Aletti editore

Con “Questo sono io” prosegue la narrazione di avvenimenti, emozioni e relazioni con il mondo che mi circonda saldati su fogli bianchi, barchette di carta calate nel ruscello della vita, alimentato da sorgive di acqua cristallina, che navigano leggere per incontrare approdi dove condividere emozioni, pensieri e riflessioni. Scrittura, molla che ha sempre spinto la mia anima fin da ragazzo a tracciare il mio quotidiano per ricordarlo e rivivere quei momenti nella consapevolezza del mio percorso che mi tuffa dentro la mia sensibilità per accarezzare sulla pelle l'energia del mio vissuto. Continuità di un racconto che ruota dentro sentimenti e, accendendo bagliori, stimola la ricerca di momenti significativi che hanno rappresentato pezzi importanti del mio vissuto sempre alla ricerca di stimoli nuovi per attivare energie su percorsi inesplorati dove verificare le possibilità creative nel lavoro, narrazione e arte, quasi una sfida continua. Gian Paolo Cremonesini, nato a Parma nel 1944, ha assaporato il respiro della sua città fino al diploma, cimentandosi successivamente nel mondo tecnico e commerciale della Olivetti. Il grande desiderio di autonomia lo ha spinto ad avviare un’attività di impresa sempre alla ricerca di stimoli. Pilota automobilistico, ha accettato la sua spinta creativa che lo ha trascinato nel mondo dell'arte e della narrativa. In un mondo consumistico dove usa e getta cancella l'evoluzione tecnologica lui la salva su tavole lignee saldando il suo percorso. Si muove con disinvoltura tra razionalità e creatività, mantenendo un dinamico equilibrio tra le diverse spinte della sua personalità. Riporta alla luce un mondo passato, quello dei ricordi, delle memorie familiari ed individuali, senza la malinconia che di solito attraversa il recupero del tempo ormai andato.

La scelta giusta di Maria Moscogiuri racconta la vita di Aroldo Scialla, giovane umbro alle prese con la ricerca di lavoro nei borghi dell’Umbria all’inizio degli anni ’50. In un periodo di ricostruzione dopo la guerra, tra i segni del passato e i primi cambiamenti del boom economico, Aroldo attraversa luoghi che conosce e territori nuovi, immergendosi in paesaggi naturali incontaminati e nelle tradizioni contadine che ancora resistono. Con uno sguardo attento e partecipe, scopre l’autenticità delle persone e l’universo femminile, fino a giungere a una scelta che cambierà per sempre il suo destino. Una storia di semplicità, memoria e speranza, che celebra l’Italia del dopoguerra e la forza delle scelte personali.

In “I Ritmi dell’Anima”, Rita Pensino ci conduce in un viaggio interiore dove la parola diventa musica e la poesia si fa respiro dell’essere. Ogni verso nasce da un’urgenza autentica: dare forma al dolore e alla bellezza, all’indignazione e alla speranza, trasformando la fragilità in forza e la solitudine in consapevolezza. L’autrice esplora i grandi temi dell’esistenza, come il tempo, l’arte, la libertà, la maternità, la giustizia, la fede, la memoria, e lo fa con voce limpida e intensa, capace di fondere il pensiero filosofico alla vibrazione emotiva del sentire. Tra immagini potenti e riflessioni luminose, queste poesie diventano confessione e atto d’amore, invocazione e denuncia, gratitudine e ribellione. Ne emerge il ritratto di un’anima che osserva il mondo con occhi lucidi e appassionati, fedele all’Arte come suprema via di conoscenza e di salvezza. Una raccolta che invita a fermarsi, ad ascoltare, a ritrovare nel ritmo segreto della parola il battito universale dell’umanità.

Offrendo le sue riflessioni sulle origini di Mosè, del suo rapporto con il popolo ebraico, dell'origine di alcune pratiche religiose, Sigmund Freud, nella sua opera "L'uomo Mosè e la Religione Monoteista", pubblicato ad Amsterdam nel 1939, scandalizzò i lettori suggerendo che il monoteismo fosse un'invenzione egizia, che Mosè non fosse nato come schiavo ebreo e cresciuto nella casa reale egiziana, ma invece fosse un sacerdote del culto di Akhenaton che fuggì dall'Egitto dopo la morte del Faraone. Akhenaton fu un faraone giudicato dalla maggior parte del suo popolo un eretico, giacché cancellò il culto per Amon e di tutti gli altri dèi, sostituendolo con un unico dio, Aton, identificato nel disco solare. La sua ossessione lo allontanò dal popolo e dal trono, e fu tanto deprecato che la sua immagine venne in seguito eliminata da tutti i Templi dell'Egitto, mentre il suo nome venne per sempre dimenticato. Freud sostiene che Mosè avrebbe cercato di far rivivere la religione soppressa in Egitto, mettendosi a capo del popolo semitico, perpetuando il monoteismo attraverso una nuova religione. In questo romanzo Mosè non viene nominato, perché quella che state per leggere è la storia di Akhenaton.

Italo MAGNO, già docente, poi Dirigente scolastico e Dirigente presso Uff. Scol. Regionale di Puglia ha pubblicato con Ladisa: Un anno con Matteo, (Premio Lunigiana, La Spezia), Educazione e nevrosi, (Primo premio Commissioni C.E.E e Premio Naz. Irpinia); con Liguori: Un confetto da Paola; Storia Segreta del delfino Filippo; Un giorno mio padre; con Ferraro: Gli occhi di Dania, con Garzanti, Visioni di un Naufrago; con Europa, La navigatrice; con Theorema, La giostra degli animali; con LibreriadelSanto, A scuola con il sorriso; con Santelli, Il collezionista infelice. Il 22 maggio 2018, nella trasmissione radiofonica “Radio3 celebra il Sessantotto”, è stata data ampia lettura della sua opera “Un giorno mio padre”. Nel 2003 il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, gli ha conferito l'onorificenza di “Cavaliere della Repubblica”.

"Le quarantanove poesie qui espresse, sono la sintesi di quanto Andrea Polsinelli, ha prodotto dal 2023 ad oggi. In esse è racchiusa la sua vera essenza non priva delle sue ansie, delle sue paure, e di quei viaggi pindarici che la mente di un giovane poeta, si trova improvvisamente ad affrontare. Argini di fiumi sconosciuti e versanti sconnessi di alture ancora da scalare. I suoi versi, con l'andare avanti nella lettura, mettono in risalto una sempre maggiore padronanza lessicale, un poetare più maturo e appassionato nonché quel continuo reinventarsi che ci porta a scoprire il suo io più intimo e profondo. E, se pian piano, ciò che in lui si agita si sistema attraverso la pratica poetica, Andrea non si esime da riconoscere alla poesia, la facoltà di averlo turbato e, al tempo stesso reso più consapevole e aperto verso se stesso e gli altri. La scrittura gli ha offerto quindi l'occasione di un coraggioso approccio verso quelle innumerevoli sfide che oggi ogni giovane si troverà a dover sostenere. Affondando, come un moderno Cyrano de Bergerac, la sua penna nei nostri cuori". (Angelamaria Golfarelli)

In questa raccolta poetica, la voce dell’autore si fa eco di emozioni profonde, memorie custodite e desideri mai sopiti. “Incisi di vita vissuta. Luci e ombre” è un viaggio tra i chiaroscuri dell’esistenza, dove ogni poesia è un tassello autentico, nato dall’esperienza e scolpito nel cuore. Tra amori perduti e ritrovati, speranze che resistono e ferite che insegnano, si snodano versi che parlano di identità, resilienza, fede, affetti familiari e sogni, veri o infranti. La scrittura è semplice ma intensa, diretta ma mai banale: un linguaggio che arriva, tocca e resta. Un libro che accompagna il lettore tra le pieghe dell’animo umano, dove ogni luce rivela un’ombra, e ogni ombra può accogliere una nuova luce.

“Briciole” vuole essere un viaggio che attraversa un caleidoscopio di immagini e atmosfere, dove frammenti di vita si intrecciano a paesaggi, ricordi e sensazioni profonde. Dalla forza della natura ai piccoli gesti quotidiani, dalle suggestioni del passato ai moti dell’animo umano, ogni poesia è un varco verso un mondo intimo e vivido. Il lettore si trova così a camminare tra emozioni sospese, momenti di riflessione, frammenti di memoria e tracce di un’esistenza che si svela nelle sue molteplici sfumature, come un racconto sussurrato tra le pieghe del tempo.

Nella vita saper scegliere le parole giuste è importante. Nei libri è fondamentale. Scavando nelle mie poesie i termini chiave che ho trovato, non sono molti, 4, forse 5. “Perché” come domanda e poi risposta ai miei problemi. “Cambiamento” è ciò che è scaturito in me stesso nel mio percorso di vita di cura e di scrittura. “Bellezza” è la sensazione che mi spinge ad indagare sul senso della vita in tutte le sue sfumature più nascoste. “Tranquillità”, che è quel che provo quando scrivo. E, forse, l'ultimo, almeno spero, è “Condivisione”. Tutto questo è ciò che spero di suscitare e comunicare in chi mi legge. Dunque buona lettura…

Un viaggio poetico che nasce dal silenzio dell’abbandono e dal peso di un’infanzia tradita. Nei versi di Yolanda Castanada prendono forma la bambina che attende una madre mai tornata, i sogni spezzati, lo zaino di colpe non sue, la voce soffocata da chi non ha saputo ascoltarla. Ogni poesia è un frammento di memoria che si fa ferita, ma anche resistenza. Scrivendo, l’autrice ritrova la propria voce: da “Nessuno” diventa presenza, identità, dignità. Io sono Nessuno – La voce ritrovata è un libro che attraversa il dolore per trasformarlo in parola viva, in forza interiore, in testimonianza. Un’opera che invita a riconoscere il valore di ogni voce che ha imparato a rialzarsi dal silenzio.

Trovo la mia strada verso la coscienza. Rivivo le sensazioni di momenti passati, inviando messaggi al mio cuore e alla mia anima, lasciando che i miei sensi sfreccino attraverso un mondo sconosciuto, eppure alla mia comprensione. Fisso lo sguardo nella vastità del cielo, connettendomi con l'essenza infinita della mia esistenza in un mondo dove la mia anima mi comprende in modo fisico, ma non solo come entità, e mi concede totale libertà di espressione. Non c'è paura dell'errore, né del giusto né dello sbagliato. C'è solo il bene, che emanato dalla fede, che Colui che mi ha creato mi dona e permette di vedere, sentire e assorbire pensieri al di là della mia comprensione. Io stessa in un pesante abito di lino bianco, con una torcia in mano, le mani tese, che mi muovo lentamente in una grande arena piena di molti… non sembrano importarmi. Entro e il silenzio cala sulla folla… Non so perché sono qui… Rimango immobile. Una torcia accesa davanti a me… Un grande leone entra nell'arena… Cala la notte, la luna è nascosta dalle nuvole, eppure la sua luce illumina le sfere dall'alto e dal basso. Guardo l'animale, senza paura… si avvicina lentamente.

Anna Ciancio fin dagli anni adolescenziali ha composto poesie, alcune delle quali sono confluite nella Sezione Sul limitar di gioventù, facente parte con Petali di memoria, Memento, Sirene di vita, Pegaso alato della silloge Sulle ali del tempo. Ed. Auxiliatrix. Bn. A questa è seguita la pubblicazione della silloge Fior da fiore scegliendo, comprendente tre sezioni: Il volto della gioia, E non si spegne la fiamma, Al davanzale del futuro. Ed Auxiliatrix. Bn.