Artemide
La tomba di Porsenna. Il Labirinto Italico tra mito e ricostruzioni
Fabio Colonnese
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 432
La leggendaria tomba costruita presso Chiusi alla morte di Porsenna, condottiero etrusco che conquistò Roma sul finire del VI secolo a.C., è conosciuta solo attraverso le parole di Varrone che Plinio trascrisse nella sua Storia Naturale; parole faticosamente sopravvissute alla dispersione del mondo classico e riscoperte dagli umanisti dell’Italia rinascimentale nel momento in cui le immagini acquistavano un ruolo sempre più centrale nella trasmissione del sapere. Plinio definisce la tomba Labyrinthus Italicus, associandola agli altri tre grandi Labirinti dell’antichità. Tuttavia, la descrizione dell’immenso monumento composto di tre ordini di piramidi risulta tanto suggestiva quanto incoerente ed ha alimentato una lunga serie di speculazioni e ricostruzioni che ha coinvolto antiquari, architetti e archeologi per oltre cinque secoli. Seguendo la complessa ricezione di questo misterioso monumento, questo libro contribuisce a definire il ruolo delle antichità letterarie nella costruzione della cultura architettonica moderna e ad esplorare il complesso rapporto intermediale che esiste tra testo e immagine, con particolare attenzione al tema della ricostruzione visiva del patrimonio architettonico perduto, descritto o solamente immaginato.
Maratti invenit et pinxit. Carlo Maratti e l'incisione
S. Prosperi Valenti Rodinò, Benedetta Ciuffa
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 456
Questo libro colma una grande lacuna negli studi su Carlo Maratti: l’attività del grande pittore nel campo della grafica; e dopo la monografia dedicata allo stesso Maratti da Stella Rudolph e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Carlo Maratti (1625-1713) tra la magnificenza del barocco e il sogno d’Arcadia: dipinti e disegni (2024), ne costituisce un vero e proprio complemento. Il volume prende in esame non solo la produzione di peintre-graveur dello stesso Carlo Maratti, ma soprattutto quella successiva di inventor per le numerose composizioni che poi, tradotte dai più noti incisori del tempo, andarono a illustrare testi a stampa con frontespizi e pagine introduttive a molteplici serie di incisioni. Il caso più noto è l’invenzione Annibale che risolleva la pittura, scena incisa da Pietro Aquila e posta in apertura alle stampe dalle celebri pitture di Annibale Carracci nella Galleria Farnese, stampe volute e promosse da Giovanni Pietro Bellori. Dalla minuziosa indagine condotta per concludere questo libro, è emerso che il fenomeno della traduzione da dipinti di Maratti fu ancora più vasto di quanto finora noto e coinvolse una numerosa schiera di artisti incisori; la paternità del pittore è segnalata sulle lastre per lo più con l’indicazione di responsabilità: Maratti pinxit. Lo stesso pittore promosse, con una lucida determinazione, questa attività artistica volta alla maggiore diffusione delle sue opere; il fenomeno si protrasse per molto tempo, continuando oltre la sua vita, a documento della vastità della fortuna riscossa dal grande artista.
Le stagioni della cattedrale di Monopoli. Architettura e cultura figurativa
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 432
La cattedrale di Monopoli costituisce il risultato del più grande cantiere attivo nella Puglia del Settecento che crebbe comportando la distruzione dell'edificio medievale voluto dal vescovo Romualdo all'inizio del XII secolo. Gli studiosi coinvolti nella preparazione del volume hanno lavorato per dimostrare come la chiesa costituisca ancora un prezioso palinsesto degli interventi di epoche diverse. Sulle vestigia romaniche, a loro volta cresciute sui resti d'età messapica e romana, ancora visibili nel succorpo, s'innestò l'edificio tardo barocco al cui interno si conservano manufatti che coprono un arco temporale che va dal XII al XIX secolo. Un cospicuo numero di opere – dalla pala di Lazzaro Bastiani ai dipinti di Jacopo Palma il Giovane, dalle sculture di Giuseppe Sanmartino alle tele di Francesco de Mura e di Pietro Bardellino – attesta le complesse fasi di importazione da alcuni dei maggiori centri artistici italiani. I saggi di ambito storico-architettonico ripercorrono le trasformazioni della chiesa, a partire dall'età medievale fino alla ricostruzione settecentesca, esaminando, in particolare, l'attività di maestranze locali che dovettero confrontarsi con modelli napoletani e salentini; la facciata sulla quale s'innervano citazioni berniniane e borrominiane e la quinta scenografica del muraglione frangivento contribuiscono a qualificare il polo religioso della città e, allo stesso tempo, renderlo uno degli spazi architettonici meglio riusciti fra i centri pugliesi.
Poesia allo specchio. I temi della metapoesia italiana tra anni Sessanta e Settanta
Andrea Bongiorno
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 272
"Poesia allo specchio" indaga i modi in cui, tra anni Sessanta e Settanta, la poesia italiana ha riflettuto in versi su sé stessa. Al centro di questo libro vi è la metapoesia: non solo come esercizio autoreferenziale, ma come campo di inventiva, ricerca e questioni che i poeti rivolgono alla propria scrittura. Il volume si articola in tre capitoli. Il primo definisce gli strumenti teorici e concettuali per descrivere il metadiscorso poetico, con particolare attenzione all’approccio tematico. Il secondo esplora le autorappresentazioni del poeta, soffermandosi sul ruolo del corpo, sull’autoritratto, sulla figurazione dell’attività mentale e sulle immagini dell’io sotto forma di dispersione liquida o percezione sensoriale. Il terzo capitolo affronta cinque macrotemi metapoetici che articolano la relazione tra scrittura e mondo, analizzando come ciascuno diventi il cardine della riflessione metadiscorsiva: il destinatario come discussione di un istituto metaletterario, il paesaggio come allegoria della scrittura, l’esperienza personale come punto di partenza per elaborare un discorso sulla poesia, la musica come modello (o antimodello) espressivo, e gli oggetti come elementi simbolici della riflessione metapoetica. Un’indagine che mostra come, in quegli anni cruciali, la poesia italiana non solo interroghi sé stessa, ma trovi in tale modalità poetica una delle sue forme più fertili di rinnovamento ed espressione del mondo interiore e della realtà circostante. Prefazione di Niccolò Scaffai.
Di cenere e di luce. La poesia italiana degli ultimi cinquant'anni
Francesco Diaco
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 424
Questo volume indaga la poesia italiana dal 1975 a oggi attraverso sette ampi approfondimenti critici, arricchiti da un’intervista e preceduti da un’introduzione di taglio storico-teorico. In questo modo, da un lato si esaminano nel dettaglio testi e raccolte di cinque tra i maggiori autori attivi nell’ultimo cinquantennio (alcuni dei quali ormai centrali nel canone contemporaneo); dall’altro, si dà conto della complessità del panorama da mappare – che va dallo sperimentalismo più radicale a un nuovo senso del classico, da versi gioiosamente o tragicamente “oscuri” alla ricerca della chiarezza comunicativa – e delle questioni fondamentali su cui hanno riflettuto gli studi più recenti. Tra queste, si possono citare la persistenza della lirica e la sua ibridazione con la prosa; la dialettica di rottura e continuità con la tradizione; l’interrogazione sullo statuto dell’io; i rapporti tra poesia, filosofia e scienza; il dibattito sul decostruzionismo e sulla temperie postmoderna. A questa pluralità corrisponde un eclettismo metodologico che può giovarsi tanto dell’intertestualità e della stilistica quanto della comparatistica e della teoria letteraria; così, all’attenta ricostruzione del contesto culturale possono affiancarsi aperture su gender studies e critica psicanalitica. Nel complesso, emerge il quadro di un genere che, pur nella sua ossimorica marginalità di massa, dimostra un dinamismo e una vitalità sorprendenti, testimoniati dalla sua capacità di trasformarsi, di riflettere su sé stesso e sul mondo, di raggiungere risultati di alto valore estetico. Come evocato dal titolo sereniano, al di sotto o al di là della «cenere», della fine di un’epoca e della crisi di un certo paradigma, permangono la vivacità del «movimento» e l’intensa bellezza della «luce».
H. M. Enzensberger e il romanticismo. La poesia in un'epoca di cambiamenti culturali
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 136
Il volume approfondisce l’indagine su una parte finora poco considerata, ma peculiare della produzione di Hans Magnus Enzensberger, relativa al suo interesse profondo per il Romanticismo, per le questioni di poetica e per la vita romantica. Mostrando come un capitolo così importante per la cultura e l’identità europea come il Romanticismo venga riletto e reinterpretato da Enzensberger, i saggi qui contenuti esaminano diversi aspetti di questo confronto. Il rapporto con il Romanticismo, e in particolare con Clemens Brentano, segna il percorso del poeta moderno con un’attenzione che rivela e rielabora caratteristiche e aspetti non consueti della poesia di Brentano, crea veri e propri esperimenti intermediali intorno alla relazione tempestosa e distruttiva del poeta romantico con la giovane Auguste Bussmann, che viene ripresa nel Requiem cinematografico di Dagmar Knöpfel tentando di leggere insieme vita e scrittura.
Spazi umbri. Vedute e interni. Opere dalla Fondazione Marignoli di Montecorona
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 120
La pittura di paesaggio, tema particolarmente aderente all’identità culturale e artistica dell’Umbria, è protagonista di questa esposizione, che presenta una selezione di circa trenta opere, molte delle quali inedite, della collezione Marignoli di Montecorona. Dipinti di autori di varia estrazione e provenienza, dal Sette al Novecento, propongono un petit tour tra luoghi celebrati e spettacolari – la Cascata delle Marmore, il Tempietto del Clitunno, la basilica di San Francesco ad Assisi – insieme a scorci inconsueti, a volte scomparsi, di città e interni. Sono testimonianze che invitano a riflettere sull’essenza stessa di un paesaggio che ha in sé molteplici “anime” – naturalistica, culturale, artistica, letteraria, religiosa, antropologica –, nella singolare relazione che in Umbria lega la varietà ambientale alle memorie del passato. Il paesaggio è sempre un prodotto culturale e la sua percezione è strettamente legata allo sguardo di chi lo osserva. La mostra è così un invito a interrogarsi su ciò che lo definisce e lo trasforma nel tempo, ma anche sulla sua conservazione e sul suo destino: l’itinerario espositivo guida a rileggere alcuni dei più suggestivi “spazi umbri” o a scoprire brani inediti di un territorio che, nel suo serrato dialogo con la storia, sollecita a calarsi più consapevolmente nel presente. Tra gli autori in mostra: Wilson, Châtelet, Chauvin, Bellermann, Poveda, Lucien Simon, Croatto, Prencipe, Parisani.
Penna di luna
Alessandra Ridolfi
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 80
In questo volume viene pubblicata, per la prima volta, una raccolta di poesie in versi sciolti di Alessandra Ridolfi; sono 61 componimenti, tra le sue poesie più belle, che disegnano un mondo fantastico, quello notturno di Alessandra che scrive poesie con la sua “penna di luna”.
In movimento! Sprachen, Generationen, Politiken. Gegenwartsliteratur im euromediterranen Kontext
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 238
La regina della luna. Amalasunta, il fantasma, la memoria
Fabio Troncarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 232
Se c’è nella storia una figura che ha tutti i requisiti per affascinare il lettore questa è Amalasunta: bella, giovane, intelligente, audace, vittima di un destino ingiusto e della crudeltà degli uomini, grande anche nella sconfitta, collocata dal destino nella posizione di chi sarà sempre rimpianta. Ma se c’è una figura che si rivela enigmatica e misteriosa, guardandola con più attenzione, questa è proprio la regina dei Goti, nonostante i fiumi d’inchiostro versati su di lei da storici, scrittori, artisti. Paragonata in vita alla Regina di Saba, ma poi uccisa ingiustamente come Beatrice Cenci; ammirata nel Quattrocento, come Giovanna d’Arco, ma temuta nel Seicento come Pentesilea, la più ardita delle Amazzoni; pianta nell’Ottocento come se fosse Ofelia, ma rievocata con accenti foschi alla fine del secolo, come se fosse Brunilde, la più tragica delle Valchirie. Le contraddizioni nell’esistenza della regina dei Goti e dei Romani si sommano a non poche contraddizioni delle fonti. L’oggetto principale di questo studio è cercare informazioni adeguate che ci permettano di comprendere meglio le questioni irrisolte, trovando fonti diverse da quelle tradizionali: una serie di tracce, segnali, indizi quasi invisibili che permettano di rileggere con maggior problematicità testimonianze che sembravano indiscutibili e non lo sono.
Papa Clemente XIII Rezzonico. Il ritratto di Anton Raphael Mengs. Ediz. italiana e inglese
Steffi Roettgen
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 72
In questo volume, la grande studiosa tedesca Steffi Roettgen prende in esame – critico e storico artistico – il ritratto di papa Clemente XIII Rezzonico di Anton Raphael Mengs, (Il «più bel quadro forse mai dipinto da Mengs»), oggi in collezione Fondazione Marignoli di Montecorona, a Spoleto. Sin dal Cinquecento il ritratto del papa ricopre un ruolo essenziale ed eccellente nella percezione dell’autorità e dell’onnipresenza del successore di S. Pietro. Tuttora ne danno testimonianza i ritratti della quasi ininterrotta serie della basilica romana di San Paolo fuori le mura, basati su una tradizione iconografica risalente al Medioevo. Il ritratto ufficiale era un atto programmatico sia artistico che politico. Per merito di Raffaello e di Tiziano si affermò nel ’500 una tipologia per il ritratto ufficiale del pontefice che rimase valida per tutto il ’600 e il ’700 in modo tale da renderlo distinguibile da qualsiasi altro ritratto di un dignitario ecclesiastico o profano. Un ruolo decisivo nell’aggiornamento barocco del ritratto pontificio spetta a Diego Velázquez che nel 1650 ha immortalato Innocenzo X Pamphilj in un dipinto di straordinaria bellezza e bravura pittorica. Il famoso Anton Raphael Mengs, il nuovo Raffaello, fu chiamato dopo la metà del Settecento, a fare il ritratto ufficiale di papa Rezzonico, Clemente XIII.
Francesco Antonio Franzoni (1734-1818). Un artista carrarese alla corte dei Papi
Rosella Carloni
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 472
Il volume ricostruisce il percorso di questo prolifico artista, che fu valente intagliatore, abile restauratore, profondo conoscitore dei materiali lapidei ed un vivace mercante di marmi e di antichità per restituire un’identità ad una figura spesso confinata nel marginale alveo di specialista di figure zoomorfe. Formatosi a Carrara, fu attivo nell’Urbe per gran parte della sua carriera che non conobbe sosta fino agli ultimi anni di vita, dividendosi tra Roma e la città d’origine. Raffinato decoratore delle dimore aristocratiche romane, fu stimato dai pontefici e dai principali interpreti della cultura e dell’arte del suo tempo, dai Visconti al Canova, divenendo sul finire del XVIII secolo e all’inizio del nuovo secolo un punto di riferimento per le vaste imprese di Pio VI e Pio VII. Il ritrovamento delle fonti, grazie ad accurate ricerche d’archivio, ha fatto emergere non solo nuove opere, ma l’articolato intreccio di relazioni e di affari con artisti e scavatori, italiani e stranieri, ed ha evidenziato un’efficace organizzazione del laboratorio che gli permise di rispondere alle crescenti richieste del mercato con una diversificata produzione che spaziava dall’intaglio degli arredi marmorei al restauro delle antichità ed ai pastiches, dove si incontravano insieme antico e moderno, con originali soluzioni che denotavano il gusto dell’epoca.