Edizioni Museo Pasqualino
Tortuosi percorsi. Giuseppe Cocchiara negli anni della formazione (1922-1945)
Alessandro D'Amato
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2024
pagine: 302
Questo libro approfondisce gli anni della formazione di Giuseppe Cocchiara, non ancora sufficientemente scandagliati dalla storiografia disciplinare ma fondamentali per la comprensione del pensiero maturo dello studioso. Se molto è stato scritto sull'attività svolta da Cocchiara tra il 1945 e il 1965, anno della sua morte, non altrettanto può dirsi del periodo precedente. Eppure, a partire dal 1922, anno d'esordio sulla scena pubblicistica, e fino al 1945, la sua vita fu caratterizzata da un susseguirsi - a tratti frenetico - di episodi ed eventi che ne forgiarono la personalità e ne instradarono il relativo percorso di studi. Gli anni della sua formazione furono senz'altro segnati da contraddizioni e passi falsi: all'interno del presente volume si è cercato, pertanto, di mettere in risalto tanto gli avanzamenti quanto i passi indietro di una figura che raggiunse la propria maturità soltanto nel secondo dopoguerra quando, ormai quarantenne, iniziò una brillante carriera di ricercatore e accademico. Il background che condusse a tale maturazione registra tuttavia una quantità notevole di dinamiche, attorno alle quali l'apporto di Cocchiara ebbe un'indiscussa centralità. Dagli anni di studio trascorsi a Firenze, dove nel 1929 fu tra gli organizzatori del I Congresso Nazionale delle tradizioni popolari, al viaggio compiuto a Oxford per formarsi alla scuola di R.R. Marett; dall'adesione alle istanze fasciste dei primi anni '30 alla controversa esperienza di redattore per «La difesa della razza»; dall'esperienza museografica di riordinamento del 'Museo Pitrè' all'adesione ai principi del comparativismo di matrice evoluzionista: tutte le suddette vicende rappresentarono delle tappe di un percorso, a tratti tortuoso, che lo studioso intraprese, fino a condurlo a una maturità di pensiero e di azione. Presentazione di Sergio Todesco.
Controversie sensibili. Retoriche social II
Francesco Mangiapane
Libro
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2024
Ideale prosecuzione di Retoriche Social, pubblicato da queste edizioni nel 2018, Controversie sensibili propone un itinerario di ricerca semiotica attraverso alcuni dei territori più frequentati della pubblica discussione: dall’emergenza del nazionalismo alla gentrificazione, dalla gastronomia all’animalismo e molto altro. Grazie alle possibilità di interazione che i dispositivi digitali mettono a disposizione dei cittadini-utenti (invitati a creare e diffondere artefatti originali e, soprattutto, ad agire riscrivendo, commentando e rilanciando contributi altrui) tale pubblica discussione può essere efficacemente descritta come conversazione intermediale, forse addirittura post-mediale, definita dal suo continuo diramarsi lungo i binari tracciati dalla presa di parola. Mettere ordine nella conversazione porta a giudicare le prese di posizione e gli argomenti in essa posti in essere, all’interno di un sistema complessivo della cultura, i cui contorni possono apparire a patto di ripensare il problema delle peculiarità comunicative degli ambienti mediali chiamati in causa non come steccati ma come effetti di senso, sempre passibili di essere riconfigurati dal prossimo interlocutore. Stando così le cose, un’analisi dei media che voglia essere accurata ed efficace si concentrerà a ricostruire le forme semiotiche della conversazione intermediale, mettendone in luce l’articolazione strategica, narrativa, passionale e discorsiva. Nonostante la quantità e la capillarità dei contributi immessi in un tale garbuglio, una ricostruzione della forma mediale del pubblico dibattito come conversazione è possibile. Controversie sensibili vuole mostrarlo, prendendo in considerazione la vita quotidiana e le sue dispute. Procede in questo cammino, alternando saggi brevi e analisi più minuziose intorno al rapporto fra media, spazialità e identità.
Semiotica elementale. Materia e materiali
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2024
pagine: 220
È noto che a lungo la materia è stata esclusa dalla ricerca semiotica, per via del paradosso secondo cui sarebbe doppiamente esterna all'indagine sulla significazione: da un lato perché sta "prima" dei sistemi di senso, dall'altro perché sta "dopo". I linguaggi infatti sono forme che ritagliano materie ottenendo sostanze, ma al tempo stesso le materie ritagliate non precedono la forma, essendo ricavabili, a posteriori, solo dalla comparazione delle sostanze ottenute grazie ai diversi ritagli operati su di esse.
Semiotica del folklore
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2024
pagine: 265
Questo volume propone un'antologia dei fondamenti di analisi del folklore così come delineati dalla teoria semiotica. I testi di Roman Jakobson, Pëtr Bogatyrëv o ancora di Meletinskij, Greimas, Uspenskij, Ivanov e degli altri studiosi qui convocati testimoniano di una felice corrispondenza: mentre affrontavano la questione locale di costruire un approccio e un programma d'azione di fronte alle sfide specifiche poste dall'analisi del testo folkloristico, d'altra parte rappresentavano una riserva di osservazioni, conferme ed eccezioni in vista della costruzione di una teoria generale della significazione all'interno di una visione ancor più ampia del pensiero strutturale. Postfazione di Franciscu Sedda.
Crisi e riti della contemporaneità. Antropologia ed emergenze sanitarie, belliche e climatiche
Giovanni Gugg
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2024
pagine: 175
Oggi come nei secoli scorsi, in caso di disastro le popolazioni sinistrate spesso mettono in atto dei “riti in emergenza”, con cui tentano di riassorbire il trauma e, allo stesso tempo, di tenere insieme la collettività. Da una prospettiva antropologica, sono dei momenti sensibili della relazione che le comunità umane hanno con il proprio ecosistema, delle “finestre critiche” attraverso cui è possibile indagare la dialettica con l’ambiente e il territorio. Diviso in tre parti, questo volume raccoglie e rielabora vari articoli che l’autore ha pubblicato per il bimestrale “Dialoghi Mediterranei” negli ultimi tre anni, attraversati da gravi crisi globali come la pandemia, la guerra e la mutazione climatica. I testi sono sia memoria etnografica di un periodo di forti turbamenti, sia analisi di pratiche pubbliche apparentemente irrazionali che, invece, hanno risposto e rispondono a molteplici bisogni individuali e sociali, come l’elaborazione dello choc, l’individuazione delle responsabilità, la condivisione delle esperienze, il ripristino dell’ordine, la ricerca di senso.
Imaginis tempora currunt
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2024
pagine: 450
La nostra società tecnologica è legata alla produzione e diffusione delle immagini: una presenza massiva che ci pone di fronte alla sua gestione politica. Oggi “uccidiamo” e veniamo “uccisi” dalle immagini, attraverso un tessuto connettivo che ci permette di pensare lo spazio e la mente dell’uomo a partire dalla forza maieutica dell’immaginario. Senza l’azione immaginativa la maggior parte dei nostri processi cognitivi non potrebbe prendere forma. Oggi però l’immaginario è disertato anche dalle scienze sociali, in una sorta di orgasmo razionalista. In questo volume gli autori provano a non relegare l’immaginario ai margini dell’intelletto ma a esporsi deliberatamente a esso, cercando la contaminazione tra pensiero e immaginario perché la sua mediazione è al cuore della creazione delle “immagini del mondo”. Partendo da queste considerazioni il volume raccoglie alcune delle relazioni, tenute all’interno del Convegno internazionale Imaginis Tempora Currunt, svoltosi presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino dal 15 al 17 dicembre 2022, incentrate su tematiche e riflessioni che ineriscono le differenti forme di rappresentazione, trasmissione e restituzione delle immagini in culture, epoche e contesti differenti. I saggi si focalizzano sull’assunto che il mondo contemporaneo è caratterizzato da un’estetizzazione diffusa, un immaginario che sempre più si forma sul visuale, secondo i retroscena e le strategie di una società globale.
Maschera e cibo. Il carnevale e il Mediterraneo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2024
pagine: 384
In questo volume antropologi, demologi, semiologi, sociologi, storici, filosofi, studiosi della tradizione letteraria e popolare provenienti da prestigiose università italiane e straniere si confrontano sul tema "Maschera e alterità" (tema del convegno svoltosi in forma itinerante, nel 2017, tra Puglia e Basilicata, tra Melfi, Putignano e Matera ed organizzato dall'Amministrazione Comunale di Putignano). Oggetto di analisi e di approfondimento sono le tradizioni carnevalesche e satiriche di una vasta area geografica e culturale, temi e problemi, immagini e simboli di una grande, antica civiltà come quella mediterranea. La disamina si muove attraverso importanti, significativi rapporti che legano la festa al tema del cibo e della fame, della gola e dell'abbondanza alimentare. La relazione tra cibo e festa – e, specificamente, il profondo legame fra cibo e tempo carnevalesco – è tema al quale da tempo gli studi etno-antropologici hanno prestato attenzione, evidenziando, per un verso, come in esso si celi un legame fondamentale per comprendere le ideologie e i sistemi mitici e rituali che, entro un processo di costante ridefinizione storico-culturale, sottendono e regolano le performances festive del "tempo grasso"; e conseguentemente rilevando, per altro verso, la necessità di procedere a sempre rinnovate indagini e riflessioni anche dirette a enucleare le specificità territoriali e le trasformazioni della morfologia degli alimenti festivi e delle pratiche alimentari nonché delle relative attribuzioni semantiche.
Identità e linguaggio. Parole, cose, fatti della cultura
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2024
pagine: 188
Nel 2017 Antonino Buttitta ci lasciava. La sua scomparsa ha aperto un vuoto, accademico, intellettuale e soprattutto umano, per i suoi cari, i suoi amici, i suoi moltissimi allievi e allieve. Nello stesso anno venne organizzato un convegno presso l'Aula Magna della ormai ex facoltà di Lettere e Filosofia, l'aula che adesso porta il suo nome. Un convegno organizzato da quel sodalizio di istituzioni culturali intessuto dal Professore – così come in tanti e tante continuano a chiamarlo: la Fondazione Ignazio Buttitta, il Centro studi Filologici e Linguistici Siciliani, il Museo Internazionale delle Marionette e la più giovane associazione culturale Centro Zabùt hanno così ricordato Antonino Buttitta, sviscerandone le memorie, ma soprattutto i temi e le ricerche che più gli stavano a cuore. Nasce così Identità e Linguaggio. Parole, cose, fatti della cultura tradizionale siciliana, un volume che raccoglie gli interventi che hanno animato quel convegno, sia per restituire – solo in parte – la ricchezza degli studi e dei dibattiti di quelle giornate, sia perché le ragioni che ci avevano spinto allora, sembrano ancora più urgenti nel nostro contemporaneo: più le parole diventano scomode o vengono strumentalizzate per innalzare barriere e chiudere porti, più è necessario sottrarle alla violenza e restituirle alla collettività del territorio. Gli autori e le autrici dei saggi che seguono ragionano sulle molteplici sfumature della relazione tra identità e linguaggio a partire dalle ricerche che in un modo o nell'altro si intessono alla memoria e/o ai lavori di Antonino Buttitta.
La figlia del fratello del padre. Il matrimonio nel mondo
Claude Lévi-Strauss
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2024
pagine: 112
Il «matrimonio arabo» con la cugina parallela patrilaterale (la figlia del fratello del padre) fa «scandalo», perché sembra mettere in crisi quei principi di esogamia su cui si regge l'organizzazione dei sistemi di parentela studiati dagli etnologi. Il «congelamento» delle donne all'interno della propria linea parentale configura, in effetti, una sorta di indistinzione tra consanguineità e affinità che, a meno di considerarla un'aberrazione, rischia, se non spiegata, di corrodere dalle fondamenta i presupposti della teoria antropologica dell'alleanza, che sta alla base degli studi sulla parentela. Senza circolazione degli uomini e delle donne non vi è difatti «ragione di scambio», viene meno la regola su cui si fonda la possibilità di intrattenere relazioni sociali stabili e durature con gli altri gruppi. Non sorprende quindi l'interesse, e la cautela, con cui gli strutturalisti hanno guardato all'organizzazione matrimoniale nelle società musulmane. Interesse testimoniato in prima persona dallo stesso Claude Lévi-Strauss attraverso l'articolo che abbiamo qui l'onore di presentare. Oltre al saggio del maestro dell'antropologia francese sono presenti nel volume i contributi di Sophie Caratini e Pierre Bonte, che affrontano lo stesso tema, e l'introduzione di Salvatore D'Onofrio che ha curato anche questo volume.
Il maghreb al-Andalus. Studi antropologici sul mediterraneo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2024
pagine: 180
Proposte di adozione. Problemi di semiotica generale
Paolo Fabbri
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2024
pagine: 264
Paolo Fabbri, fra i maggiori interpreti della semiotica contemporanea, non amava i manuali, cristallizzazioni saccenti delle dinamiche e delle controversie d'ogni ricerca scientifica. Meno che mai quelli della sua disciplina, la semiotica, scienza della significazione umana e sociale. Piuttosto, ha lavorato parecchio per promuovere, spiegare, interpretare, criticare le opere di molti semiologi e di un certo numero di autori che allo studio della significazione erano comunque interessati. Ne ha curato talvolta gli scritti, raccogliendoli e traducendoli, nonché redigendo con una certa assiduità introduzioni o postfazioni. Raccogliendo adesso questi ventotto testi, come si fa in questo volume, viene fuori un quadro straordinario della profondità del pensiero di Fabbri, dell'ampiezza dei suoi interessi, del rigore delle sue argomentazioni, mai scontate, mai ridondanti, pronte invece a invertire il corso del senso comune. Parallelamente, discutendo le opere di grandi nomi come Greimas, Thom, Eco, Deleuze, Jullien, Marin, Duranti, Coquet, Prieto, Benveniste, Goodman, Lotman, Saussure, Hammad, Zilberberg, si intravede in trasparenza la struttura – frammentaria ma coesa – di una vera e propria opera di introduzione alla semiotica. Un manuale con altri mezzi.
Antropologia a tutto campo. Discorsi sulla contemporaneità
Dario Inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2024
pagine: 160
In un celeberrimo passo di Tristi Tropici, Claude Lévi-Strauss offre una mirabile descrizione della condizione dell'antropologo: “la brutalità dei cambiamenti ai quali si espone produce in lui una specie di disancoramento cronico: mai più si sentirà a casa sua in nessun posto, rimarrà psicologicamente mutilato”. Questa situazione di fecondo disagio, prologo all'impresa interpretativa, fotografa nitidamente la “postura antropologica”: tensione positiva che spinge a non fermarsi alla superficie delle cose e a mettere in discussione ciò che appare ovvio e familiare. La “casa” di cui parla l'etnologo francese, infatti, non è soltanto lo spazio fisico temporaneamente abbandonato per un altrove da scoprire, bensì il modo di pensare irrimediabilmente scosso da quel si agita fuori dal nostro giardino. L'antropologia notoriamente si nutre del confronto con l'altro. Chi sia quest'altro, dove stia e come debba essere conosciuto sono nodi che la disciplina tenta di sciogliere fin dalla sua origine. La progressiva ridefinizione del proprio oggetto e la costante rimodulazione del proprio sguardo la distinguono da altri saperi; soprattutto la rendono particolarmente adatta a cogliere le dinamiche centrifughe della contemporaneità con gli strumenti di cui dispone: griglie interpretative elastiche abbastanza da abbracciare l'affascinante complessità del mondo. Se c'è un tema dirimente oggi, questo è il modo in cui costruiamo il rapporto con la diversità: con le altre società umane e non umane; con l'ambiente. Far luce sul senso di questa relazione – indagandone presupposti, meccanismi e ricadute – è forse il compito più urgente che l'antropologia, scienza eccentrica e senza “casa”, è chiamata ad affrontare, nella consapevolezza che le categorie danno forma al mondo e ciò nondimeno restano costruzioni storiche, contingenti. Come scriveva un altro celebre antropologo, Clifford Geertz: “la nebbia cala molto prima di giungere a Calais”. Fuor di metafora: individuare nette linee di frattura tra identità e alterità, per quanto apparentemente naturale, è un'operazione culturale (e politica). Mai del tutto trasparente. Mai del tutto innocente. Mai del tutto scevra da pericoli. Provare ad orientarsi, per quanto possibile, in questa “nebbia” è l'obiettivo dei saggi raminghi presentati in questo volume.