione Edilizia e della Commissione Speciale per il Centro Storico incanala le scelte stilistiche di un’intera generazione di progettisti, ingegneri ed architetti, su di un cauto novecentismo non estraneo alla tradizione costruttiva pugliese. Nel ripercorrere l’opera professionale dell’Architetto Capo della Sezione Edilizia e Piano Regolatore del Comune di Bari, questo saggio illustra concorsi e progetti urbanistici, a partire dalla costruzione e dall’arredo urbano dei due lungomare fino al quartiere popolare di San Girolamo ed ai primi interventi dell’Istituto Autonomo Case Popolari a Iapigia ed al Cep, come anche le numerose opere pubbliche realizzate nella sua lunga stagione progettuale. Tra le opere più conosciute ricordiamo a Bari la Casa del Mutilato e quella del Portuale, le scuole Filippo Corridoni, Vincenzo Diomede Fresa, Emanuele Filiberto duca d’Aosta, Amedeo d’Aosta, Pino Pascali, e poi il padiglione della Cassa per il Mezzogiorno alla Fiera del Levante e gli edifici e gli accessi alle Grotte di Castellana. Racconta anche dei tanti progetti irrealizzati che avrebbero potuto incidere, oltre ogni valutazione di merito, sull’immagine della città. L’aver voluto riprodurre in coda al testo tutte le tavole de L’antico volto di Bari non vuole essere solo interesse documentario o memoria malinconica di scorci spesso irriconoscibili, ma anche il riconoscimento del valore insostituibile del disegno come linguaggio principe dell’architetto che ha caratterizzato l’opera di tutta la vita e che questo volume documenta ampiamente. Favia non ha la costanza assidua del taccuino, occasionali sono gli strumenti ed i supporti grafici, non omogeneo il livello della rappresentazione, ma alcuni dei suoi disegni hanno importanza documentaria quando rappresentano ambienti urbani da tempo scomparsi, altri colgono l’attimo di una visione sfuggente, immortalano uno stato d’animo, spesso disegnati e ridisegnati – velina su velina – ed arricchiti sempre di nuovi particolari, con la costanza di un metodo che ritroviamo nell’elaborazione dei suoi progetti di architettura.
Studi sulla pittura beneventana. Volume Vol. 2
Hans Belting
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2021
pagine: 518
Dopo tre anni dalla pubblicazione in italiano del volume di Hans Belting, "Studien zur beneventanischen Malerei", Wiesbaden 1968, esce il relativo ‘Aggiornamento’ scientifico che era stato annunciato in quella occasione. Con questo testo si vuole offrire agli studiosi del campo una visione più completa possibile di quanto fino a oggi noto, tenendo anche conto delle diverse campagne di indagini archeologiche e di restauro che hanno interessato in anni recenti molti dei siti e dei cicli pittorici che all’epoca dello scritto di Belting non erano conosciuti o versavano in non buone condizioni conservative. Il criterio cronologico e stilistico che ha guidato le nostre ricerche, la selezione dei monumenti e dei singoli casi di studio sono gli stessi scelti da Belting nel 1968, proprio in virtù della volontà di rimanere fedeli all’impianto pensato dallo studioso tedesco per il progetto originario. Per tale ragione in alcuni contesti abbiamo tenuto conto anche delle proiezioni nei secoli seguenti dei caratteri tipici della pittura ‘beneventana’ altomedievale.
Palazzi di Bisceglie. Storie di uomini e di pietre
Pietro Consiglio, Massimo Ingravalle, Giacinto La Notte
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Adda
anno edizione: 2021
pagine: 436
Il volume è il risultato di una ricerca ultratrentennale, condotta dagli Autori in vari archivi pubblici e privati, tendente a trarre dall’anonimato e a ricostruire la storia di numerosi palazzi del borgo antico di Bisceglie, nella Terra di Bari, dove i modelli, le mode, gli stili di vita, giunti nella provincia pugliese dalla capitale partenopea, venivano recepiti e tradotti in versioni non prive di originalità e di fascino. Dalla comparazione critica tra le varie fonti è derivata un’opera originale ed innovativa che ha dimostrato quanto gli edifici, le dimore, siano entità in fieri che, nella loro continua evoluzione, seguono, si adattano e rispecchiano le personalità, le velleità, le mutevoli condizioni fisiche ed economiche dei proprietari. Di conseguenza, per la ricostruzione della loro storia e delle trasformazioni che nel tempo li hanno interessati, accanto all’analisi degli elementi architettonici e storico-artistici, diventa imprescindibile lo studio delle vicende personali e famigliari dei loro possessori, cui si è dato un nome e, quando possibile, un volto. Una pubblicazione che diventa a sua volta strumento per ulteriori ricerche, guida e fonte per altre pubblicazioni tendenti a valorizzare un patrimonio architettonico troppo spesso ignorato che, nell’ambito del turismo culturale ed esperienziale, offre percorsi alternativi e può costituire una formidabile risorsa per lo sviluppo socio-economico ed occupazionale del nostro Paese.
Puglia. Viaggio nelle dimore storiche
Riccardo Riccardi
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2021
pagine: 270
La Puglia gode di un patrimonio storico, artistico, architettonico e monumentale di inusitato valore, ma ancora in parte sconosciuto. Tutti beni che rispecchiano al meglio l’identità culturale di una regione. Questo lavoro consegna al lettore nuovi stimoli per conoscere e amare una Terra che trasuda di dimore storiche di straordinaria bellezza. La salvaguardia di questa ricchezza, vera e propria reminiscenza storica del vissuto anche molto lontano, merita di essere tramandata e ben conservata alle future discendenze, attraverso la sua conservazione e valorizzazione. Solo così lo si preserva dal degrado e dalla distruzione e nello stesso tempo gli si dà modo di creare un indotto importante per la qualità della vita dei territori in cui sono ubicati. Si privilegia di solito il mare ma per destagionalizzare bisogna pensare anche a rivalutare e valorizzare le tante dimore storiche disseminate in tutta la Puglia. Spesso i beni storici artistici – castelli, palazzi, ville, masserie – sia pubblici che privati vengono visti, nell’immaginario collettivo, come lussuose dimore poste, sia nel cuore sia limitrofi, nei centri abitati ereditate da antiche casate e, perciò, la figura del proprietario la si associa a quella di un ricco e fortunato “signore”. La realtà è molto diversa: chi oggi possiede una dimora storica la mantiene, la custodisce solo per la passione e l’amore per l’arte, la storia e la cultura. Si tratta di beni dislocati in tutta la Puglia, come nel resto del “bel Paese”, e tutti sono unici per il passato, per i significati che afferiscono e per i valori culturali. La manutenzione di un’antica dimora è complessa e comporta l’opera di artigiani specializzati; i committenti di questi professionisti, capaci di intervenire su beni storici senza alterarne lo stato originario, sono spesso i privati che consentono a queste preziose figure professionali di continuare ad esistere per mantenere vivo il valore della tradizione. È importante sottolineare che la buona conservazione di un bene storico riqualifica notevolmente anche il contesto in cui lo stesso è inserito, valorizzando il territorio circostante ed offrendo quindi notevoli benefici alla collettività, non solo da un punto di vista di immagine estetica, ma soprattutto favorendo l’economia locale; un patrimonio ben conservato e reso fruibile rappresenta, infatti, una notevole risorsa per lo sviluppo economico e genera conseguentemente produttività, lavoro e bellezza.
La cittadella del tabacco
Giuditta Abatescianni
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2021
pagine: 74
Questo non è un libro qualsiasi, un volume di racconti o di testi poetici in cui l’Autore mette a nudo la sua anima. Né è un testo di saggistica, in cui freddamente lo studioso analizza un ‘oggetto’ storico. Giuditta Abatescianni, già autrice di diverse pubblicazioni – soprattutto di narrativa e anzitutto in dialetto barese – sceglie con acume letterario una ‘via di mezzo’: raccontare la sua esperienza di lavoratrice all’interno della Manifattura dei Tabacchi di Bari – ormai da parecchi anni dismessa – tra la testimonianza (spesso di prima mano, da spettatrice o protagonista degli eventi narrati), talché la ‘narrazione’ risulta agile e coinvolgente – emotivamente catturante – e al tempo stesso veritiera.
Sogno di Natale
Anna Maria Monaco
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2021
pagine: 46
Una Stellina Nera in un gruppo di luminosissime Superlux, in groppa ad una superba cometa, in viaggio verso Bethelemme la notte di Natale. Orrore!!! Bisogna cacciarla via all’istante, altrimenti la sciagura si abbatterà su tutti. La Stellina Nera precipita e atterra sul ramo di un albero, ai cui piedi è accovacciato un gruppetto di Bambini-Ombra, nati, dicono loro, sotto una stella nera. In realtà “rifiuti dell’Umanità”. Pregiudizio e Rifiuto: due parole da cui non può nascere nulla di buono. E invece no! La Stellina Nera non si scoraggia e trascina i suoi amici rassegnati e scettici, da Gesù Bambino. In fondo è la notte di Natale e un miracolo è possibile. Sembrerebbe tutto scontato. E invece non lo è. Perché? Perché neanche Gesù Bambino, pur mettendocela tutta, da solo ce la fa. Se non ce la fa lui allora è la fine? Non è mica detto! Perché? Perché ci siamo noi e ad ognuno di noi tocca fare la sua parte. Bastano poche “parole miracolose” da riscoprire e in cui credere. Quali? Amicizia, Accoglienza, Solidarietà, Sogni condivisi. Ci proviamo? I risultati potrebbero essere sorprendenti… Età di lettura: da 6 anni.
Bari. Il borgo murattiano. Il piano Gimma
Giuseppe Carlone
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2021
pagine: 108
Nel 1808 Bari conquista il rango di capoluogo di provincia e la nuova classe dirigente è pronta a uniformare al proprio interno esponenti della vecchia nobiltà, proprietari, rappresentanti delle professioni e commercianti, senza mai perdere di vista il dialogo costruttivo con le autorità provinciali. Protagonista del dibattito sulla fondazione del Borgo Murattiano è l’intendente di Terra di Bari, che nel 1812 affida di autorità all’ing. Giuseppe Gimma (1747-1829) l’incarico della stesura del piano del borgo. Alla vigilia dell’Unità Bari appare una città moderna, seconda solo alle capitali storiche del regno delle Due Sicilie, Napoli e Palermo. Tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, il porto nuovo e la rete delle strade e delle ferrovie avrebbero sancito il ‘decollo’ di Bari come città nodale negli equilibri e nelle gerarchie urbane e territoriali della Puglia.
Processo e morte di Socrate. Antologia platonica
Luigi Coco
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2021
pagine: 334
Se si chiede che cosa significhi il dominio della figura di Socrate nell’opera platonica, cosa significhi il fatto che Platone dappertutto pone Socrate in persona là dove si tratta delle più alte istanze filosofiche, soltanto l’opera stessa può dare una risposta in proposito. Ma questa risposta in primo luogo, sul piano della vita platonica, deve suonare così: Platone ha avuto nella sua vita un destino, di fronte al quale tutto quello che d’altro gli capitò – incontro con persone, con lo stesso Dione; i lunghi viaggi, financo a trovare i sapienti pitagorici e i sacerdozi egizi; l’azione politica, persino l’intrattenersi nelle cose di Sicilia – si abbassava a semplice episodio. Infatti tutto questo ha impresso nella sua opera più o meno evidenti tracce, ma nient’altro che tracce; e si comprende per contrapposto la grandezza dell’unico suo destino. Questo destino si chiamava Socrate.

