Buona Vita Social Club

La protagonista adolescente racconta un’estate trascorsa a casa del papà dove si dedica allo studio per recuperare un debito scolastico, allontanandosi da una mamma un po’ troppo ansiosa e ricordando un periodo della sua vita particolarmente difficile. In questa occasione, Gemma si trova ad affrontare le proprie insicurezze, conosce un ragazzo accusato di un crimine, affronta un tentato omicidio e i segreti custoditi dal padre, ma soprattutto fa amicizia con un cucciolo di husky. Le giornate trascorrono tra i libri di scuola, i misteri, le incomprensioni emotive, i momenti al mare e tutti quei momenti che le serviranno a crescere e ad acquisire maggiore consapevolezza di se stessa.

Una madre e una figlia si raccontano attraverso le proprie esperienze di vita, scoprendo che al di là dei cambiamenti generazionali, certi valori e certe dinamiche sono rimaste inalterate. Un libro che parla di famiglia, di sacrifici, di bullismo, dell’importanza del dialogo tra genitori e figli, di relazioni tossiche. Quest’opera offre lo sguardo sincero delle due autrici e ci invita ad avere un pensiero positivo, a rialzarci anche dopo una brutta caduta, a ricomporci dopo essere andati in frantumi, ad aggrapparci ai nostri sogni e a cercare di raggiungere i nostri traguardi indipendentemente dalle avversità e dagli ostacoli. Le loro parole ci sussurrano di non avere mai paura e che non siamo soli.

Un viaggio introspettivo che parte da un’infanzia difficile a causa di un padre assente e violento, una madre sottomessa al marito. L’autrice racconta del suo dono di comunicare con i mondi spirituali, che ha sempre tenuto nascosto per la paura di non essere capita e compresa dagli altri. Il suo percorso è segnato da una malattia rara e da un’operazione invasiva, ma la sua incrollabile fede, l’amore della famiglia e la sua forza di volontà riusciranno ad avere la meglio

Fervente studioso della Grande Guerra ed ex Alpino, Giorgio Manfrin condensa entrambe le passioni nella dicotomia della trama di questo romanzo dal gusto dolce-amaro. Da una parte c’è la vita quotidiana dei protagonisti, una vita semplice, ma allo stesso tempo pregna di significati autentici, profumata di bosco, di biancospino e polenta, accompagnata dai gesti della tradizionale vita di montagna che riempie il petto di orgoglio e di aria buona. Dall’altra c’è il tema del conflitto. L’autore riesce a farci innamorare dei due protagonisti, due giovani ventenni tanto diversi quanto simili. Italiano il primo, cimbro il secondo, che si trovano in due schieramenti opposti nonostante siano residenti a pochi chilometri l’uno dall’altro. L’autore ci dona un’opera, purtroppo attuale, per farci capire per l’ennesima volta quanto inutile, distruttiva e senza senso possa essere la guerra.

Uno sguardo intimo, autentico e a tratti ironico di Renato Vitaliani. Grande professore onorario, già ordinario, di Tecnica delle Costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova. Socio fondatore, Presidente e Direttore tecnico di Iconia Ingegneria Civile. Un’opera autobiografica che percorre la lunga carriera universitaria, il suo ingegno al servizio di grandi prestigiosi progetti, la passione per la ricerca e per il lavoro, l’amore per le “sfide impossibili”, l’inconfondibile stile, il prezioso contributo a famosi restauri del patrimonio culturale italiano, senza mai dimenticare l’uomo e la sua sfera privata.

Il racconto di una malattia che ha sconvolto il protagonista, la sua vita e la sua famiglia, ma che l'autore riesce a trasformare in un'opportunità di crescita, di trasformazione, di resilienza, di aiuto nei confronti degli altri.

Celeste ripercorre, attraverso le pagine del suo diario, un lungo e doloroso periodo in cui ha affrontato una grave malattia dalla quale poi è guarita. Nelle sue parole c’è tutta la riconoscenza per i suoi “angeli”, ovvero gli amici e i parenti che l’hanno sempre sostenuta anche nei momenti di difficoltà, e l’empatia verso quei “compagni di viaggio” che ha conosciuto nelle stanze dei vari ospedali. Le sue parole vogliono essere un punto di riferimento per tutte quelle persone che si trovano ad affrontare una malattia.

La malattia è il risultato della combinazione di tutti i nostri comportamenti e la scorretta o mancata interazione con il nostro mondo fisico, psichico e spirituale. È questo il paradigma su cui si basa la scienza igienista, una filosofia che affonda le sue radici ai tempi di Pitagora (600 a.C.). All’atto pratico, si propone una transizione attraverso una serie di comportamenti: dalla cura della respirazione e dell’alimentazione sia del corpo che della mente, al digiuno, alla corretta assunzione dell’acqua, alla pratica di movimento e all’attenzione al riposo, al distacco dalle fonti di inquinamento, alla consapevolezza della responsabilità della propria salute, per arrivare alla perfetta risonanza delle onde vibrazionali di tutto ciò che ci circonda.

Una coraggiosa scelta di vita. Gli autori vi porteranno dentro il loro mondo libero e nelle loro squisite ricette.

Marisa, figlia di italiani immigrati, trascorre la sua infanzia in Germania. Non ha un rapporto facile con i genitori, è molto introversa e preferisce giocare con i maschi. All’età di dodici anni, si trasferisce con la famiglia in Italia, inizia a fare esperienze e a capire che l’oggetto del suo interesse sono le ragazze. La madre non accetta di buon grado la situazione e ostacola ogni sua relazione, fino a quando Marisa incontra Barbara. Da quel momento in poi, tutto cambia e diventa possibile, anche il sogno di avere una famiglia insieme. Iniziano così i viaggi per Kiev, dove Barbara si sottopone più volte al trattamento di fecondazione assistita, fino alla notizia tanto attesa di essere incinta. La gravidanza è altamente a rischio e presto Marisa si troverà, nella sala d’attesa di un ospedale, a dover prendere delle decisioni impossibili per cercare di salvare la sua famiglia