Libri di Benedetta Ciuffa
Maratti invenit et pinxit. Carlo Maratti e l'incisione
S. Prosperi Valenti Rodinò, Benedetta Ciuffa
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 456
Questo libro colma una grande lacuna negli studi su Carlo Maratti: l’attività del grande pittore nel campo della grafica; e dopo la monografia dedicata allo stesso Maratti da Stella Rudolph e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Carlo Maratti (1625-1713) tra la magnificenza del barocco e il sogno d’Arcadia: dipinti e disegni (2024), ne costituisce un vero e proprio complemento. Il volume prende in esame non solo la produzione di peintre-graveur dello stesso Carlo Maratti, ma soprattutto quella successiva di inventor per le numerose composizioni che poi, tradotte dai più noti incisori del tempo, andarono a illustrare testi a stampa con frontespizi e pagine introduttive a molteplici serie di incisioni. Il caso più noto è l’invenzione Annibale che risolleva la pittura, scena incisa da Pietro Aquila e posta in apertura alle stampe dalle celebri pitture di Annibale Carracci nella Galleria Farnese, stampe volute e promosse da Giovanni Pietro Bellori. Dalla minuziosa indagine condotta per concludere questo libro, è emerso che il fenomeno della traduzione da dipinti di Maratti fu ancora più vasto di quanto finora noto e coinvolse una numerosa schiera di artisti incisori; la paternità del pittore è segnalata sulle lastre per lo più con l’indicazione di responsabilità: Maratti pinxit. Lo stesso pittore promosse, con una lucida determinazione, questa attività artistica volta alla maggiore diffusione delle sue opere; il fenomeno si protrasse per molto tempo, continuando oltre la sua vita, a documento della vastità della fortuna riscossa dal grande artista.
François Spierre. Un incisore lorenese nella Roma barocca
Benedetta Ciuffa
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 424
Allievo a Parigi dei fratelli de Poilly ed erede a Roma del ruolo che era stato di Claude Mellan, François Spierre (Nancy, 1639 - Roma, 1681), finissimo "incisore di traduzione", svolse per oltre un ventennio, in perfetta intesa coi maestri del primo Barocco - da Pietro da Cortona a Gian Lorenzo Bernini - un compito fondamentale nella diffusione di invenzioni grafiche che una singolare sfortuna postuma non gli ha invece ancora riconosciuto. Impegnato in imprese collettive come l'ambizioso progetto editoriale dedicato agli affreschi di Pietro da Cortona in Palazzo Pitti, che lo vide collaborare con Cornelis Bloemaert, fu poi tra i massimi traduttori dei capolavori di Correggio, Domenichino e Ciro Ferri in una Roma divenuta alla metà del Seicento capitale artistica vivacemente internazionale. Ma il campo in cui eccelse fu quello dell'illustrazione libraria, con splendidi frontespizi o tavole per volumi prestigiosi, eseguite su disegno dei più autorevoli artisti coevi, sebbene la sua vera vocazione fosse incidere proprie creazioni, spinto da quello che Francesco Baldinucci, stendendone la biografia nel 1686, definì un «acceso desiderio d'inventare». Attraverso un'ampia disamina critica e la ricostruzione del catalogo ragionato della sua imponente produzione incisoria il volume dà conto dell'evolversi della vicenda artistica di Spierre, rivelandocelo un caso esemplare delle inesauribili capacità divulgative insite nelle stampe nell'intreccio tra editoria calcografica, propaganda, committenza e mercato nella Roma cosmopolita del secondo Seicento.
Bernini tradotto. La fortuna attraverso le stampe del tempo (1620-1720)
Benedetta Ciuffa
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2018
pagine: 718
Questo volume intende colmare una vistosa lacuna nell'ambito degli studi berniniani e offrire un contributo inedito alla definizione critica della figura dominante del Barocco romano. Molto si è scritto su Gian Lorenzo Bernini, ma alla fama di questo artista non hanno contribuito solo le penne dei suoi sostenitori e detrattori, ma anche la circolazione delle stampe coeve, una sorta di "istantanee del passato" in grado di raggiungere «le più lontane nazioni»: incisori italiani e stranieri si sono confrontati con le opere del maestro, dando alla luce un gran numero di riproduzioni che le botteghe calcografiche romane, spesso in competizione tra loro, producevano con ritmi serrati per soddisfare le richieste di un vasto pubblico. La fortuna grafica delle opere del Bernini è documentata dall'ampio catalogo, che conta oltre cinquecento incisioni: una sorta di "Galleria Berniniana", circoscritta agli anni in cui l'artista è ancora in vita e ai decenni successivi. Il volume Bernini tradotto costituisce un repertorio insostituibile rivolto a tutti gli studiosi del Barocco e del suo più grande interprete. Presentazione di Tommaso Montanari e prefazione di Barbara Jatta.