Campanotto
Il volo di un gabbiano. La scultura dinamica di Etienne Jules Marey
Curzio Vivarelli
Libro
editore: Campanotto
anno edizione: 2010
pagine: 128
Intorno al 1880 si cerca con sempre maggiore ostinazione la causa ultima del volo. È il tempo nel quale i battelli a vapore solcano i mari, le locomotive corrono veloci sui binari e l'elettricità illumina e trasmette con il telegrafo i messaggi da un continente all'altro. È la marcia planetaria della tecnica che accelera verso il suo scintillante trionfo. Il lento quieto volteggio delle aquile sulle cime e il battito potente e leggero delle ali dei gabbiani sui mari celano però ancora tutto il loro mistero. Il medico francese Etienne Jules Marey è straordinariamente affascinato dal volo e per comprenderlo a fondo inventa la cronofotografia e arriverà fino a girare i primi corti filmati documentari sul moto degli esseri viventi, ancor prima che avvengano quelle fatidiche proiezioni in sala a Parigi e a Berlino che danno l'avvenuta nascita del cinema. Il miracolo del volo non è solo un fatto della nuda biologia e della tecnica aeronautica, è pure arte e Marey, dopo averlo documentato nelle cronofotografie, lo vuole fissare nel metallo fuso della sua scultura didattica "Vol d'un goéland" - volo d'un gabbiano - dove il doppio rapidissimo battito d'ala della bianca creatura è ritratto in un intrico di ali che fanno di questa plastica un primo esempio di scultura dinamica.
Il passo del maestro
Paolo Toffolo
Libro
editore: Campanotto
anno edizione: 2010
pagine: 80
"Chi non lo fa continua a rincorrere dei sogni irrealizzabili. L'unica cosa che si può fare è cambiare strada. Così incontrerai altre cose che stanno cambiando. Seguii con devozione quelle parole. Le presi e le misi in un piccolo otre".
I fiori fantastici di Giacomo Bella futurista. Come costruirli da questo libro
Curzio Vivarelli
Libro
editore: Campanotto
anno edizione: 2008
pagine: 80
Intorno al 1920 Giacomo Balla, futurista, costruisce in legno dei fiori di forme nuove, quasi astratte e con solo un lontano contatto con la flora naturale. Composti fra loro, i primi fiori in colori vivissimi cominciano ad animare un giardino fantastico dove collari quadrati di petali acuminati irradiano armonie di forme e cromatiche che incoraggiano ad inventarne di nuovi. Alcuni di questi fiori si sono conservati e per quasi tutti è stato possibile osservarli su delle foto di quel tempo e trarre dei disegni dai quali rendere possibile la ricostruzione con del cartone leggero. Anche Giacomo Balla aveva fissato, per così dire, l'idea costruendo il fiore prima in scala ridotta con del cartone, forse lo stesso degli album da disegno, per dopo realizzarlo in legno e delle misure volute.

